C’è Barça-real e Mourinho è nella bufera
Coppa di Spagna, Josè deve rimontare l’1-2, stampa e tifosi lo accusano: «Vuole scappare»
BARCELLONA. « Mourinho ha una vocazione da Schettino ». Non poteva scegliere un titolo più pungente Alfredo Relaño per attaccare lo Special One, attraverso un editoriale tutto costruito attorno al velenoso paragone tra il capitano della Costa Concordia e l'allenatore portoghese, uniti, secondo il direttore di AS, da una certa propensione ad abbandonare la barca che va a picco. « Mourinho fa filtrare che se ne va, che pensa di saltare giù dal Madrid come Schettino dal Costa Concordia ». Dopo l'attacco frontale di domenica da parte del concorrente Marca, che aveva messo in piazza i panni sporchi dello spogliatoio merengue, ora arriva il fendente del secondo quotidiano sportivo madrileno, a dimostrazione che ormai è stato definitivamente rimosso il filtro imposto, fino a pochi giorni fa, dal presidentissimo Florentino Pérez, che impediva la pubblicazione di notizie scomode da parte della stampa amica. MOTTO D'ORGOGLIO - Ieri in conferenza stampa Mourinho è apparso piuttosto teso,. « In Liga possiamo vantare 5 punti in più della squadra che tutti considerano la più forte del mondo. Quando siamo arrivati, il club era abituato a farsi eliminare da squadre di categorie inferiori. Noi invece abbiamo vinto la Coppa del Re. In Champions, poi, non era neppure testa di serie, mentre adesso abbiamo concluso la fase a gruppi con il record di vittorie ». A parte il motto d'orgoglio, il lusitano questa volta ha giocato sulla difensiva, rimandando al mittente i temi più scottanti, ad incominciare dal possibile addio a giugno. « L'ho detto io? Meglio se chiedi al tuo collega che ha diffuso la notizia ». I primi fischi del Bernabéu? « Domandatelo alla gente, non a me ». Esiste un timore reverenziale dei blancos verso il Barça?
« Chiedetelo ai giocatori ».
Il tecnico del Real crede nella rimonta Guardiola non si fida e per una volta impone il ritiro pre-partita
SENZA PEPE - Ciò che è sicuro è che, nonostante i guai fisici di qualche effettivo e la sconfitta dell’andata, il tecnico merengue non pensa affatto alla resa incondizionata. « Pur sapendo chi è il nostro avversario e ricordando bene il risultato dell'andata, sono convinto che il Real possa centrare la semifinale ». Le maggiori difficoltà sembrano riguardare il centrocampo. « Se Pepe stesse bene fisicamente giocherebbe, esattamente come gli acciaccati Lass e Granero », ha assicurato Mou, facendo capire che l'irascibile connazionale (oggi la commissione disciplinare della federcalcio spagnola deciderà se intervenire d’ufficio sul pestone di mercoledì scorso di Pepe a Messi) non sarà della partita. La decisione, in realtà, sarebbe una sorta di sanzione interna decisa dalla società, a seguito del pestone alla mano di Messi. Sicuri assenti, invece, Di María e Khedira. PEP IMPONE IL RITIRO - Nonostante il risultato positivo dell'andata, non appare troppo sereno neppure Guardiola che, per l'occasione ha rinnegato il suo credo, imponendo alla squadra un inusuale notte di ritiro prepartita. « Ho un rispetto quasi reverenziale verso il Real », ha ammesso il tecnico catalano, che dovrà fare a meno dei lungodegenti Villa, Afellay, Fontás e di Keita, impegnato in Coppa d'africa. « So solo che ce la vedremo con il peggior avversario possibile ». Siparietto, sul finale, con Pep che apre, in futuro lontano, a una cena chiarificatrice con lo Special One. « Prima o poi sicuro che capiterà. Adesso non ha troppo senso, perché ora ciascuno di noi cerca d'ingannare l'altro. Per me sarà un piacere. E se Josè vuole, faccia giocare Pepe. E’ solo una partita... ».