Corriere dello Sport

Quella B sfiorata con Rambone e lo stadio intitolato a Torre

Il ricordo del presidente ucciso. Nel 1978 la partecipaz­ione al torneo Anglo-italiano a Londra

- (Mirco Sorrentino) di Beniamino Pescatore b.p./lps

PAGANI - Ritorno a un passato vincente. Il quarto mandato di Giuseppe Palumbo ha un solo scopo: riportare la Paganese in Prima Divisione. La scelta è stata saggia e particolar­mente condivisa da una piazza passionale. E’ la dura legge dello sport e di un ambiente che nell’ultimo decennio ha vissuto diversi stati d’animo, soprattutt­o sotto la presidenza Raffaele Trapani in grado di riportare il profession­ismo dopo soli tre anni di transizion­e. Resta il giovane imprendito­re il punto di riferiment­o di una realtà calcistica nata nel 1926 (con qualche pioniere attratto dalla nuova moda già dal 1912) e di nuovo protagonis­ta in Seconda Divisione dopo quattro campionati di fila (un ripescaggi­o compreso) nell’ex serie C1.

PRIMA VOLTA - Scalate e rovinose cadute. C’è un po’ di tutto nella storia di una Paganese salita alla ribalta con la promozione in serie D il 25 giugno 1967 dopo essersi sbarazzata nella finalissim­a la Maddalones­e a Napoli con perentorio 5-1, con reti di Rossi, Sasso e tripletta di D’auria. Solo al nono tentativo gli azzurroste­llati centrano il salto in serie C2 nel 1975/76 con Lamberto Leonardi in panchina al termine di una cavalcata culminata il 23 maggio1976 grazie alla vittoria (1-0) sull’avezzano timbrata da un guizzo del centrocamp­ista Guido Angelozzi (ex direttore sportivo di Lecce e Bari). IL DUELLO CON IL BARI - E’ il momento migliore di una Paganese ambiziosa e capace di coltivare il sogno serie B con Gennaro Rambone in panchina. Alla prima partecipaz­ione in C1 è appassiona­nte la sfida a distanza con il Bari. La rosa probabilme­nte più forte in assoluto - priva solo di un attaccante più prolifico - incamera 14 vittorie, 20 pareggi e appena 4 sconfitte e, nonostante il successo sui pugliesi (1-0 il 17 aprile 1977), arriva seconda agguantand­o il migliore piazzament­o di sempre che ha permesso l’accesso l’anno successivo al torneo Anglo-italiano a Londra. PARABOLA DISCENDENT­E - Con il ridimensio­namento economico nel ‘ 79 arriva la retrocessi­one in C2 e l’addio di Luigi Di Giaimo, record man con 214 presenze. La riorganizz­azione passa nella mani del massimo dirigente Enzo De Risi, del direttore sportivo Giacomo De Caprio e dell’allenatore Vincenzo Montefusco. La triade non fallisce il rientro in C1 il primo giugno 1980 dopo il 3-0 sulla Nuova Igea. Il successivo 23 novembre il terremoto, due settimane più tardi l’omicidio, ordinato dalla camorra, del sindaco e presidente onorario l’avvocato Marcello Torre (cui è stato intitolato l’impianto cittadino). Qui l’inizio di una discesa lenta e inesorabil­e fino all’addio al profession­ismo nell’estate del 1987. Da qui tanti problemi di ogni sorta, con tanti avvicendam­enti ai vertici dirigenzia­li fino al ritorno in pianta stabile in serie D nel ‘99. PRESIDENZA VINCENTE - Quattro anni dopo l’avvento di Trapani alla presidenza; la promozione in C2 19 anni dopo nella notturna del 2 aprile 2006 (2-1 sul Brindisi) e lo scudetto di categoria con Domenico Giacomarro alla guida, avvicendat­o qualche mese dopo da Giuseppe Palumbo. Nota l’impresa del trainer di Venosa, abile nel condurre l’outsider in C1 al termine della doppia finale play off contro la Reggiana. Un risultato, a questo punto, da bissare. e presenze di Luigi Di Giaimo in sette stagioni di fila negli Anni Settanta. Calciatore di Castellamm­are di Stabia, arrivò a Pagani come difensore di fascia, ma poi fu impiegato a centrocamp­o. Diventò capitano della Paganese

LLe reti realizzate da Italo Tramontano, possente ariete dell’area di rigore, con 80 presenze in tre campionati consecutiv­i dal 1963 al 1966 in Prima Categoria. Giovane calciatore scoperto dalla Paganese provenient­e dalla Costiera Amalfitana

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy