Corriere dello Sport Stadio (Toscana)
Errigo c’è, due posti per fioretto e sciabola
Di Francisca, Errigo, Vezzali. Il podio tutto azzurro del fioretto femminile che illuminò quattro anni fa l’ExCeL Exhibition Centre di Londra non si ripeterà in Brasile.
Non per demeriti delle nostre schermitrici, ma per la rotazione delle armi che si verifica ogni quattro anni da Atene 2004 (edizione in cui la sciabola femminile è stata introdotta ufficialmente nel programma dei Giochi) e che a Rio lascerà fuori la prova a squadre in cui l’Italia è campionessa olimpica in carica e regina mondiale delle ultime tre rassegne iridate, oltre a quella della sciabola maschile, in cui l’ultimo titolo mondiale fu vinto proprio dai quattro moschettieri azzurri la scorsa estate a Mosca.
Dunque, ne conseguirà che nelle rispettive prove individuali saranno al massimo due i posti per ogni nazione, in base al ranking Fie relativo alle competizioni disputatesi tra il 1° aprile di quest’anno e il 31 marzo del 2016.
Nel fioretto femminile, le portacolori italiane saranno le finaliste olimpiche di quattro anni fa, Di Francisca ed Errigo, a discapito della Vezzali, mentre nella sciabola maschile sono in tre a giocarsela alla pari per i due posti in palio: Montano, Occhiuzzi e Curatoli.
LE SQUADRE. Nelle altre discipline, invece, si passa prima dalla qualifica a squadre. Quasi certa quella del quartetto del fioretto maschile, voglioso di ripetere il trionfo londinese e la più recente riconferma sul tetto del mondo di quattro mesi fa in Russia.
Sono sulla buona strada anche le formazioni azzurre di spada maschile e sciabola femminile, che dovranno difendersi dal rientro delle altre nazionali nelle ultime due gare di qualificazione.
Al momento, a rischiare di più sono le spadiste, che però contano di rientrare nei giochi per il Brasile, sospinte dalle stoccate della bicampionessa mondiale in carica Rossella Fiamingo.
a.d.