Corriere dello Sport Stadio (Toscana)
Gli altri club non fanno come Cantù
Nessuno adotta la soluzione di giocare senza comunitari
Per un cavillo o - com'è stato definito - un “buco del regolamento” Cantù è riuscita a fare un innesto che probabilmente cambierà il suo campionato. JaJuan Johnson, già devastante due anni fa a Pistoia, ora che è maturato ancora può essere davvero un crack, perché un lungo con capacità sia tecniche che atletiche è merce rara nel basket di oggi. Il suo è stato un esordio col botto: 28 punti con un irreale 12/14 al tiro e 7 rimbalzi. Sarebbe interessante capire cosa poteva succedere in caso di vittoria dei brianzoli, visto il polverone sollevato dal suo ingaggio, perché Cantù, interpretando in maniera abile una norma, è passata dalla formula del 5+5 a quella del 3+4+5 senza avere comunitari nel roster, come invece avevano fatto in passato gli altri club, pagando la luxury tax prevista di 40.000 euro. Milano invece ha sbancato il Pianella e così un po' di polvere si è depositata. Ma non tutta, viste le dimissioni di Anna Cremascoli dal C.F. dove rappresentava i club. La presidente della Vitasnella non ha gradito i commenti sull'operato della sua società, accusata di aver utilizzato per suoi interessi (l'ingaggio di Johnsonappunto)un'informazione che doveva essere allargata agli altri club. «Nonostante i miei numerosi impegni lavorativi e personali ho portato avanti questo ruolo con il massimo impegno dedicandovi tutto il tempo necessario anche a scapito di altro, ed è ora per me inaccettabile che alcuni club mettano in dubbio la mia buona fede - scrive la Cremascoli - Lascio quindi l'onere di questo impegno a qualcun altro, certa fin da ora che lo intraprenderà come me: al solo fine di provare a migliorare la pallacanestro italiana, gratuitamente, senza cercarne vantaggi personali». Nessuno però, è andato in scia a Cantù: intanto perché ci vogliono tanti soldi e non tutte le società hanno avuto la fortuna di incontrare sulla loro strada un magnate come il russo Gerasimenko. La protesta però ha prodotto almeno un risultato: l'assemblea straordinaria del 10 dicembre, in cui è possibile che i club di serie A indichino come nuovo rappresentante in Fip il presidente di Pesaro, Ario Costa, fra i più battaglieri, con Crovetti della Virtus Bologna, nel contestare il "silenzio-assenso" dei vertici dei massimi organismi sulla vicenda. L'assemblea sarà anche occasione di confronto col presidente di Lega Marino: e circola di nuovo la voce di un manager esterno a capo della Lega anziché un presidente di società, com'è oggi con Marino (Brindisi).
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