Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)
Destro soccorre il Bologna
Torna dopo la squalifica e contro il Napoli vuole riprendere il discorso del gol interrotto
L’avevamo lasciato che esultava come Tarzan re della giungla sotto la curva Bulgarelli dopo il gol su rigore che aveva fissato il pareggio nella sfida in piscina tra Bologna e Roma; lo ritroviamo adesso - sulla settimana-scivolo che porta al mezzogiorno e mezzo di fuoco col Napoli - proprio nel momento in cui Donadoni ha bisogno di lui, della sua presenza al centro dell’attacco, dei suoi movimenti e - ovviamente dei suoi gol. Tra un prima e un dopo di Mattia Destro c’è di mezzo un cartellino giallo che al tecnico ha dato molto fastidio, una multa che il nostro ha pagato, l’inevitabile squalifica che l’ha costretto a saltare la trasferta di Torino e la convinzione di essere fondamentale per le sorti di questa squadra, di avere addosso, cioè, quella responsabilità da cui Delio Rossi l’aveva preservato e che invece Roberto Donadoni gli ha portato in dono, con serenità ma decisione. E il Destro ritrovato deve molto a Donadoni. Sono stati i dialoghi tra tecnico e centravanti il terreno su cui Destro ha ricostruito la propria credibilità, dopo un inizio di stagione - diciamo un paio di mesi - in cui stentava a trovare quella condizione fisica che è la prima premessa per fare bene il proprio mestiere, quello del gol. Con Donadoni in panchina, Destro ha segnato subito al debutto (contro l’Atalanta), è entrato nel gol del raddoppio del Bentegodi (ciccando una conclusione in area ha favorito il tiro vincente di Donsah) ed è stato decisivo realizzando il rigore del definitivo 2-2 contro la Roma e prendendosi - con la decisione di andare sul dischetto a pochi minuti dalla fine - tutte quelle responsabilità che prima, per un motivo o per l’altro, gli erano rimbalzate addosso.
La sconfitta di Torino ha dimostrato in maniera inequivocabile quanto sia importante - per Donadoni - avere Destro al centro dell’attacco. «Voglio meno ripiegamenti e più concretezza in area», aveva detto il tecnico al centravanti, fin dai primi giorni di lavoro a Casteldebole. Destro ha obbedito, ripagando Donadoni e giustificando la fiducia di un club che in estate aveva pensato di farne l’uomosimbolo della nuova era. In un momento come questo, con la striscia delle tre partite utili consecutive interrotta da una sconfitta che ha smorzato qualche facile entusiasmo, Destro ha davvero l’opportunità di caricarsi sulle spalle una squadra in difficoltà e farla tornare sui binari di un campionato più sereno. L’avversario è il più complicato (e il più forte) che potesse capitare al Bologna, ma Donadoni - solo venti minuti dopo il fischio finale dell’Olimpico di Torino - manifestava ai cronisti la propria soddisfazione per avere la possibilità di trovare subito un avversario di tale livello, «non avremo il problema di trovare le motivazioni contro il Napoli», sosteneva il tecnico, rassicurato anche dal fatto di sapere che avrebbe ritrovato il suo centravanti, quel Mattia Destro da cui il Bologna di oggi non può prescindere.
La sua assenza è stata penalizzante per gli equilibri che la squadra aveva finalmente trovato
Ora il centravanti si prenderà quelle responsabilità che prima non gli erano state chieste