Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)
Ferrari-Bologna: si tratta il rinnovo
Chiede di avere lo stesso trattamento economico del coetaneo Masina
BOLOGNA. Avevano già fatto un tentativo l'estate scorsa, poi la trattativa si era arenata e la cosa era finita lì. Tutto finito? Macché. Alex Ferrari vorrebbe un adeguamento del contratto. L'entourage del giocatore non avrebbe in agenda nulla, al momento. Nessun incontro. Ma qualcosa si muoverà nelle prossime settimane. Si va verso il rinnovo, la scelta è stata fatta. Le richieste di Ferrari toccano le stesse cifre proposte (e ottenute) da Adam Masina: prolungamento fino al 2019 a 250mila euro. Blindato, patrimonio del Bologna. Lui ha giurato amore eterno al club rossoblù. Lo stesso vorrebbe fare Ferrari, 21 anni, vorrebbe raggiungere le stesse condizioni del compagno di squadra. Un adeguamento ovviamente in linea con la categoria, la A, e per le prospettive che ha il giocatore al momento. Anche la convocazione in Under21, a inizio stagione (8 settembre 2015), ha avuto il suo peso. E allora? Per ora la società ha preso tempo. Sta valutando cosa fare. Anche perché la strategia è precisa: evitare, il più possibile, contratti lunghissimi. Ovviamente Ferrari è considerato un patrimonio del Bologna. Dunque le intenzioni sono quelle di concludere positivamente le cose.
FUTURO.
Il suo futuro Ferrari lo vede qui. Ma è chiaro che se nelle prossime settimane non dovesse arrivare una conferma dalle stanze dei bottoni rossoblù, il difensore potrebbe anche pensare di guardarsi attorno e valutare una delle tante proposte che gli sono arrivate da club di medio livello. Al momento Ferrari ha un contratto fino al 2017 a 80mila euro. All'inizio del mercato (questo qui di gennaio) veniva dato per partente, si parlava di un passaggio all'Udinese, o in qualche squadra per giocare con del Bologna, Rubin (2012) in rossoblù segnò la sua prima rete in A e poco altro. Sempre nel 2010 Succi, bolognese al Bologna, confermò la veridicità del detto sui profeti in patria: reti zero, e per un attaccante è una sentenza. Due anni più tardi da Lione ecco Belfodil, sprazzi di talento e indolenza, ma in questo caso se il Bologna avesse creduto di più in lui, forse non sarebbe rimasto una meteora.
IL FLOP.
In coda l'uomo che arrivò con mille aspettative e tradì. Forte lo era e lo è, Pablo Daniel Osvaldo, ma a Bologna non mostrò di continuità. La stagione con Delio Rossi era iniziata alla grande: titolare, praticamente fisso. Poi le cose sono cambiate. Con l'arrivo di Roberto Donadoni Ferrari ha trovato meno spazio. Titolare no, ma jolly sì. E' il giocatore che l'allenatore rossoblù utilizza nei minuti finali, quando serve, quando c'è da coprire o da far rifiatare qualcuno. Ha la sua considerazione. Donadoni lo stima. E' il primo passo per un rinnovo. esserlo granché. Pagato 7 milioni a gennaio 2009 durante la gestione Menarini, nella prima mezza stagione ne azzeccò poche e non segnò mai, andò meglio nei sei mesi seguenti, ma i malumori permasero e quando bussò l'Espanyol, prima per il prestito e poi per il riscatto, la società che nel frattempo lo aveva bocciato - capì che poteva almeno rifarsi dell'esborso, anche se non del tutto, e firmò l'addio. Ecco, appunto: Osvaldo nella Liga segnerà 20 reti e tornerà in Italia, alla Roma, per 15 milioni più bonus.