Corriere dello Sport Stadio (Toscana)

La crisi dei bianconeri giudicata da 5 grandi ex

Evra durissimo: «La maglia va rispettata» Confronto nella notte fra Allegri e squadra

- Di Filippo Bonsignore

Juve in castigo. Juve in ritiro come non succedeva dai tempi di Ferrara e Del Neri. Erano gli anni dei settimi posti (stagioni 2009-10 e 2010-11) e a quell'epoca risalgono gli ultimi provvedime­nti punitivi decisi dalla società. Adesso sono di nuovo attualità, anche se da corso Galileo Ferraris filtra la consideraz­ione che si tratta sempliceme­nte di un giorno in più insieme per riflettere e cercare di ricompatta­rsi. Tutti insieme in vista del derby di domani, diventato un punto di non ritorno.

RESPONSABI­LITA'. Per l'ennesima volta in questa stagione, la squadra di Allegri non può fallire. E' il momento più difficile da cinque anni a questa parte. Serve una scossa e una scarica elettrica arriva ancora una volta da uno dei senatori dello spogliatoi­o. Dopo Gigi Buffon, ad alzare la voce è Patrice Evra che urla un messaggio chiaro alla truppa: «Bisogna rispettare questa maglia». Un richiamo forte ai compagni in un momento delicatiss­imo. «A Sassuolo non era la vera Juve - prosegue il francese -. Non puoi fare una prestazion­e come quella di domenica scorsa contro l'Atalanta e poi fare un primo tempo del genere. Può darsi che certi giocatori non siano ancora coscienti della situazione, responsabi­li. E, secondo me, è per questo che siamo in ritiro, che abbiamo tutti meritato. Quando giochi per la Juve devi essere molto responsabi­le. Stare tutti insieme lì non è fa piacere a tutti, perché tutti abbiamo delle famiglie, però credo che nella vita ci siano cose più importanti. Non sono un grande fan dei ritiri però non sono neanche arrabbiato, perché se il mister e la società ritengono che questa sia una cosa importante per aiutare a fare capire che c'è una responsabi­lità quando giochiamo per la Juve, allora è giusto andarci finché loro decidono».

SVOLTA. Parole dure e circostanz­iate che non lasciano spazio ad altro che non sia una immediata ripartenza. Ancora Evra, tutto d'un fiato: «Sono molto arrabbiato perché a me non piacciono le squadre che fanno lo yo-yo, cioè che vincono e dopo perdono. Questa non è la vera Juve. Può darsi che qualcuno dirà che sono pazzo, io non voglio parlare di scudetto però quando giochi nella Juve devi sempre credere di vincere lo scudetto tutti gli anni. Questo non è il momento di parlare del titolo, è quello di parlare del derby contro il Torino. Però io ogni mattina mi alzo e mi dico che può darsi che avrò la fortuna di riuscire a vincere cinque volte di fila il campionato». RISPETTARE LA MAGLIA. Poi arriva l'affondo: «In questo momento stiamo buttando un po' questa sfida che sarebbe storica. Mando un messaggio ai miei compagni, lo dico loro direttamen­te: rispettare questa maglia. Nel primo tempo contro il Sassuolo non lo abbiamo fatto. Però, come ho detto, è più facile parlare quando non giochi, ma l'unica cosa che posso garantire è che domani, nell'atteggiame­nto almeno, la Juve farà una buona partita. Contro il Torino, come contro un'altra squadra, dobbiamo prendere a tutti i costi i tre punti, però ci sono due rischi se perdi questa partita: perdi tre punti, ma perdi anche il sostegno dei tuoi tifosi. Per questo noi domani siamo obbligati a vincere».

INDIFFEREN­ZA. Il day after bianconero è iniziato in piena notte con il ritorno in treno da Reggio Emilia attorno alle 3 di notte nell'indifferen­za totale. Alla stazione Lingotto c'era soltanto il pullman sociale ad attendere il gruppo. Poi tutti a casa in vista del ritrovo fissato alle 12.30 a Vinovo per il pranzo. Al centro sportivo c'era un solo tifoso ai cancelli; nessuno striscione polemico, nessuna contestazi­one. L'umore è basso ma filtra tanta voglia di reagire, di tornare in fretta Juve. Alle 15 i bianconeri scendono in campo per l'allenament­o: a seguire i lavori ci sono l'amministra­tore delegato Beppe Marotta e il direttore sportivo Fabio Paratici. Il pomeriggio a Vinovo si conclude alle 18.15 quando la squadra sale sul pullman per dirigersi all'hotel di Leinì dove resterà in ritiro per preparare il derby. Si continuerà a parlare, a confrontar­si, pratica già attuata a caldo al Mapei Stadium di Reggio Emilia dopo la quarta sconfitta di questo campionato. Era dal 1969-70 che la Juve non partiva così in tono minore: tre vittorie, tre pareggi e 4 sconfitte nelle prime dieci giornate. L'imperativo è unico: invertire la marcia prima che sia troppo tardi.

Non ci sono state contestazi­oni C’era solo un tifoso quando c’è stato il raduno a Vinovo

Marotta e Paratici all’allenament­o In serata partenza per l’hotel di Leinì con il pullman

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ?? LAPRESSE ?? La Juve in campo nel primo giorno di ritiro: a guidare il gruppo a Vinovo ci sono Bonucci, 28 anni, e Mandzukic (29)
LAPRESSE La Juve in campo nel primo giorno di ritiro: a guidare il gruppo a Vinovo ci sono Bonucci, 28 anni, e Mandzukic (29)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy