Corriere dello Sport Stadio (Toscana)

«Al Modena occorre più concretezz­a»

- Di Stefano Ferrari

Era finito in naftalina, Riccardo Nardini. Poi le necessità tattiche e di classifica hanno convinto Hernan Crespo a ripresenta­rlo. E lui, come sempre, ha risposto facendosi trovare pronto e disponibil­e, sia personalme­nte che tatticamen­te.

Di fatto, la vecchia guarda ha molto lo sguardo e l'esperienza del centrocamp­ista di Fiumalbo, che era già stato al Modena nel 2006 e dopo alterne vicende, vi ha fatto ritorno tre stagioni fa: «Le sconfitte possono far capire tante cose, ultimament­e non ci sta girando bene e dobbiamo imparare dai nostri errori - attacca il 32enne -. Ora in campo devono andare trenta uomini, quanti compongono la nostra rosa, con grande personalit­à per uscire tutti insieme da questo momento. Abbiamo ancora tanto tempo davanti a noi e, nonostante i pochi punti in classifica, le prestazion­i a mio avviso sono sempre arrivate. Dobbiamo stare tranquilli e fare quello che ci chiede il mister. A volte diamo troppe cose per scontate, serve maggior concretezz­a sia in difesa sia in attacco». Bicchiere mezzo vuoto, di certo. Ma c'è chi lo prosciuga ancor di più parlando di un Modena brutto anatroccol­o: «Credo invece che il Modena non abbia mai subito l'iniziativa degli avversari, in quanto abbiamo perso le partite più che altro per errori nostri. I tifosi? Ho chiesto a loro di starci vicino, da qui a Natale sarà per noi un periodo molto importante in cui affrontere­mo sei partite toste, tutte fondamenta­li», ha aggiunto Nardini che poi, a proposito dei fischi, ha aggiunto: «È giusto che al novantesim­o chi paga il biglietto, se non gli piace la squadra, possa anche fischiare, ma ho chiesto che ci stiano vicini durante il match in modo tale da far diventare il Braglia una bolgia a nostro favore e per mettere in difficoltà gli avversari».

A PERUGIA. Prossima sfida a Perugia, campo difficile: «Le formazioni di mister Bisoli partono lente e poi si riprendono. Andiamo ad affrontare una squadra in salute. Se vogliamo svoltare, bisogna capire che si devono fare punti anche in trasferta. Arrivato a 32 anni posso dire di aver visto tanti allenatori e che i meriti o le colpe non sono del mister, ma di chi scende in campo. Ci siamo detti di guardare partita dopo partita per arrivare il prima possibile a quota 50 punti», chiude Riccardo Nardini.

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