Corriere dello Sport Stadio (Toscana)
Dai tifosi no a Corini c’è Del Neri
Verona, il nuovo allenatore subito al lavoro: oggi c’è il Pavia
Rotta su Gigi Del Neri: alla dirigenza del Verona hanno fatto le ore piccole, lunedì notte, per dotare la squadra di un allenatore nuovo. Già in tempo - ma non è stato questo il motivo dell’accelerata - per la partita di stasera contro il Pavia in Coppa Italia. Tutto a stretto giro di posta: l’annuncio e la presentazione ufficiale concentrati a cavallo delle 13. Dopo quasi tre anni di astinenza, il tecnico friulano torna in panchina per sanare una situazione che se non è disperata, poco ci manca. Il Verona ha sciolto le riserve puntando su Delneri: rodato al punto giusto per gestire il delicatissimo momento dei gialloblù, visto che l’ingranaggio si è inceppato e nemmeno il carisma di Mandorlini ha potuto nulla.
OCCHI SULLA DIFESA. Curriculum opposto, va detto, rispetto a Corini che era già dietro la porta aspettando il via-libera. Ma nella prima mattinata di ieri, la scelta è caduta definitivamente su Del Neri. Che, in tutta fretta, ha imboccato l’autostrada in direzione Verona: lo attendeva un contratto fino a giugno. La missione, ora, è non cadere nel vuoto ma prendersi la salvezza. «Questa squadra ha un grande valore», ha detto Del Neri, che dopo la firma si è spostato nella saletta adiacente per incontrare i cronisti. «Bisogna dimenticarsi il nervosismo di questo periodo. Serve un Verona d’attacco e che non abbia paura. Ho in mente degli allenamenti specifici per reparti curando personalmente la fase difensiva. Pazzini e Toni? Non escludo che possano giocare insieme». Con Mandorlini se va un quinquennio fatto di 4-3-3, modulo mandato a memoria dal Verona: i recenti infortuni di Pazzini e Gomez (per entrambi si tratta di lesione al bicipite femorale della coscia, tempi di recupero da valutare) possono spalancare le porte ad un 4-4-2 immediato. Per una squadra, in ogni caso, da rimettere a nuovo. «Ci sono delle motivazioni che vanno ricostruite», ha proseguito Del Neri, che approda in gialloblù insieme al fidato tecnico in seconda Conti, al collaboratore D’Angelo e al preparatore atletico Alimonta. Nel pomeriggio, il primo contatto a Peschiera con un gruppo al quale «mancano equilibrio e serenità», come ammesso da Gigi Del Neri. Tolta la parentesi odierna in Coppa Italia, domenica c’è l’esordio di campionato con l’Empoli
PALERMO-ALESSANDRIA
al Bentegodi.
GENOVA E VERONA. Del Neri ripercorre le orme di Alberto Malesani, a una quindicina d’anni di distanza. Il presidente Campedelli non l’avrà presa troppo bene - peraltro il Chievo avrebbe dovuto intervenire per liberare Corini qualora l’Hellas avesse fatto sul serio nella trattativa - ma questa non può avere esattamente la connotazione di un tradimento. L’allenatore friulano non è nuovo ad oscillare su panchine di squadre della stessa città, e quindi rivali: più recente è l’esempio di Samp e Genoa, coi blucerchiati condotti fino in Champions per poi dire sì due anni più tardi - al Genoa. Per Corini, nell’eventualità, sarebbe stato lo stesso, quindi poco male. Dal miracolo Chievo all’impresa che deve compiere il Verona: Del Neri ci crede, rilevando un Hellas all’ultimo posto e ancora senza vittorie. Non depongono a suo favore gli ultimi precedenti in cui è subentrato: Roma, Palermo, Chievo-bis e Genoa. Coi gialloblù è retrocesso (2007), negli altri tre casi non ha nemmeno finito la stagione.
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VERONA-PAVIA PALERMO Una verifica e non una seccatura. Ballardini cerca dal turno di Coppa Italia innanzitutto la sua prima vittoria ma soprattutto la possibilità di ampliare le conoscenze sul gruppo rosanero. Oggi toccherà al Palermo 2 secondo le consuete abitudini della Coppa: probabilmente saranno 9 su 11 i giocatori diversi da quelli schierati inizialmente con la Juve, ma con in più un Vazquez (assente per squalifica domenica in campionato) incaricato di fare la differenza. La parola d’ordine è non snobbare l’Alessandria, seconda in classifica nel suo girone di Lega Pro. «Nel nostro calcio non puoi sottovalutare nessuno - ammonisce Ballardini - se snobbi l’impegno fai certamente brutta figura anche se ci sono due categorie di differenza, e poi rischia di arrivare anche il risultato negativo. L’Alessandria sarà motivata a fare bene, se la prendiamo poco sul serio avremo delle insidie». La novità importante per il Palermo sarà il recupero di Morganella e Bolzoni che rientrano dopo lunghissime assenze: «E’ una partita che accetto volentieri - sorride l’allenatore rosa chi ha giocato poco avrà la possibilità di mettersi in mostra».
Ballardini si attende risposte da coloro che inizialmente ha escluso, ma dà anche l’impressione di avere già capito cosa occorre alla squadra. Pressappoco le stesse cose che chiedeva Iachini, forse con qualche variazione sul tema: «Dopo tre settimane di lavoro ci sono dei punti chiari - spiega Davide alcuni ruoli sono scoperti, in altri sto trovando conferme alle idee che avevo appena arrivato. Sappiamo dove andare ad intervenire per completare la rosa e ne abbiamo già parlato col presidente». Che non a caso ha già anticipato di avere in canna fra tre o quattro acquisti,duedeiqualipotrebbero essere annunciati la prossima settimana. Uno sarà una punta («Non c’è un vice Gilardino per caratteristiche, ho solo attaccanti di movimento» le parole di Ballardini), l’altro potrebbe essere un regista o un centrocampista offensivo. Oggi intanto andrà in campo Rigoni, reduce da un singolare botta e risposta sui social col presidente che lo aveva definito “anziano” in una trasmissione televisiva suscitando le proteste del 30enne che chiedeva rispetto. Caso rientrato con Ballardini che l’ha liquidato così: «Con Rigoni non ho parlato, con internet non ho confidenza, tratto con le persone guardandole negli occhi. Sono certo che non ci saranno problemi».
Ieri intanto c’è stato il primo contatto fra il presidente e gli agenti di Stefano Sorrentino, il cui contratto andrà in scadenza a giugno. La trattativa non sarà facile anche se la volontà di entrambi è di proseguire. Zamparini vuole risparmiare, Sorrentino chiede un biennale, forte della leadership ormai riconosciutagli nello spogliatoio e in città. Il portiere è ad un passo peraltro dalle 100 presenze rosanero (sono 98 comprese le Coppe) anche se oggi fra i pali andrà il giovane Colombi, al comando quasi certamente di una difesa nuova di zecca, con la coppia centrale Andelkovic-El Kaoutari e Rispoli e Daprelà sulle fasce.
«Questa squadra ha un grande valore, dimentichiamo il nervosismo»