Lecce, per fortuna c’è Di Michele
Dopo il gol decisivo di Firenze, l’attaccante chiude la rimonta pareggiando al 93’
LECCE - La voglia di sopravvivenza del Lecce si rivela più forte della cinica freddezza del Chievo, che alla fine del primo tempo sembrava pregustare una tranquilla passeggiata, grazie a due reti regalate dalla difesa giallorossa e tempestivamente arpionate da Alberto Paloschi, pronto come una lepre e furbo come una volpe.
Un film già visto: prima Tomovic ed Esposito che si disturbavano a vicenda aprendo un'autostrada per il ragazzo di Chieri, poi Esposito che, nel goffo tentativo di un disimpegno, gli regalava il pallone per il 2-0. Sembrava il prologo di un funerale ed invece era proprio Esposito ad accorciare le distanze con un colpo di testa su corner. Tanto quanto bastava per porre le basi di una riscossa riuscita a metà, ma che, per il modo e per le condizioni in cui è stata raggiunta consente a Cosmi di dire che vale piu' di un successo, perché la sua squadra non molla mai. RIMONTA - Il gol del pareggio siglato da Di Michele su delizioso assist di Pasquato, subentrato a Grossmuller, è giunto al 3' di recupero col Lecce ridotto in 10 uomini per l'infortunio subito poco prima da Esposito in un'azione che aveva visto Sorrentino superare se stesso per fermare la conclusione del difensore giallorosso. Ma tra il 2-0 per il Chievo ed il 2-2 finale la gara, all'inizio sonnolenta, ha offerto motivi di recriminazioni e di rimpianti sui due fronti, molti di più su quello leccese, primo fra tutti un clamoroso palo colpito da Muriel con un gran tiro al volo quando si era ancora sullo 0-1.
Dal canto suo, il Chievo ha avuto la possibilità di portarsi sul 3-0 e di chiudere la partita al 26' quando Benassi ha ottimamente respinto un colpo di testa di Andreolli e poi è stato graziato dalla sfortunata conclusione a fil di palo di Thereau. E recrimina su un presunto calcio di rigore per fallo di Olivera su Luciano, che comunque vede il giocatore leccese abbattersi sull'avversario da cui però era stato sbilanciato per una evidente trattenuta. Ma in tutta la ripresa è stato il Lecce a menare le danze in un rabbioso crescendo con la spinta di Brivio, e che ha raggiunto il diapason con l'ingresso del giovane Pasquato, autore tra l'altro del delizioso assist su cui in pieno recupero, col Lecce in 10, Di Michele si è avventato allontanando l'incubo di una sconfitta e proponendo, pur nella precarietà di una classifica da allarme rosso, la voglia di sopravvivenza da parte del gruppo. MAI IN CASA - Quel gol, in capo ad una veemente rincorsa, consente a Cosmi di gridare che il Lecce non teme nessuno, pur se chiude il girone di andata senza avere ancora vinto in casa. Il Chievo, inve- ce, ha forse commesso l'errore di pensare di gestire la gara solo facendo densità a centrocampo, e vivendo sugli spunti offerti da Bradley e sugli sprazzi di Paloschi, visto che Pellissier, sempre alla ricerca del gol numero cento, è apparso l'ombra di se stesso. Ma a Di Carlo interessava proseguire la serie utile, e avere la conferma della solidità del gruppo, anche se la vertiginosa rimonta realizzata dal Lecce brucia e forse ha creato le basi per l'accenno di rissa esploso alla fine del primo tempo, con protagonista Cruzado.