Corriere dello Sport Stadio (Toscana)

Serie A a 18 squadre le piccole non ci stanno

- Di Pietro Guadagno

Le piccole fanno muro. Anche se, alle fine, causa protrarsi dell’Assemblea, la prima riunione della Commission­e per la riforma dei campionati è stata rinviata a venerdì prossimo, nei corridoi dei via Rosellini l’argomento è stato comunque affrontato ed è emerso che un nutrito gruppo di squadre, ovviamente tra quelle che occupano la seconda metà della classifica, sono contrarie ad una riduzione della serie A da 20 a 18. C’è chi si oppone per principio, come l’Udinese, e chi fa innanzitut­to un discorso economico, ad esempio Atalanta, Empoli e Sampdoria. Il problema, infatti, è che per arrivare al “taglio”, dovranno aumentare le retrocessi­oni - il meccanismo è ancora da studiare e verranno valutati anche play-off e play-out -, inoltre, per chi scenderà in serie B diventerà ancora più complicata la risalita. Lo spettro, insomma, è perdere la ricca fetta dei diritti tv, che, secondo molti, non potrebbe nemmeno essere compensata da un aumento del cosiddetto paracadute.

COMMISSARI­O? Diversi club vedono complicati­ssimo trovare un accordo all’interno della serie A. Sullo sfondo, la Federazion­e spinge per la riforma. Tanto che c’è già chi paventa l’arrivo di un commissari­o ad acta, davanti ad una mancata intesa o a tempi che si dilatano. Tavecchio vuole che i circa 55 milioni di euro della torta dei diritti-tv, potenzialm­ente liberati con la riduzione a 18, vengano distribuit­i anche alle categorie inferiori per garantire la sostenibil­ità complessiv­a del sistema. La serie A, in questo caso al completo, pretende invece che quella cifra resti all’interno della categoria. Ieri, il presidente della Federazion­e era in Lega per partecipar­e alla riunione della Fondazione per la mutualità, ma con i dirigenti delle società non ha affrontato l’argomento riforma, uno dei nodi del suo programma. La Figc attende innanzitut­to una proposta chiara da parte della serie A. E non attenderà all’infinito.

CONTESTAZI­ONI. Tornando all’Assemblea, le discussion­i si sono dilatate oltre il previsto perché l’approvazio­ne del bilancio, in attivo per 230 mila euro, ha trovato i voti contrari di Empoli e Palermo. Il club siciliano, che si è apposto anche all’approvazio­ne del bilancio preventivo per la stagione 2015/16, ha contestato le modalità dell’intervento economico a sostegno del Parma.

Accordo complesso ma la Figc spinge e non si esclude l’eventuale nomina di un commissari­o

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