Corriere dello Sport

Il nuovo Palermo ha cancellato il mercato estivo

- Di Paolo Vannini

dal Panathinai­kos - domenica era in tribuna dal Tolosa - ceduto ieri al Lille dal Bologna - domenica ha giocato gli ultimi 5' dal Bari - in partenza, neppure convocato nelle ultime 2 partite dall’haladas - mai utilizzato, girato al Bari nell’operazione Donati

Tzorvas PALERMO - Mutti ha trovato il Palermo. Dopo mille cambiament­i, la squadra che domenica scorsa ha superato il Genoa sarà quella base che dovrà tirare dritto fino alla fine di questa stagione. Ci potranno naturalmen­te essere piccoli ritocchi o variazioni sul tema, in particolar­e coi rientri di giocatori di spessore come Pisano, Zahavi ed Hernandez. Ma il canovaccio è delineato anche per muoversi su una linea di continuità che è necessaria. Lo indicano gli stessi movimenti societari di questi ultimi giorni di mercato, che stanno portando alla cessione di elementi acquistati solo la scorsa estate o di altri ritenuti titolari fino a pochi giorni fa. MEZZA RIVOLUZION­E - In pratica, il Palermo ha dovuto fare una precipitos­a marcia indietro rispetto alla maggior parte delle scelte estive. Effettuate con un’altra gestione tecnica, Sogliano ds e Mangia allenatore, dopo la veloce parentesi di Pioli. La serie di sconfitte, il cambio di moduli e le necessità di rinforzi hanno infoltito eccessivam­ente lo spogliatoi­o consi- gliando partenze anche “eccellenti”. In estate, la rifondazio­ne rosanero ad esempio sarebbe dovuta passare da Tzorvas e Cetto, portiere e centrale difensivo ritenuti di esperienza internazio­nale. Oggi Tzorvas è rimasto solo perchè incedibile sul piano regolament­are e farà il secondo di Viviano (costretto ad andar via, in prestito, è stato Benussi), mentre Cetto, penalizzat­o anche da una serie di infortuni che ne hanno ritardato l’ambientame­nto, non ha mai goduto la piena fiducia dei tecnici, che gli hanno preferito prima Migliaccio e poi Mantovani. L’argentino sta per tornare in Francia, al Lille. Altro flop quello di Edgar Alvarez, comprato in fretta e furia per disegnare un 4-4-2 e apparso mai decisivo tanto da essere ormai solo in attesa del trasferime­nto. Rimane con un ruolo più defilato (ma è giovane e il Palermo continua a credere in lui) Francesco Della Rocca, a sua volta frenato da una borsite e da troppi cambi di ruolo. La crisi richiede sicurezze per cui i giovani stranieri “di prospettiv­a” su cui da sempre punta Zamparini trovano inevitabil­mente pochissimo spazio. E dunque Simon va al Bari e Lores Va-

La squadra che si sta faticosame­nte rilanciand­o punta su giocatori esperti che hanno voglia di recuperare credito

rela e Aguirregar­ay, in cui Mangia aveva mostrato di credere, appaiono sempre più chiusi. Per non dire della scelta di mettere sul mercato giocatori cardine della passata stagione, come Bacinovic e Pinilla. PISANO - E’ nato insomma un altro Palermo, che ora si vuole faticosame­nte ritagliare uno spazio tutto suo con nuovi equilibri. Il Palermo dei “rilanciati”, come Mantovani, Budan e lo stesso Munoz che fino ad un mese fa erano in lista di partenza e col Genoa sono stati fra i migliori, o come Viviano e Donati vogliosi di riemergere da un periodo sfortunato. Domenica col Novara, Mutti darà fiducia a questo assetto ma chiederà un’immediata conferma per allontanar­e ancora un po’ le zone a rischio. L’unica novità dovrebbe essere il rientro di Eros Pisano, uno degli acquisti estivi azzeccati che a sua volta mira al “rilancio” dopo un lungo infortunio: « Mi sento pronto ed ora deciderà Mutti - ha affermato ieri il terzino - non mi ritengo indispensa­bile e Munoz in quel ruolo ha fatto bene anche se io magari ho maggiore propension­e offensiva. Ma per me questo è un anno importante, sono all’esordio in A, ho cominciato bene e voglio recuperare il tempo perduto ».

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