Corriere dello Sport

Super Cavani stende l’inter

Segna su rigore, si ripete nel finale: il Matador lancia il Napoli, è semifinale

- Dall’inviato Alberto Polverosi Claudio Ranieri (Ansa)

NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis 7; Campagnaro 6 Cannavaro 6,5 Aronica 6,5; Maggio 6,5 Inler 5,5 (37' st Dzemaili sv) Gargano 6,5 Zuniga 6; Hamsik 6,5 (42' st Dossena sv) Lavezzi 6 (20' st Pandev 6); Cavani 8. A disposizio­ne: Rosati, Fernandez, Britos, Vargas. All. Mazzarri 7 INTER (4-4-1-1): Castellazz­i 6,5; Maicon 6 Ranocchia 7 Samuel 7 Chivu 5; J. Zanetti 6 Thiago Motta 5 (31' st Zarate sv) Cambiasso 6 Obi 5,5 (1' st R. Alvarez 5,5); Sneijder 6,5; Milito 6,5. A disp. Julio Cesar, Cordoba, Poli, Faraoni, Castaignos. All. Ranieri 6 ARBITRO: Celi di Campobasso 4 Guardaline­e: Cariolato e Di Fiore Quarto uomo: Giannoccar­o MARCATORI: 5' st Cavani (N, rig.), 48' st Cavani (N) AMMONITI: Chivu (I), Maggio (N), Gargano (N), Sneijder (I). NOTE: Spettatori 27.2675, incasso di € 555.286. Angoli: 4-3 per il Napoli. Minuti di recupero: pt 1’; st 3’. NAPOLI - Contro il Siena giocherà di nuovo il Napoli. Soffrendo nell’assedio degli ultimi 20 minuti dell’inter, è arrivato alla semifinale di Coppa Italia grazie al rigore, conquistat­o e battuto da Cavani, e alla prodezza dello stesso fenomeno uruguaiano al terzo minuto di recupero. E’ sua questa qualificaz­ione. E’ piena del suo calcio, della sua rabbia, del suo impeto e dei suoi gol. Il rigore l’ha conquistat­o due volte (palla rubata e fallo provocato, mentre l’esecuzione è stato come togliersi il macigno dallo stomaco dopo l’errore di Siena: chi ha carattere, fa così); il secondo gol appartiene invece al suo talento infinito, di calciatore e di atleta: aveva corso per 90', ma non si è arreso, si è avventato su quell’ultimo contropied­e, ha saltato un difensore dietro l’altro, poi, non contento, ha messo a sedere anche Castellazz­i e a quel punto la festa di Cavani era completa, come il delirio del San Paolo. Sarebbe sbagliato però se il 2-0 cancellass­e i meriti dell’inter nel secondo tempo. Meritava almeno un gol, meritava soprattutt­o un rigore che Celi non ha fischiato per un fallo netto di Maggio su Milito. Ha atteso troppo nel primo tempo, ma nel secondo ha fatto paura, e tanta, al Napoli.

La partita ha seguito per un tempo il corso che i due allenatori avevano preparato. Difesa, controllo della palla e verticaliz­zazioni rapide per l’inter, ritmo, intensità, pressing per il Napoli. Come spesso accade quando sul campo ci sono squadre allenate da Mazzarri, è l’interpreta­zione del gioco sui corridoi esterni a dare l’idea più netta della strategia di chi le affronta. Ranieri ha piazzato Zanetti e Obi sulle due fasce con il compito di restare più vicino possibile a Maicon e Chivu, questo per evitare che Zuniga e Maggio prendesser­o il dominio dei loro settori. Non solo: il possesso palla dell’inter, quasi mai al di là della linea di centrocamp­o, nasceva con l’idea di spezzare il ritmo e l’intensità del Napoli, più che per preparare la controffen­siva.

Con spazi così stretti (le due linee restavano incollate) sarebbe servito il miglior Lavezzi, che invece si è visto solo a tratti. Qualcosa di più

Qui a fianco: De Sanctis confabula con l’arbitro Celi. Sotto:

il brutto intervento di Sneijder su Gargano, doveva essere cartellino

rosso (Ansa/rai) ha fatto Hamsik, ma entrare in quel fortino così ben organizzat­o era davvero complicato. Nel primo tempo il Napoli è stato pericoloso in due occasioni. La prima quando Maggio ha bruciato sullo scatto Chivu (movimento che Ranieri temeva) e ha controllat­o in area un lungo cross da sinistra di Zuniga, il classico cambio gioco del Napoli: sul suo tiro, però, Castellazz­i ha fatto una prodezza deviandolo in angolo. Altra occasione nitida poco dopo su spunto di Hamsik e tiro al volo, ma troppo centrale (e per questo parato da Castellazz­i) di Aronica. SNEIJDER DA ROSSO - Sulla partita ha pesato il rosso che Celi non ha sventolato sotto il naso del nervosissi­mo Sneijder per un fallo terribi- le su Gargano. Anche il giallo gli è rimasto in tasca, solo punizione. Era accaduto al 30', poi l’olandese è stato ammonito per aver calciato in porta dopo un suo fischio. Una specie di riparazion­e, di Celi, all’errore precedente.

Ranieri si è reso conto del poco che l’inter aveva fatto nel primo tempo, lasciando Milito in balìa della difesa napoletana, e a inizio ripresa si è presentato con Alvarez al posto di Obi. Ha ritoccato anche il modulo, passando al 43-2-1. Mentre l’inter sembrava ritrovare una vena più creativa con i due rifinitori, il Napoli ha segnato. E’ stato per merito di un mastino che di ruolo fa il centravant­i, ma che in una squadra sa fare tutto e soprattutt­o sa come si lotta: Edinson Cavani. L’uruguaiano ha sradicato la palla dai piedi di Thiago Motta (brutto errore: l’avrà visto Ancelotti?) a ridosso dell’area interista, è schizzato dentro e l’italo-brasiliano, per farsi perdonare...., l’ha steso. Cavani, che sentiva il peso dell’ultimo rigore sbagliato quattro giorni fa a Siena, se n’è liberato scaraventa­ndo in rete la palla dal dischetto. ALTRO ERRORE DI CELI - L’inter ha reagito in fretta e con un paio di sventole di Sneijder ha fatto paura a De Sanctis. Paura, e tanta, deve averne avuta Maggio quando ha steso in area Milito. Era rigore per tutti, ma non per l’arbitro di Campobasso che ha proseguito la sua serata di amnesie e omissioni. Sotto la spinta dell’inter, il Napoli si è abbassato troppo. Mazzarri ha cercato di rivitalizz­arlo con Pandev al posto di Lavezzi, ma serviva un intervento più massiccio per inaridire le fonti di Sneijder e Alvarez che, su assist stupendo dell’olandese, si è mangiato il gol del pareggio. Adesso però gli spazi si aprivano davanti all’attacco del Napoli che con due passaggi (Gargano e Cavani) ha messo Pandev nella condizione di segnare il gol dell’ex: mira sbagliata. Ranieri ha provato anche con Zarate al posto di Thiago Motta (farlo giocare, col pensiero rivolto a Parigi, forse è stato un errore) e col 4-2-3-1. Sneijder, più sereno rispetto al primo tempo, era diventato un pericolo serio ed è stato lui a condurre l’assedio finale dell’inter. Nel suo momento di maggiore difficoltà, il Napoli ha trovato i suoi santi protettori, De Sanctis e Cavani. Il portiere, in una manciata di secondi e con due prodezze, ha tolto il gol a Zarate e Cambiasso, un gol che l’inter alla fine avrebbe meritato e che invece ha portato di nuovo la firma di Edinson Cavani. STASERA con Milan-lazio si chiudono i quarti di Coppa Italia. Gara unica: in caso di parità al 90’, supplement­ari ed eventuali rigori.

Semifinali, invece, andata e ritorno. Gioca il ritorno in casa la squadra con il numero più basso nel tabellone. In caso di parità di gol nei 180’, valore doppio alle reti in trasferta; se sussiste parità, supplement­ari (anche qui i gol esterni valgono doppio) ed eventuali rigori.

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