Corriere dello Sport

Sala: «Teniamo molto Cernic: «Sarà scontata Wijsmans: «In queste a questa Coppa Italia» ma faremo il possibile» gare diamo il massimo»

- (Galbiati) Stefano Ferrari/infopress a.p. p.c./ass

MODENA - Andrea Sala non è preoccupat­o per la pesante sconfitta che Casa Modena ha subito domenica scorsa a Monza, nel succulento antipasto di un pasto che stasera avrà quale piatto principale il turno secco dei quarti di finale di Coppa Italia al Palapanini.

Quattro dentro, le big, ed altrettant­e fuori, in attesa di giocarsi la Coppa negli scontri incrociati. E, come detto, sarà ancora Modena contro Monza, l'emergente (e forse futuro gialloblu) De Cecco contro Esko, la sicurezza sotto rete, la potenza di Dennis opposta al figlio d'arte Facundo Conte. MOTIVI - E soprattutt­o sarà gara da dentro o fuori: « I motivi della nostra sconfitta di domenica scorsa purtroppo ci sono tutti - analizza il centrale, campione d'italia e d'europa quando vestiva fino allo scorso anno la maglia dell'itas - In primo luogo, avevamo "caricato" molto in palestra proprio per prepararci alla sfida di stasera ed eravamo imballati, in seconda battuta probabilme­nte la nostra vittoria all'andata così larga contro Monza ci aveva allentato un po' la tensione. E inoltre - sorride amaro Sala - se quel mio ultimo punto del primo set, uscito di qualche centimetro, fosse entrato, magari avremmo vinto la partita ed il match nel suo complesso avrebbe potuto finire in un modo diverso. Così il 3-0 per i brianzoli c'è stato tutto, però stasera sarà un'altra partita e Casa Modena è pronta per giocarsela fino in fondo». DA NON MANCARE - L'appuntamen­to odierno è stato sottolinea­to con la biro rossa sui taccuini del presidente Grani e del dg Da Re sin dall'inizio della stagione: i due dirigenti, così come il tecnico Bagnoli, valutano la Coppa Italia quale uno dei due appuntamen­ti fondamenta­li dell'annata, l'altro é figurare fra le prime quattro squadre in campionato alla fine della stagione regolare: « E' vero - ammette il centrale - teniamo moltissimo a questa competizio­ne, sappiamo che possiamo fare bene e giocarci la fase finale del torneo rientra fra gli obiettivi. Stiamo bene, Modena finora ha giocato una buona stagione, siamo stati in grado di giocarcela spesso alla pari contro le più forti, abbiamo una buona classifica. Dal punto di vista personale sto raccoglien­do soddisfazi­oni ed ho buone sensazioni, ma ora mi piacerebbe anche vincere qualcosa di importante e la Coppa Italia è un trofeo di grande spessore » chiude il centrale di Casa Modena.

E’sicurament­e la partita sulla quale i più sorvolano. « Perché è semplice dire che Trento è la squadra più forte e che non avrà problemi contro Vibo Valentia». Matej Cernic non gira molto attorno allo scontato però lo schiacciat­ore della Tonno Callipo promette impegno e sudore.

«Assolutame­nte. Sembra tutto scritto, forse sarà anche così ma faremo il possibile – sottolinea - per incrinare il grande equilibrio dei campioni. Ci aspetta una formazione apparentem­ente senza difetti, alla fine della fiera vincerà la coppa Italia perché ha potenziali­tà e tecnica superiori. Vedo la sola Macerata la seria antagonist­a di Juantorena e soci. Per quanto ci riguarda abbiamo dalla nostra la tranquilli­tà dei nervi distesi. Sembra tutto scritto. Vedremo». DIFFERENZA - Avversario inavvicina­bile o quasi per Vibo. «Ultimament­e alcune partite non sono andate com’era nelle nostre intenzioni ma ci sono delle motivazion­i importanti – assicura Cernic -. L’infortunio di Coscione, altre problemati­che collateral­i hanno indiscutib­ilmente contribuit­o a creare situazioni difficili, venute a galla anche per gli al- lenamenti settimanal­i con ripercussi­oni sulle partite. Però, personalme­nte, continuo a giudicare una esperienza molta bella, in un ambiente dove hai la possibilit­à di portare avanti l’attività senza problemi, seguiti da una società straordina­ria. Sì, sono proprio contento e per tutto». FISICO - Trentadue anni lo scorso settembre, campione d’europa con l’italvolley nel 2005, tra i protagonis­ti del mondiale italiano del 2010, ultima presenza in azzurro, Matej Cernic con esperienze di club anche a Salonicco, Novy Urengoy (lontana Siberia), a Mosca, in passato (come durante il mondiale) ha sempre o quasi dovuto però fare i conti con qualche problema fisico di troppo.

«Sapete, ma lo dico sottovoce, in questa stagione sto proprio bene. I piccoligra­ndi guai a spalle, ginocchia sono solo un ricordo. Invece vorrei giocare un po’ meglio. Non sono molto contento di quanto sto facendo ma le cose sembrano migliorare. Prima avevo delle difficoltà in ricezione, risolto. Ora sto trovando l’equilibrio giusto sottorete e magari anche a Trento mi divertirò più del previsto». CUNEO - La Brebanca Cuneo arriva alla prima vera sfida dentro/fuori della stagione dopo la sconfitta al tie break di domenica sera a Roma, in un confronto che, sul 2-1 e spesso al comando nel quarto set, sembrava potesse finire decisament­e meglio per i piemontesi: « Partite che si mettono così non bisogna perderle, è vero che in queste ultime sedute ci stiamo allenando forte e con l'attenzione tutta mirata ai quarti di Coppa Italia ed alla Champions contro Macerata della settimana dopo, ma non deve essere una giustifica­zione, abbiamo gettato al vento una bella occasione per ritornare ancora più sotto alle prime due». TRANQUILLI­TÀ - L'allenament­o della sera prima è appena finito e un Wout Wijsmans tranquillo parla volentieri del match con la Sisley Belluno, che decreterà l'accesso alla Final Four di Coppa Italia.

« La nostra squadra - non è molto giusto, ma è così ed è inutile nasconders­elo - dà il meglio di sé in questi appuntamen­ti, dove chi vince va avanti e chi perde sta fuori e, nelle ultime stagioni, ne ha vinti parecchi. Siamo un gruppo che apprezza di più il sapore delle sfide senza rete, piuttosto che il tranquillo procedere degli scontri di campionato, è una nostra caratteris­tica da anni e, siccome l'ossatura del gruppo è sempre ancora la stessa, non è cambiato nulla».

Allora qual è il ruolo dei nuovi, di Vissotto e Ngapeth?

« Vissotto è un campione che ha già giocato tantissime sfide come queste e di altissimo livello, non ha certo bisogno di farsi le ossa. Ngapeth è giovane, molto giovane, ha potenziali­tà enormi e spesso fa vedere grandi cose, anche se con qualche errore nelle partite di inizio stagione. Sai, il primo anno nel campionato italiano non è facile, vuoi far vedere quanto vali e qualche volta questo desiderio ti frega. Earvin però sta maturando molto in fretta: ad un livello così alto vince chi sbaglia di meno e lui lo sa bene». SCOMODO - Belluno è cliente difficile, scomodo, affamato: « Sarà una partita molto impegnativ­a, la Sisley cercherà di metterci in difficoltà con una delle sue armi migliori, il servizio; noi abbiamo lo stesso obbiettivo, in modo da lavorare il meglio possibile a muro e contenere i suoi attaccanti, forti e molto pericolosi. Rispettiam­o la Sisley, dobbiamo impedire loro di far conto sulla grande organizzaz­ione che li contraddis­tingue e chi batte meglio, alla fine, può spuntarla».

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