Corriere dello Sport Stadio (Toscana)
MILAN QUESTA VALE UN CAPITALE
Vittoria chiave: in gol gli ex romanisti Bertolacci (poi ko) e Mexes, più Bacca. Lazio scavalcata, Diavolo in Europa
LAZIO
4-2-3-1
MILAN
4-3-3 dalle ultime partite e domenica, dopo la trasferta in Norvegia, dovrà affrontare il derby. Pioli arriva malissimo alla sfida con Garcia.
PROFONDITA’. Non era la solita Lazio e si è visto subito. Poco ritmo, meno aggressività, un giro palla lento. Pioli ha confermato gli stessi titolari di Bergamo cambiando solo Matri con Klose. Mihajlovic ha ripresentato gli stessi undici che avevano piegato il Chievo, ma si è disposto con molta più prudenza. Il piano era chiaro. Chiudere gli spazi alle ripartenze di Felipe e Candreva, i lanci di Montolivo per ribaltare l’azione. Cerci si lanciava partendo da lontano e creando difficoltà a Lulic, ancora più di quanto non fosse riuscito a D’Alessandro dell’Atalanta. La Lazio pagava anche l’inferiorità numerica a centrocampo. Mihajlovic ne aveva tre a cui si aggiungevano i ripiegamenti di Bonaventura, Pioli solo due (Biglia e Onazi), perché Milinkovic si faceva trovare più avanzato di Klose e non disturbava Montolivo, libero di manovrare.
GOL E PALO. Mauricio e Gentiletti per due volte hanno recuperato su Cerci, ma al terzo tentativo l’ala cresciuta nella Roma ha creato i presupposti per portare in vantaggio il Milan: sulla sventagliata di Bonaventura, ha stoppato, puntato Lulic e caricato un sinistro pieno di veleno. Respinta centrale di Marchetti, Onazi era piantato a terra e Bertolacci ha segnato a porta vuota, infrangendo l’imbattibilità della Lazio all’Olimpico che in campionato durava da 432 minuti. L’ex romanista poco dopo è stato costretto a uscire per un infortunio muscolare, Mihajlovic ha inserito Poli e ha perso profondità a sinistra, ma di nuovo Cerci è andato vicino al raddoppio. Punizione lunga di Montolivo, stop in corsa e diagonale respinto dal palo. Poca Lazio, mai così dimessa e impotente, il 66% dei duelli a favore dei rossoneri, sempre primi sul pallone.
RADDOPPIO. Dopo l’intervallo Pioli ha inserito Cataldi per Onazi, al sesto Mihajlovic ha perso Alex per uno scontro in area, lo ha sostituito con Mexes e il francese, al primo pallone, è andato subito in gol. Bacca ha guadagnato la punizione per un intervento scomposto di Mauricio. Calcio tagliatissimo di Bonaventura, il brasiliano non è rimasto in linea e ha tenuto in gioco l’ex romanista, uscita a vuoto di Marchetti, colpo di testa e gol. Pioli ha sganciato Kishna e Matri richiamando Candreva e Milinkovic. Donnarumma ha salvato in uscita su Lulic e poi ha deviato il diagonale di Felipe: Kishna, quando ha toccato a porta vuota, era in fuorigioco. Un minimo la Lazio si è accesa, ma si è allungata troppo sul campo e da un passaggio sbagliato dell’olandese è nato il terzo gol, firmato in contropiede da Bacca. Kishna ha avuto almeno la forza di reagire e ha trovato il gol della consolazione mentre l’Olimpico fischiava e contestava Lotito e tutta la Lazio. TIRI NELLO SPECCHIO Il Milan ha realizzato tre reti con gli unici tre tiri all’interno dello specchio della porta (il pallone sul palo di Cerci non era ... nello specchio) effettuati nel match. Non vinceva tre gare di fila nella stessa stagione dall’aprile del 2014. SECONDI PER UN GOL Philippe Mexes ha segnato con il primo pallone giocato in tutto il campionato (era al debutto), esattamente 68 secondi dall’ingresso in campo. E’ il suo secondo gol alla Lazio, dopo quello nel derby dell’aprile 2009.
LAZIO CHIAVE TATTICA
Pioli non voleva concedere ripartenze al Milan, così si può spiegare la prudenza iniziale, il piano è saltato col gol di Bonaventura. Dopo l’intervallo ha sostituito Onazi con Cataldi per aiutare Biglia nel palleggio. Nel finale Matri e Kishna con segnali di risveglio ma la squadra era troppo lunga.