Corriere dello Sport Stadio (Toscana)
LA RIVOLUZIONE Tutta un’altra Inter solo un anno dopo
Mazzarri aveva 16 punti dopo 11 turni e fu esonerato Mancini ne ha 24: media scudetto e una difesa di ferro
Roberto Mancini ha stravolto l’Inter e nell’arco di un anno le ha tolto il vestito della formazione impaurita e insicura per forgiare una squadra di ferro, che magari non gioca un bel calcio, ma che è sicura di sé e concreta. Il tecnico di Jesi al momento del suo arrivo aveva spiegato che sarebbe stato necessario del tempo per portare avanti la trasformazione che aveva in mente, ma ha mantenuto la promessa e ha riportato l’Inter in alto, al primo posto in classifica, pronta a lottare per la qualificazione alla prossima Champions e forse per qualcosa di più. Una mano certo gliel’hanno data gli investimenti per oltre 100 milioni di euro (compresi gli obblighi di acquisto) fatti da Thohir da gennaio ad oggi, ma lui ci ha messo del suo portando una mentalità sconosciuta dalla stagione del triplete in poi. Dopo l’1-0 contro la Roma non ci sono più dubbi: archiviati i trionfi dal 2004 al 2008, la seconda Inter del Mancio è ufficialmente iniziata.
PARAGONE CHOC. Nel 2014-15 Walter Mazzarri fu esonerato dopo 11 giornate: i nerazzurri pareggiarono 2-2 in casa contro il Verona e arrivarono alla sosta di novembre con 16 punti. Adesso, dopo gli stessi 11 turni, l’Inter di punti ne ha 24 ovvero 8 in più. E’ passata da una media punti buona (1,45 a incontro) a una da scudetto (2,18). Un anno fa segnava di più (17 reti contro le 11 attuali), ma subiva il doppio (14 gol contro i 7 di adesso). E proprio quello della difesa è il dato più importante.
MURO NERAZZURRO. Icardi e compagni hanno la miglior difesa dell’intera Serie A, ma non è questo l’unica statistica che fa sorridere Mancini. Negli ultimi 30 anni solo quattro volte i nerazzurri hanno avuto numeri migliori: nel 1986-87 (5 reti) e nel 1988-89 (4) con Trapattoni (nel 1988-89 arrivò lo scudetto dei record), nel 2003-04 con Cuper/Zaccheroni (6) e nel 2010-11 con Benitez (6). Di fatto la situazione di punti e gol subiti in questo momento è la stessa del 2008-09, la prima stagione di Mourinho quando arrivò il quarto tricolore consecutivo.
11 SQUADRE DIVERSE. Tra i segreti di Mancini c’è anche la rotazione continua dei suoi uomini e il fatto che in queste prime 11 giornate ha sempre schierato formazioni diverse. Le rivoluzioni le ha fatte nell’ultima settimana, con 6 uomini diversi nella formazione che ha giocato a Bologna (rispetto a quella di Palermo) e altrettanti avvicendamenti sabato in quella che ha battuto la Roma (rispetto a quella del Dall’Ara), ma anche in precedenza aveva fatto aggiustamenti non solo a causa di infortuni e squalifiche. E’ il suo modo di tenere tutti sulla corda.
GRAZIE... MONTELLA. Contro i giallorossi la squadra titolare nella sua testa l’aveva disegnata alcuni giorni prima del fischio d’inizio e non ha cambiato idea neppure dopo il gol di Icardi a Bologna. Aveva pensato di poter mettere in difficoltà gli uomini di Garcia con un tridente simile a quello che Montella utilizzava a Firenze (lì c’era Cuadrado a destra, sabato tra i nerazzurri Perisic) ovvero con Jovetic centravanti capace di fare reparto da solo e di far salire la squadra, più Ljajic (inizialmente) a sinistra a coprire. Non ha dato punti di riferimento in avanti e ha scommesso sulle ripartenze. Mossa azzeccata. Idem quella dei due esterni: Mancini voleva due elementi veloci che potessero fronteggiare Gervinho e Salah anche quando si cambiavano fascia. In particolar modo Nagatomo è stato perfetto quando il temuto Salah è andato sulla sua corsia. Al prossimo... cambio.
Il tecnico ha inciso sulla mentalità dei nerazzurri riportandoli in vetta Solo sette gol subiti
Importanti anche gli oltre 100 milioni investiti in acquisti Per fermare la Roma ha studiato Montella