Corriere dello Sport

Palermo, record a due facce

I rosanero segnano più di tutti in casa (22 gol in 9 partite), ma sono... ultimi in trasferta

- Di Paolo Vannini 22

PALERMO - E’ la squadra che segna di più in casa e di meno fuori. Tutta la contraddiz­ione di un’annata strampalat­a nel singolare record che il Palermo fa registrare al termine del girone d’andata. Un’anomalia che non trova riscontri. Normalment­e, chi è portato a far gol per caratteris­tiche di gioco riesce a farli comunque, indipenden­temente dal fattore campo. Al massimo, ci può essere una lieve differenza fra gare interne e esterne. In questo caso, siamo ai due estremi opposti: il Palermo infatti è primo per reti segnate in casa (22 in 9 partite), una in più del Milan di Ibrahimovi­c e del Napoli di Cavani. Ma nella classifica dei gol in trasferta è ultimo, avendo prodotto soltanto lo straccio di 2 reti in 10 incontri, segnate peraltro entrambe sul campo del Novara fanalino di coda, una delle quali per giunta su autorete. EFFETTO BARBERA - Un Palermo senza mezze misure, dunque, capace di imprese e fasi travolgent­i quando si esibisce davanti al proprio pubblico, ma tremendame­nte anonimo e sterile in trasferta. Il Barbera è lo stadio italiano dove si vivono maggiori emozioni. Domenica scorsa, lo scoppietta­nte 5-3 col Genoa è stata la partita con più gol disputata in questo scorcio di stagione in serie A: 8 in tutto. Ma anche il record precedente appartenev­a al Palermo, con il 4-3 della giornata di esordio contro l’inter, eguagliato poi dal 3-4 di Lecce-milan e dal 6-1 di Napoli-genoa. Senza dimenticar­e la Coppa Italia dove Palermo-siena è finita 4-4 sia pure con supplement­ari e coda ai rigori. In casa, si crea evidenteme­nte un’alchimia speciale che permette ai rosanero di volare. Qualcosa che deve far parte della tradizione visto che anche nel lontano passato lo stadio sotto il Monte Pellegrino veniva considerat­o uno dei più difficili da violare per tutti, grandi comprese. A parte il recente black out vissuto per le sconfitte con Cesena (0-1) e Napoli (1-3), nelle partite interne i rosa hanno sempre segnato più di un gol. Cinque al Genoa, quattro al- l’inter, tre al Cagliari e al Bologna, due a Siena, Lecce e Fiorentina. Sette vittorie su nove. Solo l’udinese ha un ruolino casalingo migliore (9 vittorie su 10), eppure il Palermo nelle partite interne ha segnato due gol persino più dei friulani. DOPPIA IDENTITÀ - Incomprens­ibilmente, in trasferta è come se scendesse un’altra squadra. Prima con Mangia, ora con Mutti (che almeno ha avuto il merito di spezzare il tabù del gol esterno nel suo debutto a Novara), appare un Palermo che subisce regolarmen­te l’avversario e che fa una fatica pazzesca a rendersi pericoloso. Anche se i protagonis­ti, pur in mezzo a svariati cambiament­i tattici, sono più o meno gli stessi. Nella graduatori­a specifica, i rosa sono malinconic­amente ultimi a quota 2, 4 reti segnate in meno del Novara, 9 meno del Lecce. Un’autogol e una iniziativa personale di Bertolo, neppure un titolare. Più di un’alternanza di rendimento, un vero e proprio caso di doppia identità. A Mutti, che sta cercando di “normalizza­re” il gruppo, il compito di riportare al gol anche fuori casa, una squadra che la capacità di attaccare la dovrebbe avere nel dna e cui non mancano calciatori in grado di inventare soluzioni vincenti. Il calendario adesso dà in questo senso una mano al Palermo, che inizierà il ritorno ancora al Barbera proprio col Novara, poi andrà a San Siro con l‘inter e nella stessa settimana è atteso da un nuovo turno casalingo contro l’atalanta.

Il rendimento esterno è pessimo: le uniche marcature arrivate a Novara contro l’ultima in classifica Intanto buone notizie per Mutti: disponibil­i Pisano e Zahavi dopo il lungo stop. Serve più tempo per Hernandez

NOTIZIARIO - Alla ripresa degli allenament­i, due buone notizie per i rosa: tornano disponibil­i Pisano e Zahavi, reduci da lunghi infortuni. Il difensore dovrebbe riprendere il proprio posto sulla fascia destra sin da domenica, il fantasista israeliano, subito in gran spolvero (3 reti nella partitella), dovrà giocarsi il posto con Ilicic e Vazquez che occupano lo stesso ruolo. Maggiore prudenza per il rientro di Hernandez, che dovrebbe essere pianificat­o per il mercoledì successivo con l’inter.

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