Mutti si salva con i gol
Il Palermo esagera: ne segna cinque e ne prende tre. E dà un calcio ai fantasmi
PALERMO - Vittoria e goleada dopo la grande paura. Il Palermo è andato sotto dopo neppure un quarto d’ora, in uno stadio con poche presenze e un clima di «quasi contestazione» da parte della curva. La panchina di Mutti era considerata a rischio e c’erano tutte le condizioni per un altro pomeriggio fosco. Invece nel momento di difficoltà, i rosa hanno tirato fuori una mezz’ora di altissimo livello, approfittando di un Genoa decimato dalle assenze (sette giocatori, da Bovo a Rossi, da Kaladze a Veloso) ma operando comunque un vero e proprio assedio che ha fruttato una traversa, sei angoli e tre gol nel giro di 15' e che di fatto ha ribaltato la partita, costruendo le premesse per la riscossa. DONATI E IL CARATTERE - Il Palermo è tornato a vincere dopo 56 giorni, segnando 5 gol tutti assieme dopo averne fatti appena 4 nelle ultime 6 gare. Il nuovo disegno, tattico e caratteriale, del Palermo è passato dagli innesti di gennaio. Ma se Viviano in porta ieri è stato quasi ingiudicabile, l’esordio di Donati è apparso immediatamente un toccasana per lo sviluppo della manovra. L’ex barese, piazzato davanti la difesa, ha portato le verticalizzazioni e la personalità che in quella posizione era sempre mancata. Ha sbagliato il primo pallone e se lo è subito andato a riconquistare, inviando un primo segnale; poi si è preso le redini del gioco, distribuendo con precisione e semplicità. Pur non producendo nessun assist diretto, Donati è entrato nelle azioni dei tre gol del primo tempo: passaggio filtrante che ha dato il là al pareggio di Budan; dopo un corner, apertura a Ilicic per il cross del raddoppio; nel terzo infine, l’invito a Miccoli a scatenarsi sulla destra. Nel giorno in cui il Palermo ha portato in rete cinque marcatori diversi, il vero, grande protagonista è stato un sesto giocatore: Donati, appunto. LA SFIDA TATTICA - Mutti l’ha vinta anche sul piano tattico interpretando con intelligenza l’andamento della gara. Scoperto che il Genoa non faceva il 4-3-3 previsto, il tecnico ha spostato Ilicic sull’esterno, rinunciando al trequartista per lasciare spazio centrale proprio ai lanci di Donati per la coppia Budan-miccoli particolarmente ispirata. La formula ha funzionato ma anche sul piano atletico, il Palermo è apparso ritrovato: corsa, abnegazione, voglia erano diversi. Pasquale Marino dal canto suo attende il rientro dei titolari principali (soprattutto in difesa) per trovare un equilibrio al Genoa che ha preso sedici gol nelle ultime quattro partite. Le disattenzioni sono sul banco degli imputati (tre gol presi su palle inattive) ma lo sbilanciamento forse era inevitabile, partendo il Genoa con un 4-4-2 che diventava 4-2-3-1 per la presenza di Sculli e Jankovic sulle fasce. I debutti rossoblù (Biondini, Sculli, il Primavera Sampirisi) al contrario di quelli rosanero non sono stati felici. E quando nell’intervallo Marino ha posto riparo con Kucka, disegnando un 3-5-2, un altro errore banale (errato controllo di Granqvist, Jankovic che tiene in gioco Miccoli) ha di fatto riconsegnato la partita al Palermo sul 4-2. I GOL - Bellissimo sul piano corale il primo, con taglio e assist di Gilardino e tocco in rete di coscia di Palacio. Delizioso l’esterno di Miccoli per Budan in occasione dell’1-1 (primo gol stagionale per il croato che non segnava da 8 mesi e 2' prima aveva colto la traversa, sempre di testa). Maestoso lo stacco di Silvestre (2-1). Altra invenzione di Miccoli che si è bevuto mezza difesa offrendo a Mantovani una palla da spingere in rete per il 3-1. Nella ripresa, rigore lungamente contestato da Balzaretti (braccio largo ma la palla lo colpisce dopo aver sbattuto sul piede) e trasformato da Palacio. Freddezza di super Miccoli che servito da Budan, salta anche Frey segnandogli il sesto gol in carriera. Stacco di Migliaccio lasciato completamente solo su un’altra punizione tagliata di Miccoli (5-2). Jankovic solo a due metri dalla porta su azione di calcio d’angolo col Palermo già a festeggiare il suo enorme sospiro di sollievo. Ora forse Mutti avrà il tempo per costruire con più serenità. Fabrizio Miccoli bacia la maglia dopo la sostituzione. L’attaccante ha segnato ieri la sua sesta rete stagionale