Del Piero: Che gol! Mi sono tolto un peso
«Ci tenevamo a passare il turno. Sto bene, io mi preparo sempre per giocare» Con una prodezza ha spezzato l’incantesimo: ora è riuscito a segnare in tutti e quattro gli stadi torinesi dove ha giocato
L’esultanza di Del Piero dopo il gol segnato alla Roma. TORINO - Un capitano, c'è solo un capitano. Non è mai tramontato, il coro dedicato a Del Piero: l'ha consolato in panchina e accompagnato negli spezzoni. Stasera, però, è diverso. Stasera è un coro che non è memoria o fiducia: sottolinea una bella prestazione, da titolare grazie al turnover di Coppa, e un gol che diventa leggenda, il primo nello Juventus Stadium. «Non avevo l'ansia di segnare - racconta -, ma forse mi sono tolto un peso. Sono felice perché è stato anche un bel gol, perché abbiamo vinto una partita importante e perché per la Juve è un giorno particolare: nove anni fa ci lasciava l'avvocato». OBIETTIVI - Alex arrivò a Torino ragazzo e segnò, con la Primavera, già al Comunale, lo stadio che era stato di Charles, Sivori e Boniper- ti. Poi, diventato Del Piero, ha regalato gol e magìe nel gigantesco Delle Alpi. Poi è rimasto dopo Calciopoli e ha griffato reti di rinascita (e illusioni) all'olimpico. Adesso, a metà stagione, spazza via il sortilegio della nuova casa: realizza un sogno e arpiona l'ennesimo record. Conte lo sottrae alla contesa perché immagina la standing ovation: gliela concede ed è felice anche lui, che apprezza ogni giorno la professionalità del vecchio compagno. E' prezioso, ripete, anche quando non gioca: rimane un esempio da seguire. «Sono felice che il mister apprezzi quel che faccio anche nello spogliatoio: stasera, sia io che tanti che non giocavano da tempo, abbiamo fatto intensamente il lavoro chiesto e preparato in
Il gran gol di Del Piero con un destro sotto l’incrocio dei pali, che ha portato la Juventus sul 2-0 allenamento. Tutto questo vuol dire che stiamo molto bene e che c'è comunità d'intenti nel perseguire gli obiettivi. Ci tenevamo a passare il turno: esserci riuscito con un gol del genere è una grande sensazione». CARTE - E' un esempio, Alex, però vuoi mettere sentirsi prezioso per i dribbling, le reti e le percussioni? Accetta le scelte e mette la Juve davanti a tutto però sta bene e non ha alcuna intenzione di smettere: lascerà la Juve, non il calcio. C'è tempo per pensarci, però: stasera non possono esserci malinconie. E nemmeno per le pretese: «Se ora chiedo altre serate del genere? Cambia poco per me, io mi preparo sempre al meglio per mettere
Conte: «Alex per noi è una soluzione, non sarà mai un problema. Rivincita sulla Roma che negli ultimi due anni ci aveva eliminato»
in difficoltà il mister e giocarmi le mie carte. In tanti, ripeto, non giocavano con continuità da tempo, questo fa assumere un valore maggiore alla nostra vittoria» . Un cenno a Totti, altro campione eterno: «Il record che ha appena battuto vale tantissimo per Roma e per l'italia. Nel 2006 abbiamo assieme suggellato una pagina straordinaria del calcio italiano ed entrambi, da allora, ci siamo ripromessi di non fermarci e continuare a dare il massimo. E' sempre un piacere trovarsi di fronte un grande campione e personaggio come Francesco». NAZIONALE - Conte spende belle parole per Del Piero: «Sono contento per prestazione e per la rete. Ci teneva tantissimo, ma anche noi. Il suo gol ci ha dato sicurezza. Mi aguguro che segni tanti gol, ma per me, anche per un solo minuto, è una soluzione e mai un proble- ma» . Segue il commento della partita: «Ci tenevamo a vincerla, era da tanto che la Roma in questa manifestazione ci batteva e volevo invertire il trend. Dobbiamo abituarci ai traguardi prestigiosi: siamo affamati» . Poi si sofferma sui singoli, oltre ad Alex cita Estigarribia («S'è prsentato in grande condizione»), Giaccherini («Una bella favola, pochi anni fa era in serie C e ora è protagonista alla Juve) e Marrone («Un ragazzo di vent'ani che sta bene nella rosa bianconera»). Dà un suggerimento a Prandelli («Seguirei Giaccherini e Marrone») e assolve, infine, Borriello: «E' un po' indietro, ma ci ha dato qualità e peso in attacco. E' chiaro che deve crescere e sono convinto crescerà». Sul mercato, una battuta: «Centrocampo ok? Siamo cinque più Pazienza: pochi, secondo me...»