«Milan favorito e io mi diverto»
Zlatan felice: «Mi sento un leader della squadra. I più forti siamo noi» E Galliani vacilla: «Van Basten al primo posto, ma se Ibra gioca così...»
NOVARA - Ibracadabra: gli interisti l’avevano battezzato così. Magico, incisivo, decisivo, insostituibile, immarcabile: chi più ne ha, più ne metta. Aggettivare Ibrahimovic diventa sempre più difficile. E’ talmente straripante, inebriante ed eccitante che anche l’ad rossonero Galliani inizia a cedere. Tentato, quasi imbarazzato e sconcertato, dalla possibilità di «tradire» il più grande «amore» della sua vita calcistica. «Ibra? È determinante: al mio primo posto metto sempre Van Basten, ma se continua così…», ha sussurrato, sorridendo, l’ad di via Turati dopo le prodezze di Novara. Ieri Ibra ha ricevuto l’ennesima dichiarazione di stima anche da parte di Allegri: «Ha fatto un gran gol. Anche a Novara Ibra ha dimostrato di essere un campione, è importantissimo, credo stia facendo grandissime cose». GIOIA - L’immenso Lucio Battisti cantava che l’eccitazione è un sintomo d’amore. Ibra sembra aver perso letteralmente la testa per il Milan. L’unica maglia che ama non è più la sua... pelle, ma quella rossonera. «Quest'anno sto meglio, mi sento come un leader per la squadra, è una situazione che mi piace tanto e questa responsabilità mi spinge a dare il massimo in ogni partita» ha detto ieri a fine gara con forza e convinzione assolute. L’esultanza dopo il gol del 3-0, il suo secondo personale, l’ha fatto gioire come mai gli era capitato prima: «Ero contentissimo, la mia seconda rete ha dato tranquillità alla squadra e più calma al nostro gioco. Nel primo tempo abbiamo avuto tante occasioni, ma il pallone non è entrato. Eravamo sempre lì a creare senza concretizzare, poi nella ripresa abbiamo fatto tre gol».
Allegri applaude lo svedese: «Anche qui ha dimostrato di essere un campione. Sta facendo grandi cose»
PARTNER - Il «piccolo faraone» ha conquistato l’imperatore Zlatan. «El Shaarawy deve crescere e deve imparare tanto ma si allena molto bene, lavora sempre con intensità e sono sicuro che può arrivare in alto. Comunque è molto forte, è un vero talento» ha sentenziato lo svedese. Ibra ha promosso, fi- nalmente, il «riciclato» Emanuelson che non ha mai gradito come trequartista alle sue spalle: «Secondo me deve giocare come terzino sinistro, quando ero all'ajax veniva utilizzato in quella posizione» . JUVE - La prima della classe non rappresenta un problema: «La Juve sta facendo bene, ma anche noi. Vediamo come andrà a finire. Adesso l'importante è vincere sempre, ogni partita è fondamentale. Chi temo di più nella lotta-scudetto? Ci sono tante squadre che possono vincerlo, ma secondo me il Milan resta la più forte». Il Novara ha messo un po’ di ansia a Ibra, anche per via del campo sintetico: «Sono contento, è andata bene, i tre punti sono arrivati dopo in una partita difficile considerata anche la novità del terreno di gioco». TRIONFO - Questa sera, fra l’altro, Ibrahimovic sarà l’ospite d’onore del Gran Gala Aic del calcio. L’attaccante svedese è stato il più votato, dai suoi stessi colleghi della serie A, come miglior attaccante e campione assoluto. Questi riconoscimenti faranno molto piacere a Ibra che proprio in maglia rossonera ha trovato la piena sintonia con la Serie A e la stima di un campionato che l’ha visto protagonista anche con le maglie di Juventus (2 scudetti poi revocati) e Inter (3 titoli consecutivi). PERLE - Al Teatro Dal Verme di Milano, che ospiterà il Gran Gala patrocinato dal’associazione Calciatori, verrà quasi certamente riproposta la carrellata dei suoi eccezionali gol di tacco. Quello di ieri a Novara è stato solo l’ultimo di una collezione dove spicca quello segnato, con la nazionale svedese, contro l’italia agli Europei. Ma anche contro Bologna e Atalanta ha griffato reti da cineteca. Lo spettacolo con Ibracadabra è sempre garantito.