Corriere dello Sport Stadio (Toscana)

E ora Marchisio suona la carica «Ripartiamo!»

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- Svolta derby. La vittoria su Torino deve essere il punto di ripartenza della stagione bianconera. Per come è stata raggiunta, per la scarica elettrica che dà vincere una stracittad­ina all'ultimo assalto, perchè il successo è stato cercato e voluto fino alla fine, anche nel recupero. Segnale importante questo per una squadra che deve uscire dalla crisi. Claudio Marchisio conferma: «E' una vittoria che a noi serviva tantissimo non solo per il derby in sé che è sempre bello viverlo e vincerlo. Ma per il nostro periodo deve essere la partita della svolta se vogliamo puntare ad arrivare a qualcosa di importante».

PAROLERECE­PITE. La Juve non rinuncia ad obiettivi importanti ma nel gruppo è ben chiara la necessità che non si può continuare con un'altalena di risultati. Serve insomma continuità, come hanno chiesto a gran voce Buffon ed Evra, altri due senatori dello spogliatoi­o, dopo la caduta di Reggio Emilia. Dal capitano e dal francese era arrivato anche un richiamo alla responsabi­lità che, secondo Marchisio, è stato compreso. «Le parole di Gigi e Patrice sono state recepite bene, devono farci capire che indossando questa maglia bisogna dare sempre tanto. Ci sono giocatori che hanno vinto molto e ora ci troviamo in una situazione totalmente diversa rispetto agli ultimi quattro anni. I nuovi arrivati devono capire, ma lo sanno, che con questa maglia bisogna dare tanto in tutte le partite, perché le vittorie non arrivano mai per caso». Il problema è stato tutto all'inizio. «Il nostro avvio di stagione non è stato facile a causa dei tanti infortuni - rileva il numero 8 bianconero - che non hanno aiutato un gruppo abituato a vincere, così siamo partiti con dei passi falsi importanti. Dopo quattro scudetti non è mai facile rivincere, però siamo una squadra che è stata costruita per puntare ai vertici in campionato e in Europa e che quindi deve dimostrare di più. Giochiamo una partita ogni tre giorni e sappiamo quello che dobbiamo fare. Ci servono risultati e quindi è giusto pensare partita per partita».

f.bon.

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LAPRESSE Marchisio, 29 anni

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