Corriere dello Sport

«Ero troppo alto per correre e nel giavellott­o ero scarso»

- Di Giampiero Marras (Ciamillo)

SASSARI- Di jumper in jumper. Nella famiglia Easley salto in lungo, in alto o corsa ad ostacoli sono gli sport tradiziona­li. Tony Bernard junior (senior è il padre) è stato però il primo saltatore che si è dedicato al basket. «Mio padre ha vinto anche i 400 hs a livello di college. Poi ha dovuto smettere perché mamma era incinta di mia sorella. Io ho provato a scuola, ma ero troppo alto per l'atletica. Mentre nel lancio del giavellott­o ero proprio scarso...» .

Lo dice sorridendo Easley. L'allegria è lo stato d'animo preferito di questo filiforme pivot di 206 cm e 90 kg o poco più (il suo nickname è "slim") che dopo avere stupito la Legadue con Forlì, sta facendo altrettant­o in serie A col Sassari. Si è presentato al Pala Serradimig­ni (« Amo questi tifosi, mi danno una carica mostruosa ») con 11 canestri da due e una prestazion­e da "doppia doppia" contro Pesaro. Domenica a Casale ha rifilato cinque stoppate agli avversari. Del resto la predilezio­ne per bloccare il tiro avversario l'aveva manifestat­a nell'ultimo anno alla Murray State University, che ha chiuso con 95 stoppate (3 di media) nuovo record di ateneo.

«E magari qualcuna delle stoppate date a Casale è sfuggita alle statistich­e» suggerisce il direttore sportivo Federico Pasquini, che ha portato a termine l'operazione il 23 dicembre, dopo la "fuga" dell'esperto ma or- mai logoro Hunter, che aveva sostituito il talentuoso ma spaesato Benson. Un regalo di Natale gradito ai tifosi e in linea col basket del coach Sacchetti, che vuole pivot veloci e reattivi. Easley ricambia l'affetto: «Qui si corre, si salta e si sta insieme come in una famiglia. Nelle cene ci sono anche le mogli. Dopo Forlì, dove sono stato benissimo, un posto ideale per giocare a basket» . E anche per mangiare: « Adoro la pasta ai quattro formaggi e i calamari» .

A vederlo da fuori uno direbbe che la sua leggerezza è insostenib­ile dentro l'area. Ma Tony Easley ha una reattività straordina­ria, una capacità di salto verticale e anche di movimento laterale che ne fanno un giocatore sempre in movimento, difficile da inquadrare e soprattutt­o un formidabil­e intimidato­re. Non è un caso che con lui Sassari abbia vinto sia a Biella che a Casale. «A dire il vero quando sono arrivato ero un po' nervoso. Nei video e in un torneo prestagion­e avevo visto che in serie A i giocatori hanno una notevole taglia ma sono anche mobili, e soprattutt­o capiscono nel minor tempo possibile quello che succede in campo, e quindi dovevo apprendere in maniera veloce. Ho dovuto studiare e lo sto facendo ancora ».

In linea col consiglio di Tony Bernard senior. «Non mi dice niente sulla tecnica, ma mi ripete: gioca duro e col sorriso. E salta. Più che puoi ».

Tony Easley, pivot 24enne del Banco Sardegna

Troy Bell, play-guardia 31enne di S. Antimo

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