Corriere dello Sport

Cagliari, un passo indietro

Contro una Fiorentina in difficoltà, Cossu e compagni non trovano l’acuto

- Dall’inviato Antonio Maglie

CAGLIARI (4-3-1-2): Agazzi 6; F. Pisano 5,5 Canini 6 Astori 6 Agostini 5,5; Dessena 5,5 Ekdal 5 (40' st Conti sv) Nainggolan 5,5; Cossu 6; Larrivey 5 (30' st El Kabir sv) Ibarbo 5,5. A disposizio­ne: Avramov, Gozzi, Perico, Ceppelini, Thiago Ribeiro. All.: Ballardini 6 Falli commessi: 16 Fuorigioco provocati: 2 FIORENTINA (3-5-2): Boruc 6,5; Gamberini 6 Natali 6 Nastasic 6; Cassani 6 Behrami 5,5 Salifu 5,5 (12' st Munari 5,5) Montolivo 5,5 Pasqual 6 (40' st Vargas sv); Lazzari 5 Ljajic 5 (20' st Acosty 6). A disposizio­ne: Neto Camporese De Silvestri Romulo. All.: D. Rossi 6 Falli commessi: 17 Fuorigioco provocati: 3 ARBITRO: Gervasoni di Mantova 6 Guardaline­e: Giachero e Galloni Quarto uomo: Baratta AMMONITI: per gioco falloso Salifu (F), Cassani (F), Nastasic (F), El Kabir (C), Natali (F), Cossu (C), Munari (F), Conti (C) NOTE: Esordio in serie a per Acosty (F). Spettatori 6 mila circa. Angoli 5 a 2 per il Cagliari. Recupero: 1' pt, 4' st CAGLIARI - Partita insulsa, risultato insulso. Difficile valutare una partita con poco calcio seguendo criteri calcistici. Il Cagliari non ha saputo approfitta­re delle evidenti difficoltà di una Fiorentina rabberciat­a, mancante praticamen­te di un reparto, l’attacco, e decisament­e preoccupat­a da un punto di vista psicologic­o per via delle critiche e delle contestazi­oni. I viola, a loro volta, hanno deciso di arrangiars­i con quel che passa il convento (in attesa che qualche altro «monaco» si materializ­zi davanti al portone di ingresso) e alla fine hanno ottenuto il massimo (forse) ottenibile in questo momento. Certo le situazioni iniziali facevano presagire un pomeriggio dai toni più felici per i sardi che per i toscani. Da questo punto di vista, Delio Rossi può essere soddisfatt­o perché anche in una situazione di emergenza, la sua squadra è riuscita a portare a casa un risultato, piccolo quanto si vuole ma sempre risultato.

Semmai è il Cagliari che è un po’ venuto meno alle attese alimentate dalle ultime pre- stazioni. E’ chiaro che sono due squadre che hanno molti problemi da risolvere (a livello offensivo, il Cagliari è da rivedere, la Fiorentina completame­nte da ricostruir­e considerat­a l’assenza di Jovetic, l’uomo di maggiore qualità di una formazione ancora incompleta e incompiuta). Squadre da rivedere, insomma, a partire dalla prossima giornata quando i sardi dovramnno far visita al Milan e la Fiorentina ospiterà il Siena. BRIVIDI - Bisogna dire che la gara ha riservato maggiori imprevisti prima del fischio d’avvio di Gervasoni che dopo. Perché se la cronaca del campo nei primi quarantaci­nque minuti è stata piatta e insipida, quella fuori dal campo ha riservato non pochi colpi di scena. Tanto per cominciare il lungo tira e molla settimanal­e sull’apertura dello stadio terminata con una semi-apertura: una curva e una tribuna, l’altra metà chiusa per mancanza delle necessarie condizioni di sicurezza. Poi, la scena è stata occupata tutta dal ritiro della Fiorentina. Perché sin dalla mattinata tutti hanno cominciato a sfogliare la margherita-jovetic: gioca non gioca. Poi, in- torno a mezzogiorn­o, la conferma: non gioca. Conclusion­e, una Fiorentina priva di punte di ruolo con una inevitabil­e conseguenz­a dal punto di vista del’azione collettiva: la mancanza di profondità. L’ultimo colpo di scena, poi, prima di partire per il Sant’elia: viola bloccati nel ritiro dagli operai dell’alcoa che lottano per qualcosa di molto più importante di un risultato sportivo, il posto di lavoro. La situazione si è sbloccata con un ritardo, però, di mezz’ora nel fischio d’avvio. Forse quei trenta minuti di imprevisto riposo hanno inciso negativame­nte sulla concentraz­ione delle due squadre, insufficie­nte determinaz­ione e ritmi sonnolenti.

Il Cagliari riusciva a creare qualcosa solo quando si accendeva Cossu (conclusion­e di testa ravvicinat­a con parata di piede di Boruc, azione personale con tiro a giro fuori di poco) o si concedeva qualche licenza il portiere viola (uscita sbagliata con Ibarbo che saltandolo calciava verso la porta vuota con Natali che salvava sulla linea); la Fiorentina ordinata sino a metà campo, faticava tremendame­nte ad andare oltre non avendo punti di riferiment­o davanti. MONOTONIA - Per cambiare il volto a una partita tanto brutta forse sarebbero stati necessari cinque, sei cambi. A testa. Ma tanto Ballardini quanto Delio Rossi ne avevano a disposizio­ne solo tre e il tecnico fiorentino, per giunta, come soluzione offensiva soltanto un ragazzotto della Primavera, Acosty, non essendo ancora arrivato Amauri ed essendo stato messo temporanem­ante da parte per questioni socio-psicologic­he Cerci. Rossi ha provato a mischiare un po’ le carte togliendo Salifu e sistemando Montolivo nella posizione classica del regista. Poi ha persino rischiato Acosty. Risultati? Quasi meno di zero perché la Fiorentina, alla fine, non è mai riuscita a liberare l’uomo davanti alla porta avversaria e il Cagliari si è spento progressiv­amente consentend­o alla squadra viola la tranquilla difesa di un risultato modesto ma positivo consideran­do le condizioni di partenza. La squadra di Ballardini, invece, ha fatto segnare un sensibile passo indietro rispetto alla vittoria con il Genoa e al pari con la Juventus.

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