Drago rimodella il Crotone
CROTONE - Riproporre anche in Italia il modello Atletico Bilbao, sembra essere questa la linea intrapresa dal Crotone dopo aver deciso di sollevare dall’incarico il tecnico Leonardo Menichini. La squadra è stata infatti affidata al crotonese Massimo Drago, promosso da secondo ad allenatore, che avrà al suo fianco i preparatori atletici Rocco Massara e Andrea Nucera (quest’ultimo promosso dalla formazione Primavera) oltre a Antonio Macrì preparatore dei portieri, tutti crotonesi che si sono fatti le ossa nel settore giovanile. Senza dimenticare che in campo c'è il capitano Antonio Galardo anche lui crotonese purosangue. IDEE CHIARE - Nel pomeriggio di ieri il neo allenatore ha tenuto la sua prima conferenza stam- pa ed ha mostrato idee molto chiare. «Non voglio dare vantaggi agli avversari, ci penso giorno e notte perciò non dico se per la partita di Castellammare di Stabia che si gioca venerdì cambio modulo o uomini. Certo la sofferenza del Crotone degli ultimi tempi è palese. Spero di non imprigionare la mia squadra in un solo modulo, ma la voglio duttile in modo che sia in grado di cambiare ogni volta». PRIMI INTERVENTI - Chiamato ad un compito non certo facile, Drago sa che deve lavorare molto, ma allo stesso tempo sa di avere tra la mani una buona squadra. «Adesso voglio lavorare sull'aspetto mentale, voglio che in campo ci vadano giocatori che nella maglia ci mettano anima e cuore. Voglio una squadra aggressiva: ho chiesto ai calciatori di regalare al pubblico grandi emozioni. So che la squadra è buona, il Crotone deve tornare ad essere quello che ha vinto a Nocera e non quello delle ultime partite». TUTTI SOTTO ESAME - Il presidente Gianni Vrenna dopo aver ringraziato Menichini e Bonatti per il lavoro svolto ha spiegato il perché dell'esonero: «I risultati ottenuti nell'ultimo periodo non sono soddisfacenti, il mister ha pagato per tutti, se le cose dovessero continuare così i prossimi a pagare saranno i giocatori». Infine il vicepresidente Salvatore Gualtieri : «Drago è sempre stato con noi, deve diventare il nostro Tassotti».