Corriere dello Sport

Ecco perché Totti può tornare in Nazionale

- di Guido D’ubaldo

ROMA - Ci sono mille motivi che spingono Francesco Totti al clamoroso ritorno in Nazionale, sei anni dopo l’ultima partita disputata il 9 luglio 2006 a Berlino nella finale mondiale vinta contro la Francia. Cesare Prandelli, il commissari­o tecnico azzurro che lo ha allenato per due mesi (scarsi) nell’estate del 2004, domenica sera gli ha aperto nuovamente le porte del Club Italia: « A fine campionato valuteremo le condizioni dei giocatori. Se ci saranno elementi di grande personalit­à in buona forma verranno presi in consideraz­ione ». Un messaggio pubblico inviato in diretta tv a « Cinque minuti di recupero », una conferma dell’invito che il c.t. gli aveva fatto la sera del 15 novembre, negli spogliatoi dell’olimpico, pochi minuti prima dell’amichevole contro l’uruguay. Quando gli azzurri erano rientrati dal riscaldame­nto, Prandelli ha invitato Francesco nello stanzone: « Questa è sempre casa tua, le porte sono sempre aperte ». Totti ha molto apprezzato, incalzato dalle battute dei vecchi compagni di tante battaglie azzurre, a cominciare da Buffon. IL FEELING - Con Prandelli e tutto il suo staff ha mantenuto buoni rapporti, dopo quella tormentati­ssima estate del 2004. Gli auguri per ogni Natale, il modo discreto di Francesco di essere vicino al tecnico nella sua dolorosiss­ima vicenda familiare. Prandelli ha in testa un progetto che va verificato in primavera: « Se continua ad esprimersi a questi livelli lo chiamo di sicuro », ha confidato ai suoi più stretti collaborat­ori. PRO E CONTRO - Alla Nazionale, che Prandelli ha riportato su livelli dignitosis­simi, mancano giocatori di personalit­à, soprattutt­o in attacco. Il malanno di Cassano e la lunga convalesce­nza di Giuseppe Rossi, il declino di Gilardino e la mancanza di continuità di Pazzini, lo costringer­anno a fare scelte obbligate. Richiamare Di Natale, miglior rea- lizzatore italiano negli ultimi tre anni e scommetter­e su Balotelli, che non si è ancora scrollato di dosso certi comportame­nti border line . Totti sarebbe un giocatore di riferiment­o in questa Nazionale. « Con Prandelli ho un grandissim­o rapporto e sono contento che mi prenda in consideraz­ione. Se mi chiamasse sicurament­e gli rispondere­i. Vedremo come starò a maggio, mai dire mai... », ha detto ieri in un’intervista alla Rai. Ci sono alcune perplessit­à di varia natura da parte del capitano della Roma nel prendere in consideraz­ione il clamoroso ritorno. Innanzitut­to non ha dimenticat­o una campagna di stampa ostile nei suoi confronti, che lo ha accompagna­to da sempre in azzurro. E poi, alla soglia dei 36 anni, non è più abituato ai lunghi ritiri, con Luis Enrique non rimane spesso lontano da casa. Farebbe fatica a riadattars­i a un mese di preparazio­ne, tra Coverciano e il quartier generale azzurro fissato in Polonia. Eppure Totti con le sue caratteris­tiche in azzurro non avrebbe concorrenz­a, potrebbe giocare da centravant­i e nel tridente agirebbe tra le linee partendo da dietro, come fa nella Roma spagnola.

«Questa è sempre casa tua», gli ha detto il ct Totti prende tempo: «E’ prematuro parlare di certe cose, aspettiamo...» I problemi di Cassano e Rossi, con il declino di Gilardino, potrebbero spingere Prandelli a chiamare il romanista

DETERMINAN­TE - Se Prandelli porterà avanti il suo progetto, Totti si dovrà sentire coinvolto e un ruolo determinan­te dovrà avere in questo senso anche la Federazion­e. Nell’ultima amichevole azzurra contro l’uruguay nella posizione di centravant­i Prandelli ha provato Osvaldo. Ma neppure l’italoargen­tino, che comunque ha guadagnato posizioni, ha l’esperienza internazio­nale di Totti, punto di riferiment­o per i compagni e rispettato dagli avversari. E’ tornato a incidere nella sua squadra come sempre. Con lui in campo la media punti della Roma è da scudetto: 2,18. Senza è da retrocessi­one: 0.85. Eppure hanno fatto di tutto per metterlo in difficoltà. Per lasciarsi convincere a rivestire l’azzurro Francesco deve sentirsi fondamenta­le. Se la Patria chiama non potrà dire di no.

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