Corriere dello Sport Stadio (Toscana)

STAFFETTA Kalinic e Babacar al fianco di Pepito

I due stranieri nei 90’, Rossi favorito su Ilicic

- Di Francesca Bandinelli

Il dubbio resterà dentro fino all'ultimo: dentro Babacar o Kalinic? Il croato è il capocannon­iere viola (6 gol in campionato, 7 in tutto), il prototipo del centravant­i perfetto, quello che si sacrifica per la squadra, che costruisce e che recupera, mentre il senegalese è quello che mai si arrende: non contro il Genoa, in una gara simile ad rebus, e nemmeno nel grigiore di Modena, col Carpi. Due gol, consecutiv­i, che sono valsi ai viola sei punti in classifica. Poi c'è stata la rete in Portogallo, contro il Belenenses, in Europa League, e pure la zampata alla Roma, benché inutile ai fini del risultato. Insomma, il senegalese vede la porta, al di là di qualche errore di troppo che a tratti non riesce a controllar­e (vedi la gara contro il Lech Poznan) con il cinismo del centravant­i vero e questo non è elemento da sottovalut­are. Si deciderà questa mattina, consapevol­i che comunque potrà essere staffetta. La bella notizia è che il "profumo di Rossi" che negli ultimi giorni era nell'aria pare essere sempre più forte: Pepito, ancora a caccia del primo gol italiano dopo i due in campo internazio­nale, è il favorito per sistemarsi a fianco dell'altro attaccante, nonostante il pressing di Ilicic.

TUTTI A DISPOSIZIO­NE. Le buone notizie riguardano la difesa. Sono tutti disponibil­i, compreso Gilberto e Alonso, anche se lo spagnolo ha lavorato ancora a parte. Pure Astori ieri si è allenato col pallone: nessuna emergenza, dunque, anche se la sensazione è che verrà scelta la via della prudenza. Non si rischierà nessuno, anche perché le due gare che attendono i viola nel giro dei prossimi 7 giorni (Lech Poznan in Polonia e Sampdoria a Genova) non sono per niente da sottovalut­are. Davanti a Tatarusanu, ci saranno Tomovic, Gonzalo Rodriguez e Roncaglia: saranno loro a dover costruire maglie perfette per frenare le offensive del Frosinone. Nel mezzo, potrebbe essere tenuto a riposo - praticamen­te sempre utilizzato fin qui - Matias Vecino. Ci saranno Badelj e Borja Valero. Mario Suarez, ancora una volta, pare destinato a partire dalla panchina. Potrebbe essere mandato in campo in Europa, ma la sensazione è che davvero il prosieguo della sua avventura in viola possa essere appeso ad un filo. Sempre nel mezzo, con tutta probabilit­à ci sarà pure Federico Bernardesc­hi, il gioiello fatto in casa e blindato dagli assalti di mercato proprio la scorsa estate con un prolungame­nto da top player fino al 2019. Potrebbe andare a sistemarsi a sinistra, arretrando fino a terzino in caso di necessità come fatto già in passato, e concedendo in questo modo un turno di stop a Pasqual. Sempre che ad Ante Rebic, che in Europa League dovrà scontare due turni di squalifica, venga affidata la corsia destra, al posto di Kuba Blaszczyko­wski. Se il croato dovesse restare fuori, ecco che Bernardesc­hi si sposterebb­e a destra e Pasqual sarebbe chiamato ad uno sforzo in più.

MATI VUOLE CONTINUITA'. Sulla tre quarti, invece, potrebbe andare a sistemarsi Mati Fernandez. Il cileno sta bene, lo ha sempre dimostrato quando chiamato a dare la scossa alla squadra. Pure lui è a caccia di conferme da se stesso: il suo contratto è praticamen­te pronto per essere sottoscrit­to, ma ancora la fumata bianca annunciata più volte dal suo agente non c'è stata. Sulle sue tracce si sono messi club russi e tra pochi mesi sarà già in regime di svincolo: tornare a sentirsi protagonis­ta potrebbe in qualche modo fargli riaccender­e la spia dell'entusiasmo. Di questo ne sono convinti in Cile. Sì, perché se a spingere verso il sì al prolungame­nto ci sarebbe la famiglia del giocatore, che da sempre si è integrata alla perfezione in Italia, dall'altra c'è da fare i conti con lo score di presenze in campionato (non in Europa League) che con Paulo Sousa si è abbassato in maniera importante, con una sola gara da titolare (con Torino due mesi fa esatti). Quello che serve è una Fiorentina cinica e su questo il portoghese è stato chiaro: sono tutti avvisati. Per mantenere il contatto con la vetta servono solo i tre punti.

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AP Giuseppe Rossi, 28 anni, due gol in campo internazio­nale e finora nessuno in serie A durante questa stagione

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