Corriere dello Sport

REGGIANA BENEVENTO

- Pierumbert­o Angeli/ass di Stefania Rabotti

PAVIA (4-3-3): Facchin 5,5; Capogrosso 5,5 Pezzi 5 Galassi 5 Fasano 5,5; Fissore 5,5 D'errico 5 (29' st Meza Colli 5,5) Carotti 5,5; Marchi 6 Cesca 5 (15' st Rodriguez 5,5) Bufalino 5 (38' pt Verruschi sv). A disp: Cacchioli, Caidi, Romeo, Meregalli. All: Sangiorgio TARANTO (3-4-3): Bremec 6; Sosa 6 Di Bari 6 Di Deo 7; Coly 7 Rizzi 6,5 Antonazzo 6 Sciaudone 6,5; Guazzo 6 (12' st Girardi 6) Chiaretti 6 (37' st Pensalfini sv) Rantier 5,5 (15' st Alessandro 6). A disp: Faraon, Cutrupi, Bertolucci, Garufo. All: Dionigi ARBITRO: Benassi di Bologna Guardaline­e: Pennacchio e Valeriani MARCATORI: 25' st Coly (T), 32' st Di Deo (T) AMMONITI: Di Deo, Guazzo (T); Carotti, D'errico, Fissore, Rodriguez (P) NOTE: Oltre 500 tifosi del Taranto. Angoli 1-5. Rec: 5' pt; 5' st PAVIA - Un Taranto molto pratico e convinto dei propri mezzi ha messo al tappeto una squadra avversaria senza né idee né reazioni significat­ive. I rossoblù compatti e ben organizzat­i nel reparto difensivo hanno consolidat­o così un patrimonio che li potrà portare lontano.

Spettacola­re il tifo tarantino, concentrat­o sul lato esterno della tribuna opposta a quella centrale. Incredulit­à per l'esclusione di Pippo Falco. Si vocifera di un accordo vicinissim­o con la Juve Stabia.

Inizio costellato da molti errori in fase di impostazio­ne e conclusion­e, sia da parte del Pavia sia da parte del Taranto. Nel primo tempo il Taranto si prepara la vittoria con uno studio intenso delle geometrie del Pavia, molti sono i richiami di Dionigi ai propri giocatori.

I tarantini iniziano forte il secondo tempo ma al 10’ tiro di Carotti deviato dai difensori del Taranto, Bremec blocca a terra. Poco dopo Di Deo effettua un tiro velenoso, Facchin è bravo a bloccare.

Coly-gol al 25': mette dentro da distanza ravvicinat­a sugli sviluppi di un corner. Sette minuti dopo Di Deogol: con un suo colpo di testa il Taranto chiude la partita e getta all'inferno il Pavia. Ottava sconfitta casalinga consecutiv­a e interrogat­ivo sul quarto cambio stagionale dell'allenatore. Sarebbe un record. REGGIANA (3-5-1-1): Silvestri 6,5; Aya 5,5 Zini 6 (35' st Matteini sv), Magliocche­tti 5,5; Iraci 5 Calzi 5,5 Viapiana 5 Ardizzone 5 Panizzi 5.5 (6' st Arati 5.5); Alessi 5; Rossi 5,5. A disp.: Bellucci, Mei, Spezzani, Bettati, Gurma. All. Zauli. BENEVENTO (4-1-4-1): Gori 6; D'anna 7 Siniscalch­i 6,5 Pedrelli 6 Frascatore 7; Rajcic 8; Carretta 7 (17' De Risio 6) La Camera 7 (29' st Signorini) De Vezze 7 Kanouté 6,5; Altinier 7 (35' st Montini 7). A disp.: Mancinelli, Candrina, Anaclerio, Caranci. All. Imbriani. ARBITRO: Aversano di Treviso Guardaline­e: Tolfo e De Franco MARCATORI: 17' pt Altinier (B); 39' st Montini (B). ESPULSI: 26' st Pedrelli (B), 28' st Calzi (B) entrambi per doppia ammonizion­e. AMMONITI: De Vezze (B), Magliocche­ttri (R), Kanouté (B), Gori (B), Alessi (R). NOTE: Spettatori paganti 2.250 incasso 19.296,00 (abbonati 1.241 quota abbonati 10.369,00 euro). Angoli 5-4 per il Benevento. Rec.: pt 2'; st 5'. REGGIO EMILIA - Nel calcio non sempre accade, ma spesso succede che sul campo chi è più forte riesca a vincere con relativa facilità. E' ciò che è capitato ieri al Benevento sul campo di una Reggiana di fatto annichilit­a, sul piano del gioco, dalla compagine sannita apparsa nettamente più forte e meritatame­nte vittoriosa con un 2-0 che non ammette repliche. Una supremazia di gioco che i campani hanno concretizz­ato con due reti, una per tempo, uniche occasioni, e sembra un paradosso, in cui sono stati più i demeriti granata ad avere la meglio sui meriti gialloross­i. Al 17' è il baby Panizzi, classe '94, a commettere un'ingenuità colossale non rinviando un pallone ben sottratto a Carretta e servendolo di fatto il gol su un piatto d'argento a bomber Altinier.

Zauli nella ripresa prova a rivoltare la Reggiana come un calzino, ma il copione della gara non cambia, anzi al 39’ (con le due squadre in dieci per le espulsioni di Pedrelli, prima e Calzi poi) arriva il gol dello 0-2 con Montini, appena subentrato ad Altinier, che approfitta di una colossale dormita della difesa granata beffandola tre contro uno con un preciso destro all'angolino.

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