Corriere dello Sport Stadio (Toscana)

Corvino: Ho sbagliato ma rifarei tutto...

«Ho dato a questa squadra gioventù ed esperienza. Il 17° posto? Sì che firmo...»

- Di Furio Zara

«Non è un momento bello quando ci si trova a questo punto a fare queste presentazi­oni», così Pantaleo Corvino, responsabi­le dell’area tecnica del Bologna, introduce la presentazi­one di Roberto Donadoni, terzo allenatore nella sua gestione in rossoblù, dopo Lopez (se l’era trovato in casa) e Rossi (scelto a maggio per pilotare la squadra in A). «Sono queste le sconfitte che fanno più male», aggiunge accorato, centrando il cuore del problema. L’esonero di Delio Rossi, che Corvino ci tiene a menzionare («Un pensiero sentito a Delio e al suo staff a nome mio e della società»), è l’inciampo del progetto pensato in estate, e non potrebbe essere altrimenti. Ma il calcio, si sa, ha un pregio: è una centrifuga che offre sempre un’altra occasione. Ecco allora la ripartenza, all’insegna di un mea culpa, ma con diverse puntualizz­azioni. «Quando c’è un cambio di allenatore e c’è mancanza di risultati significa che sono stati fatti degli errori. E da responsabi­le dell’area tecnica me li prendo tutti». Fin qua, l’ammissione che qualcosa evidenteme­nte non ha funzionato.

SCELTE ED ERRORI. Corvino però rivendica le sue scelte. «Qualcuno ci rimprovera di schierare un centrocamp­o di giovani, con Diawara che è un ‘97, Donsah un ‘96 e Rizzo un ‘92. E’ un reparto giovane e di qualità, mi sono meraviglia­to molto di questi commenti...». Poi si rivolge ai cronisti: «Processate i club italiani perché dite che non hanno coraggio di lanciare i giovani, poi lo facciamo noi...». Infine arriva al dunque, passa alla terza persona e spiega: «Conoscendo Corvino dal di dentro per quello che ha fatto, non mi posso rimprovera­re qui di aver fatto quello che sto facendo». Cioè puntare sui giovani, scelta legittima, futuribile e coraggiosa. Il dirigente entra nello specifico delle linee guida che hanno indirizzat­o le scelte del mercato estivo. «Ho dato a questa squadra gioventù ed esperienza. La difesa ha Mirante, Rossettini e Gastaldell­o; l’attacco Mounier, Giaccherin­i e Destro. L’esperienza c’è, eccome. E comunque rifarei tutto. Sì, ho sbagliato ma rifarei tutto. Non posso rimprovera­rmi di cercare di fare il Corvino. Quando si programma il futuro si passa anche per questi errori». Ci sono rincorse partite all’inizio del 2015. «Sono a Bologna da dieci mesi, ho scelto questo club in B anche per rispetto della sua storia, avevamo fissato due obiettivi: andare in A, e ci siamo riusciti. E salvarci: per questo se mi chiedete di firmare per il 17° posto (Donadoni aveva appena detto di no), certo che firmo».

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SCHICCHI Corvino, 66 anni, con Donadoni

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