«Questa Coppa merita la Lazio migliore: cambio poco, voglio la semifinale»
FORMELLO - Dentro o fuori, non ci sono partite di ritorno e Reja avrebbe bisogno di un’impresa per risollevare la Lazio. Nonostante i 33 punti nel girone d’andata e gli errori dell’arbitro Rizzoli, è bastata la sconfitta con l’inter per far scivolare la squadra biancoceleste nel solito cono d’ombra. La sfida a eliminazione diretta con il Milan arriva nella fase più delicata della stagione e con troppi titolari bloccati dagli infortuni. Vincere a San Siro, entrare nelle semifinali di Coppa Italia e restare in corsa su tre fronti consentirebbe al tecnico friulano di scollinare e tornare a lavorare in discesa. Ecco perché ha allontanato qualsiasi pensiero relativo al Chievo. Stasera si fa la storia della Lazio, è questa la partita da vincere. «Tutte le competizioni sono importanti e la Coppa Italia non viene dopo Europa e campionato. Presenterò la miglior formazione possibile, andremo a giocarcela per cercare di vincere. Vogliamo andare avanti e mi sembra che la Lazio in questo torneo abbia una tradizione favorevole. Ho da verificare le condizioni di alcuni giocatori, ma non intendo cambiare molto la formazione rispetto alla partita con l’inter» ha spiegato il tecnico friulano, ribellandosi all’idea che la Lazio soffra e non riesca a battere le Grandi. «Non voglio tornare sul tema arbitrale, perché ne abbiamo già parlato. Possono sbagliare come possiamo sbagliare noi. In merito alla partita con l’inter non posso rimproverare la mia squadra, perché abbiamo giocato meglio e fatto la partita. Il 2-1 di Pazzini è arrivato dopo un quarto d’ora in cui eravamo riusciti a schiacciarli. Vorrei conservare quanto di buono stiamo facendo e questa mentalità. Mi auguro che la squadra dimostri sempre questa personalità e la voglia di pressare alti gli avversari. Prima o poi, continuando così, arriveranno i risultati». Sul- lo stesso tema, ha aggiunto: «Non considerate i valori. La Lazio spesso non ha vinto, ma neppure ha perso. E ha giocato sempre alla pari. Servono gli episodi, forse ci vuole un briciolo in più di maturità, ma c’è tutto un girone di ritorno da giocare. Se vogliamo restare nelle prime posizioni, ovviamente bisogna vincere gli scontri diretti» . CISSE - Arbitrerà Gervasoni, che non era stato impeccabile a Siena. Reja ha sorriso. «Vista la nostra partita al Franchi, non posso certo aggrapparmi alla direzione arbitrale» . Il friulano ha difeso Cisse. E’ stato diplomatico, non ha infierito sul francese, scarso nel rendimento e indisponente nell’atteggiamento. «Durante la settimana lo vedo lavorare bene. Nel calcio italiano non trova gli spazi di cui avrebbe bisogno come succedeva in Inghilterra e in Grecia, mi sembra lo abbia spiegato proprio lui. Ha le qualità e la forza per venirne fuori, un gol lo aiuterebbe a sbloccarsi. Non gli gira bene: domenica, se avesse preso quel pallone, sarebbe venuta fuori una cannonata. Spero si possa liberare dalla cappa che gli sta pesando. Dice di aver giocato poco? Forse si riferiva alla partita di domenica... Io lo vedo ancora convinto di dare un apporto importante alla Lazio. E’ un attaccante di valore». DIFESA - C’è anche qualcosa da migliorare, per esempio nella fase difensiva. Pazzini ha segnato in fuorigioco, ma non è la prima volta che la linea arretrata della Lazio si fa sorprendere in uscita. Reja ha assolto i suoi giocatori: «Biava e Dias avevano due giocatori dell’inter alle proprie spalle. E’ vero che Zauri era leggermente indietro, ma Pazzini è partito in posizione irregolare. L’errore c’è stato sul primo gol, non sul secondo: sull’uno-due tra Alvarez e Milito non abbiamo seguito l’azione. Tutto si può migliorare. Ma bisogna anche riconoscere i meriti e la bravura degli avversari» .
«Ce la giochiamo, siamo sempre stati alla pari con tutti: continuando così i risultati arriveranno Cisse? Deve sbloccarsi»