Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)
Ore 18.51 il nuoto ricorda gli azzurri di Brema
«Da gennaio si fa sul serio» è il mantra degli allenatori con vista su Rio. L’anno olimpico deve essere maneggiato con cura: programmazione attenta, molto lavoro, modi e tempi giusti. Ecco, i tempi del nuoto sono arrivati: sono i mesi della semina vera. Raramente il nuoto azzurro ha avuto così tante frecce al proprio arco: nasce così il mosaico che porterà fino al trofeo Sette Colli, quando ufficialmente le qualificazioni olimpiche chiuderanno i battenti. Collegiali in altura o al livello del mare, test in notturna per non farsi sorprendere dalle finali alle 22 (ora di Rio, le 3 di notte in Italia), gruppi divisi a seconda delle caratteristiche.
«Senza stressarci, ne teniamo conto» dice il direttore tecnico Cesare Butini, che cita a memoria sedi e date dei collegiali, ricordando dal primo all’ultimo atleta convocato: «Compresi i giovani, che aggregheremo in più di un’occasione: è importante per la loro crescita». Di notte si comincia a Verona, casa Pelle-
LA NOTTE.
grini, la prossima settimana. Poi a metà mese a Roma (probabilmente l’Acquacetosa) per una verifica con i velocisti. «La finale alle 22 incide poco su chi fa una sola gara o al massimo due. Chi gareggia di più deve imparare a gestire certe situazioni». Così, a occhio, i più impegnati a Rio saranno Federica Pellegrini (tre turni dei 200 stile libero, più le eventuali staffette), Marco Orsi (tre turni - speriamo - dei 50 e dei 100 più le staffette) e il gruppo dei velocisti: «Oltre ai test dei prossimi giorni - spiega Butini - credo che a ridosso delle Olimpiadi sposteremo in avanti gli orari di allenamento, facendo 1113 al mattino e 19-21 alla sera. Fissarci sull’orario preciso delle finali rischia di diventare uno stress controproducente».
Qui il tetris è stato messo a punto già nella scorsa stagione e quest’anno perfezionato. Intanto con l’introduzione di un pre-raduno in altura a inizio stagione. In questi mesi con la suddivisione dei gruppi: i velocisti sono da poco rientrati da Tenerife, dove oltre al caldo hanno potuto contare su una struttura all’avanguardia, frequentatissima da nuotatori di tutto
I COLLEGIALI.
il mondo. Dalla prossima settimana ripartono tutti: il gruppo Pellegrini-Magnini in altura a Flagstaff, quello dei mezzofondisti guidato da Paltrinieri volerà in Messico a quasi duemila metri. Tutti quanti si ritroveranno a Fort Lauderdale, dal 28 febbraio, per un paio di settimane di lavoro al livello del mare, al caldo. In America pure i velocisti, anche per gareggiare al meeting di Orlando il 2 marzo. Prima del Sette Colli, poi, terza altura stagionale per i mezzofondisti già qualificati: si resta in Europa, destinazione Sierra Nevada, dal 28 maggio al 16 giugno.
Il momento della verità sarà a Riccione, dal 19 al 23 aprile. Chi vuole preparare un’Olimpiade con un minimo di ambizione deve qualificarsi lì e poi programmare un altro ciclo di lavoro fino ad agosto. I “rimandati” avranno l’occasione degli Europei di Londra di metà maggio e l’ultima chiamata del Sette Colli di fine giugno. Ma inseguire la qualificazione in questi due appuntamenti vuol dire - sostanzialmente - perdere un mese di lavoro e le Olimpiadi, di solito, presentano il conto.
LE SELEZIONI.