Zlatan illumina la corsa al primato: prima la rete dell’1-0, poi nel finale il colpo di tacco che è un inno al calcio Parlate pure, io sono Zlatan: quell’esultanza polemica dopo gli insulti dagli spalti
IL BERSAGLIO DEI TIFOSI DEL NOVARA
NOVARA - Quaranta punti a metà guado, come l'anno scorso: non bastano per il titolo d'inverno, avanzano per infiammare i sogni. Il Milan travolge il Novara e tiene il passo della Juve: il distacco rimane minuscolo e la sfida al vertice è una promessa affascinante. I rossoneri cozzano per un tempo contro il muro innalzato da Tesser, rischiano perfino quando Caracciolo scuote Amelia dal torpore, poi ci pensa Ibra, imperioso e devastante, con un destro violento e un tacco delizioso: tra i suoi due gol c'è quello di Robinho, rivita- lizzato nella ripresa quando indietreggia sulla trequarti e cede a El Shaarawy il posto accanto a Zlatan. URTO - Squadre falcidiate: Allegri conta addirittura dieci assenze. Il tecnico rossonero reinventa il centrocampo con Ambrosini mezz'ala destra accanto a Nocerino e Van Bommel; ignorando le indicazioni del derby, insiste su Emanuelson alle spalle delle punte. Tesser non se la passa meglio, tra squalifiche (Paci e Dellafiore), attacchi influenzali (Radovadovic e Morimoto), infortuni assortiti (Ludi si opera oggi alla caviglia) e recuperi incompleti (Lisuzzo si ri- vede, ma in panchina): decide così, per proteggersi, di allungare la linea difensiva, mettendo in conto il rischio d'abbassarsi e rinunciare ad aggredire le fonti di gioco rossonere. In effetti, il Novara è presto succube, s'arrende al possesso e fatica a tamponare gli inserimenti, tuttavia regge l'urto e mantiene il pari inziale semplicemente arroccandosi attorno Ujkani. STOPPER - Se lo zero a zero resiste a lungo, benché la differenza tecnica sia quasi imbarazzante, non è tuttavia soltanto per le parate scomposte ma utili del portiere albanese, per lo spirito battagliero di Centurioni che veglia in area, per la grinta di Pesce in mediana o per i ripieghi generosi di Caracciolo, ma anche perché il Milan non convince in costruzione oppure sciupa: Antonini e Abate ciondolano sulle fasce, Ambrosini si sbatte ma non brilla, Emanuelson è un fantasma e Robinho uno sprecone. Nemmeno Ibrahimovic, in questa fase, riesce a sollevare la squadra: tenta con i piazzati, prova dalla distanza, cerca i compagni arretrando e decentrandosi, eppure non riesce mai a far breccia o regalare la palla della svolta. Robinho ciabatta a lato e Van Bommel manca lo specchio, né hanno fortuna i centrali difensivi poco sollecitati dietro e dunque invogliati alle sortite: Caracciolo si trucca da stopper e intercetta sulla linea i tiri di Thiago Silva e Mexes. Il tempo finisce con Amelia sonnecchiante e il Novara che non conta un'azione ma è orgoglioso: a ragione, perché fermare il Milan è un'impresa o e sulle modalità non è proprio il caso d'indugiare. ALIBI - Nella ripresa, però, gli argini crollano in fretta, complici l'innesto di El Shaarawy che inietta rapidità e freschezza (esce Antonini, colpito duro da Rinaudo) e il rimpasto tattico che dirotta Emanuelson in difesa e assegna a Robinho la trequarti. Il primo pericolo, in verità, lo corre Amelia, reattivo su un diagonale velenoso di Caracciolo, ma si tratta di una fiammata isolata mentre il Milan diventa sempre più incisivo. E' Ibra a sbloccare, irrompendo solitario su un passaggio filtrante di Ambrosini e infilzando di destro, dopo il controllo, Ujkani, poi la scena è di El Sharaawy che indirizza fuori d'un soffio e saetta il tiro corretto in rete da Robinho: l'azione nasce da Nocerino che tocca con la mano, il gesto è involontario ma la gente s'inalbera, piovono palle di carte verso Allegri in panchina e urlacci verso Galliani in tribuna. Anche l'am ministraore De Salvo ( «Ci siamo stufati» )e il tecnico Tesser denunceranno i continui torti arbitrali a fine gara, ma il riepilogo di questa partita, obiettivamente, non ammette alibi. MESSAGGIO - Al tramonto del match, su respinta difettosa di Ujkani, Ibra trasforma la vittoria in trionfo: colpo di tacco delizioso e palla che rotola in rete senza che nessuno possa intervenire. Sorriso largo, esultanza allegra e insieme provocatoria, messaggio alla Juve che è campione d'inverno ma sente addosso il fiato rossonero. Resta tempo per l'ingresso di Seedorf, per un destro sballato di Rigoni, per un nuovo tentativo di El Shaarawy e per una percussione di Mexes: tutto riassunto nel recupero di una partita senza storia che il Novara, per un tempo, s'era illuso d'ingessare.
NOVARA - «Urlate, insultatemi pure che io vi faccio gol, anzi due...» . La gioia di Ibrahimovic con il gesto della mano che mimava, con tanto di sfottò, chi chiacchiera a vanvera è stata molto palese, inusuale e non comune ai gusti e alla abitudini del gigantesco svedese. Che, solitamente, non si eccita più di tanto, men che meno quando segna il gol del 30 contro l’ultima della classe... In realtà Ibra aveva mal sopportato, meno del solito, i cori razzisti e gli insulti del pubblico di Novara. Il «Piola» era poi esploso quando, in occasione della seconda rete del Milan, Nocerino si era visto schizzare il pallone sul braccio. Dagli sviluppi di quell’azione è scaturito il secondo gol, di Robinho, che ha
chiuso l’incontro. ULTRAS - Ibra aveva già esultato, in maniera più tranquilla, dopo aver segnato la rete dell’1-0. Andando sotto la curva dei circa 4.000 milanisti che, a dire il vero, erano piuttosto perplessi dopo il primo tempo, terminato sullo 0-0, che non era certo di buon auspicio per la rincorsa al primo posto della scatenata Juventus. Ibra ha voluto tranquillizzare i suoi fans ma, sull’altro fronte, i novaresi non l’hanno mai risparmiato. Con tanto di insulti anche a Galliani in tribuna d’onore. Il gol di tacco ha esaltato l’attaccante svedese che, a dire il vero, era stato criticato perchè dei 12 segnati fino alla gara contro il Novara, ben 6 erano stati griffati su calcio di rigore. Punta, su assist di Ambrosini, e... tacco, quindi, favorito dalla scellerata uscita di Uj- kani, hanno esaltato il milanista che ha voluto polemicamente condividere la sua felicità con gli sconsolati tifosi del Novara. COMPLIMENTI - Allegri a fine partita ha incassato quelli di Galliani che ne ha esaltato le doti di concretezza e regolarità. «Anche quest’anno il Milan conclude il girone d’andata con 40 punti, così com’era accaduto nel precedente campionato - ha detto l’ad rossonero - e, comunque, il nostro allenatore ne ha collezionati 120 in un anno e mezzo. Va bene così...». Allegri è sempre nella scia di Conte: «La Juventus non mi fa paura e non rappresenta uno stimolo in più... Noi e i bianconeri siamo i favoriti per lo scudetto. Cos’hanno più di noi? Un solo punto...».