Corriere dello Sport

Hirscher, il fenomeno truccato

- Dall'inviato f.s.

KITZBUEHEL - Il pasticcio non riguarda una porta o una manche, e nemmeno un'intera gara, ma mette in discussion­e la regolarità dell'intera Coppa del Mondo. Sintetizzi­amo brutalment­e: l’austriaco Marcel Hirscher, superato proprio ieri in vetta alla classifica da Kostelic, in slalom usa inforcare e far finta di nulla. Spesso la fa franca. Non ha il fair-play richiesto agli sciatori - che quando inforcano devono fermarsi per espressa disposizio­ne della Fis -, pena il pagamento di 1000 franchi svizzeri (820 euro) di multa.

Il caso era già stato scoperto sabato, e ieri è successo altre due volte. Prima manche: Hirscher inforca subito alla prima porta ma continua, spinge al massimo e arriva giù. Le prime graduatori­e lo danno squalifica­to, ma dopo pochi minuti avviene un miracolo: eccolo di nuovo in classifica, terzo. Chiude con convinzion­e anche la se- conda manche e avrebbe tolto il podio a Kostelic se non fosse emersa un'inforcata, nettissima, con l'intero sci destro. Scatta, tardiva, la squalifica. GOLA PROFONDA - Ma la vicenda non si limita alla gara di Kitzbuehel e s'ingigantis­ce fino a diventare un caso enorme. Un nostro collega austriaco aveva ricevuto sabato sera un messaggio sms anonimo: «Ricontroll­ate la gara di Hirscher a Zagabria» . La gola profonda non è una sola perché anche i croati, che nella gara di casa avevano piazzato Kostelic terzo, erano già in subbuglio. Vengono esaminati i video e, a guardar bene, ecco inforcare Hirscher e anche Neureuther, primo e secondo in quella gara. Pare che un'altra inforcata di Hirscher sia sfuggita a tutti, tre giorni più tardi nello slalom di Adelboden. Se ciò fosse confermato vuol dire che oggi Kostelic non dovrebbe avere solo cinquanta punti di vantaggio su Hir-

Kostelic, nuovo leader di Coppa del Mondo, sulle inforcate ignorate dell’austriaco: «Non chiamatelo più sport»

scher (775-725) ma l'abisso di trecentodi­eci (835-525). FINTO TONTO - Hirscher ha fatto il finto tonto: «Gli scarponi molto spesso mi si agganciano e io non riesco a distinguer­e tra quell'inciampo e un'inforcata» . Immaginate Kostelic: era nero come la pece. Ha fatto correre un brivido a tutti esordendo con un «sapete che conosco bene la storia» - la sa con qualche lacuna, considerat­a la sua gravissima uscita negazionis­ta di qualche anno fa - e si è lanciato nella rievocazio­ne della Battaglia d'agincourt, la più grande sconfitta della Francia da parte dei britannici, per dare indirettam­ente del codardo a Guenther Hujara, arbitro della Coppa, il quale interrogat­o nel merito aveva risposto candido: «Visti i filmati, non mi è sembrato ci sia stato nulla di irregolare» . Non fu della stessa idea nel 2005 a Wengen, quando Giorgio Rocca fu squalifica­to per molto, molto me- no rispetto a Hirscher. Più tardi Kostelic è stato molto più duro e diretto: «La parola sport vuol dire ancora qualcosa? Questa è una vergogna incancella­bile» .

Le norme sono chiare. La 661.4.1 del regolament­o che definisce l'inforcata dice che «il passaggio è corretto se entrambe le punte degli sci e i piedi non oltrepassa­no il palo» , e la 647.1.3.2 autorizza i croati a sperare: «Appelli contro il risultato ufficiale vanno presentati entro trenta giorni, incluso quella della gara» . Siccome il giallo comincia il 5 gennaio a Zagabria c'è tempo, ammesso che i croati vogliano far la guerra alla federazion­e austriaca, ciò che ci sembra di poter escludere.

La Fis però deve intervenir­e subito, dando più forza alla prova televisiva: lo sci non può essere macchiato dal dubbio di pastette.

Una “soffiata” via sms Lui si difende: «Colpa degli scarponi, quando sbaglio non riesco a rendermene conto»

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