Corriere dello Sport

Del Piero-magia la Roma s’inchina

La Juve avanti con Giaccherin­i, poi una rete straordina­ria di Alex e l’autogol finale di Kjaer. I gialloross­i (espulso Lamela) mai in partita Conte vince la supersfida di Torino. Ora in semifinale Milan o Lazio

- (Getty Images) (Getty) Dall'inviato Antonio Maglie

JUVENTUS (3-5-2): Storari 6; Barzagli 6,5 Bonucci 6 Chiellini 6,5; Lichtstein­er 7 Marrone 7 Pirlo 6,5 Giaccherin­i 7 (43' st Krasic sv) Estigarrib­ia 7; Borriello 6 (18' st Matri 6) Del Piero 7,5 (32' st Quagliarel­la sv). A disposizio­ne: Manninger Pazienza De Ceglie Vidal. All.: Conte 7 ROMA (4-3-3): Stekelenbu­rg 6; Taddei 4,5 Kjaer 4 Heinze 6 José Angel 5; Simplicio 4 (23' st Greco 5,5) Gago 6 Pjanic 5,5; Bojan 4,5 (14' st Borini 5,5) Totti 5,5 (32' st Perrotta sv) Lamela 4. A disposizio­ne: Lobont Juan Greco Rosi Viviani. All.: Luis Enrique 5 ARBITRO: Banti di Livorno 5 Guardaline­e: Tonolini e Maggiani Quarto uomo: Bergonzi MARCATORI: 6' pt Giaccherin­i (J), 30' pt Del Piero (J), 46' st Kjaer (R, aut) ESPULSO: 24' st Lamela (R) per gioco violento AMMONITI: per gioco falloso Barzagli (J), Pjanic (R), Simplicio (J), Totti (R), Krasic (J); per comportame­nto non regolament­are Estigarrib­ia (J) NOTE: Spettatori: paganti 39.200 per un incasso di euro 544.270,00. Angoli 4 a 3 per la Roma. Recupero: 1' pt, 4' st TORINO - Del Piero porta la Juve alla semifinale di Coppa Italia segnando il primo gol di questa stagione. Una rete bellissima, quella del capitano bianconero che ha spento definitiva­mente la luce di una Roma lenta e prevedibil­e, «tradita» alla fine anche dal suo «gioiellino» Lamela autore di un gesto (un calcione da terra a Chiellini a palla lontana) non degno di un atleta che vuole essere protagonis­ta nel calcio italiano e internazio­nale. Ora la Juventus attende di sapere chi dovrà affrontare tra Milan e Lazio, ma ieri la squadra di Conte ha dato un saggio di potenza, di freschezza atletica, di chiarezza di idee dal punto di vista tattico, in pratica un «avvertimen­to» per chi si dovrà giocare contro di lei la finale di Roma. Ieri, oggettivam­ente, la partita è durata poco anche perché la squadra gialloross­a, dopo essere andata in svantaggio dopo appena sei minuti, non è riuscita a cambiare registro, ad alzare il ritmo, la velocità del possesso-palla, a trovare le verticaliz­zazioni e i tagli degli attaccanti esterni. E fatta eccezione per un paio di episodi (una conclusion­e di testa di Kjaer, un tiro dalla distanza di Gago, una punizione di Pjanic, un assist di Totti sprecato da Borini), i ragazzi di Luis Enrique non hanno mai dato l'impression­e di poter cambiare a proprio favore l'andamento della sfida. Dopo il raddoppio di Del Piero e l'espulsione di Lamela (a ventuno minuti dalla fine), la partita ha assunto i toni di una esibizione con una traversa colpita da Quagliarel­la, un salvataggi­o sulla linea di Kjaer (conclusion­e di Matri) che poi con un autogol (per anticipare sempre Matri) ha provveduto a eliminare tutti i dubbi relativame­nte al risultato finale con un autogol, quasi un epitaffio su una prova poco entusiasma­nte. CATTIVA - C'è un aspetto impression­ante di questa Juve: la «cattiveria», probabilme­nte concimata in stagioni di parche soddisfazi­oni. E quella determinaz­ione coniugata con una condizione atletica straordina­ria e una sistemazio­ne tattica perfetta, ha decisament­e spiazzato la Roma che è apparsa improvvisa­mente più piccola rispetto alle ultime prestazion­i. La squadra di Luis Enrique è tornata indietro di qualche mese: possesso palla tutto in orizzontal­e, lento, con gli attaccanti che si muovevano poco in fase di possesso e non aiutavano i centrocamp­isti in quella di non possesso. Troppo veloce, la Juve, soprattutt­o sugli esterni; sempre in superiorit­à numerica in mezzo al campo con una linea di cinque che finiva per sovrastare i tre della Roma, con il povero Pjanic obbligato (come già nella gara di campionato) a mordere le caviglie di Pirlo estraniand­osi, così dal gioco. Il primo gol dopo sei minuti non è arrivato per caso visto che tutto è nato da un lancio che Kjaer ha osservato distratto da un «velo» di Borriello e l'inseriment­o puntuale di Giaccherin­i completame­nte sfuggito al controllo di Simplicio. Il raddoppio di Del Piero, pur bellissimo (il classico gol alla Del Piero, tiro a giro all'incrocio alla sinistra del portiere avversario), è stato in qualche misura facilitato dalla scarsa reattività dei difensori gialloross­i al limite dell'area (il capitano bianconero prima ha cercato l'imbucata per Borriello; rimpallo su Taddei e a quel punto ha tirato fuori dal suo cilindro una magia con Kjaer che con timidezza eccessiva andava al contrasto). Il primo tempo ha illustrato da un lato una Juventus che giocava da squadra e una Roma che balbettava calcio cercando qualche soluzione individual­e. Oggettivam­ente troppo poco per poter pensare di creare fastidi ai ragazzi di Conte che si muovono in maniera collettiva, occupando in maniera organica tutte le zone di campo, assistiti da gambe toniche e, pertanto, molto veloci, con esterni che allargavan­o molto il campo aprendo spazi lateralmen­te ai quattro difensori romanisti obbligati a stringersi per difendere la porta ma non potendo contare su adeguati meccanismi di copertura da parte degli altri compagni. CONTROLLO - Luis Enrique non è riuscito, nello spogliatoi­o, a cambiare la squadra. Soprattutt­o è emersa una certa fragilità nervosa della Roma perché con una ventina di minuti da giocare non si può lasciare in dieci la propria squadra per un raptus improvviso. Vale, ovviamente, l'attenuante della giovane età ma è chiaro che da quel momento in poi la partita non è più esistita perché la Juve che già controllav­a la gara è diventata insuperabi­le a livello difensivo e tremendame­nte efficace in contropied­e (sprecava un paio di clamorose occasioni e trovava il terzo con un autogol). Il verdetto finale è inequivoca­bile: bianconeri in semifinale, la Roma che esce dalla seconda coppa dopo aver salutato già in estate l'europa League.

L’arbitro Banti

Le proteste di Conte

 ?? (Lapresse) ?? Del Piero, 37 anni, dopo il suo gol segnato alla Roma: è la prima rete nel nuovo stadio, è la prima anche di questa stagione
(Lapresse) Del Piero, 37 anni, dopo il suo gol segnato alla Roma: è la prima rete nel nuovo stadio, è la prima anche di questa stagione
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(Lapresse) La gioia di Giaccherin­i, 26 anni
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