Corriere dello Sport Stadio (Toscana)
Sì al 4-3-3. Gerarchie? Azzerate
Donadoni cerca certezze. Da Crisetig a Acquafresca, tutti in gioco
BOLOGNA. Due moduli in ballo. Il 4-3-3 e il 3-5-2. Sensazione: il primo Bologna di Donadoni partirà con una difesa a quattro. «Non voglio stravolgere le cose», ha detto. Il cambio di allenatore azzera (più o meno) le gerarchie e comunque rimette in gioco tutti, anche quelli (da Crisetig a Acquafresca, da Morleo a Brighi) che negli ultimi tempi hanno giocato niente o poco. Le squadre di Donadoni hanno sempre avuto un regista in mezzo al campo, uno che sappia dettare tempi e ritmi. Diawara e Crisetig si giocano il posto. In difesa, il pacchetto dei centrali difensivi, è bloccato: giocheranno Gastaldello e Rossettini, visto che Oikonomou e Maietta sono a vario titolo infortunati. La fascia destra è un rebus, vediamo se riesce a risolverlo. Krafth infortunato, Mabye in naftalina, Ferrari adattato a quel ruolo.
L’impressione è che, per risolvere il problema del gol, Donadoni cercherà di facilitare la (perduta) vena realizzativa di Destro. Come? Riempiendo l’area (diciamo la zona offensiva) di altri giocatori. Magari affiancando al centravanti una punta vera (Mancosu o Acquafresca, che Donadoni ha avuto nel 201011 a Cagliari: 8 gol lo score finale), a scapito di uno dei due esterni: Giaccherini e Mounier, con il primo che sta crescendo di partita in partita e il francese che invece, dopo una partenza con il botto (con i suoi 3 gol è il capocannoniere della squadra) si è incagliato in un periodo di appannamento. Salvare il soldato Destro è la chiave per riaccendere il motore del Bologna. Donadoni lo sa. Ed è da lì che partirà.
fu.za.