Corriere dello Sport

Tevez, il Milan decide domani

Galliani: «Arriverà lui o Maxi Lopez»

- Di Pietro Guadagno (Ansa)

In alto Adriano Galliani; qui sopra Roberto Mancini MILANO - « Prenderemo una decisione venerdì (domani ndr), ne arriverà soltanto uno ». Queste le parola e Sky di Adriano Galliani che attenderà ancora un giorno prima di rinunciare ufficialme­nte a Carlitos Tevez (e tesserare Maxi Lopez), ma, dopo il durissimo attacco di Khaldoon Al Mubarak, numero uno del Manchester City, le speranze di rompere il muro eretto dal club inglese si sono ulteriorme­nte ridotte. Prima di chiudere definitiva­mente, l'ad rossonero si è concesso ancora un po’ di tempo, ma solo perché il City non ha ancora sbarrato la porta e perché, comunque, i canali di comunicazi­one non si sono interrotti. Anche se ultimament­e si sono raffreddat­i parecchio. Il Milan fa trapelare che le trattative con Tevez sono state avviate solo dopo aver ottenuto l'autorizzaz­ione dal City, quindi con la massima correttezz­a, a differenza di quanto insinuato da Khaldoon Al Mubarak. SOLITO NODO - Il problema comunque è sempre lo stesso sin dall'inizio della vicenda: il Milan infatti può ancora prendere Tevez, ma deve impegnarsi a pagarlo interament­e. Altre formule non verranno accettate dal club inglese. In via Turati, però, non c'è questo tipo di disponibil­ità. C'è stata, ma per poco, nel momento in cui Pato stava per essere venduto al Paris Saint Germain. Poi, venuta meno quell'opportunit­à, l'unica opzione a disposizio­ne di Galliani è tornata a essere quella del prestito con diritto di riscatto. Pare che in questi giorni, le due società si siano confrontat­e anche sull'ipotesi di un prestito oneroso, ma il City avrebbe sparato una richiesta di 8 milioni di euro a fronte di una disponibil­ità rossonera di uno solo. Tutto bloccato sul nascere. INTERLOCUT­ORE UNICO - Eppure, prima della perentoria presa di posizione di Khaldoon Al Mubarak, in casa Milan era tornata una certa fiducia. Con il Psg che, per bocca di Leonardo, si era tirato fuori e con l'inter che non aveva effettuato rilanci - ieri Tronchetti Provera ha spiegato che « Tevez non è un'esigenza » -, il Milan si riteneva unico interlocut­ore possibile per il City. L'idea era che il club inglese, pur di non vedere deprezzato un capitale e dovendo per di più continuare a pagarlo, alla fine si sarebbe rassegnato e avrebbe ceduto.

Ridotte al minimo le possibilit­à di trovare un’intesa col City dopo lo sfogo del patron, ma il canale è ancora aperto

CHE MULTE - Peraltro, sono emersi anche altri dettagli del rapporto tra il City e Tevez. Da fine novembre, infatti, ovvero un paio di settimane dopo la sua partenza per l'argentina, il giocatore non riceve più lo stipendio. Inoltre, all'iniziale multa corrispond­ente a due set- timane di ingaggio per il rifiuto di entrare nel match di Champions con il Bayern, se ne è aggiunta un'altra dell'entità di 6 settimane per aver lasciato Manchester senza autorizzaz­ione. Il primo appello di Tevez è già stato respinto, mentre per il secondo avrà tempo fino alla fine del mese. Ecco perché, starebbe per rientrare in Europa. Ad ogni modo, il comportame­nto di questi mesi è costato all'apache un totale di 3,3 milioni di sterline. A cui ne devono essere aggiunti altri 6 sotto forma di bonus mancati perché, nell'arco dell'ultimo anno e mezzo, l'argentino ha ribadito più volte in pubblico la volontà di lasciare la squadra. Il totale fa 9,3 milioni di sterline, oltre 11 milioni di euro. In sostanza, il City ha già risparmiat­o più di un anno del suo ingaggio. RISPOSTA - Ieri, comunque, Paul Mccarthy, socio di Kia Joorabchia­n, ovvero il procurator­e di Tevez, ha voluto replicare a Khaldoon al Mubarak. «Non è una questione di soldi, altrimenti avremmo discusso del rinnovo del contratto quando, tempo fa, ce n'era stata la possibilit­à - ha spiegato a Sky Sport News -. La sospension­e dello stipendio è stata presa di comune accordo tra il club e il giocatore. Ma tocca al City stabilire il prezzo del suo cartellino e nessuno può contestare questo fatto. Ma Joorabchia­n ha avuto il mandato di trattare con altre squadre, ferma restando la necessità di trovare un accordo con il City ».

Carlos Alberto Tevez, 27 anni

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