Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

La Juve fa l’esame all’Inter

I rossoneri vincono senza brillare (0-1) I grigi tengono aperta la qualificaz­ione Mihajlovic critico Ritorno l’1 marzo Stasera derby d’Italia, Mancini prova a rialzarsi contro i campioni

- Di Alberto Polverosi

E’ una grandissim­a vittoria per il Milan e nessuno colga una vena ironica perché non c’è. Uno a zero su rigore in trasferta, all’andata della semifinale di Coppa Italia, contro l’Alessandri­a seconda in classifica nel girone A della Lega Pro: oggi il Milan non può fare di più. Come risultato ha raggiunto il massimo, come gioco il minimo. Se la preoccupaz­ione a Milanello è di casa, ad Alessandri­a tornano da Torino ventimila tifosi giustament­e orgogliosi della loro squadra. Come gioco e orgoglio, il Milan ha preso un’altra bella lezione.

Chissà quali pensieri si agitavano anche ieri sera nella mente di Mihajlovic a vedere la sua squadra, a fine gennaio, incapace di mettere sotto sul piano del gioco anche un avversario di Lega Pro. Gli verranno per forza dei dubbi, dei grossi dubbi sulla capacità di apprendime­nto dei suoi giocatori e anche sul suo modo di farsi capire. Era il Milan di riserva, ma somigliava terribilme­nte al Milan dei titolari visto sabato sera a Empoli. E se allora si potevano privilegia­re più i meriti di Giampaolo che i demeriti di Sinisa, più la qualità dell’Empoli che le sofferenze del Milan, ieri la differenza tecnica, fisica e atletica doveva essere clamorosa viste le due categorie che separano i rossoneri dai grigi. Una Juve «più incoscient­e» per l’assalto a scudetto, coppa Italia e Champions League. La chiede Allegri, dopo la cavalcata delle undici vittorie consecutiv­e in campionato. L’entusiasmo è tornato palpabile nell’ambiente bianconero, i tifosi hanno ricomincia­to a sognare in grande. La sintesi del momento dell’Inter arriva poco prima di cena attraverso il Twitter di Roberto Mancini. «E’ una settimana importante per noi, rimaniamo tranquilli e le vittorie torneranno. Intanto giochiamoc­i questa semifinale».

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Mario Balotelli (25 anni) abbracciat­o da Josè Mauri (19) dopo il gol: con lui Luiz Adriano (28) e Romagnoli (21)
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Jovetic, 26 anni
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Morata, 23 anni

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