Avanti Barça ma il Real c’è
A Pedro e Alves (che gol!) rispondono Ronaldo e Benzema
BARCELLONA - Reti e spettacolo. Il decimo Clásico dell'era Mou, si conclude con uno spettacolare 2-2 che regala le semifinali di Coppa del Re al Barça. Il portoghese, però, per atteggiamento tattico e prova gagliarda, si riguadagna l'appoggio del popolo blanco, dopo una settimana davvero complicata. PARTITA PEPATA - Dopo un'intera settimana a parlare della mancata sanzione a Pepe, colpevole di un pestone davvero poco ortodosso alla mano di Messi, il Camp Nou s'indigna alla scoperta che Mou scommette ancora una volta sull'irascibile connazionale, schierandolo fin dal primo minuto, nel centro della difesa, accanto al ribelle Sergio Ramos. Scelta irriverente, ma allo Special One piace da matti avere un intero stadio contro, anche se si tratta dell'impianto che accolse, il 23 novembre del 2002, il traditore Figo con una testa mozzata di maiale. Davanti, più qualità per i blancos rispetto all'andata, con l'inserimento dei piedi buoni di Ozil e Kaká, per un 4-2-3-1, con Higuaín preferito inizialmente a Benzema come unico terminale offensivo. Guardiola, con una rosa ormai ridotta a soli 16 uomini, si affida al 4-33 di sette giorni fa, valso la vittoria per 2-1 al «Bernabéu».
Mourinho spaventa Guardiola dopo avere raggiunto il pareggio Messi «picchiato», paga per tutti Sergio Ramos
BARÇA SPIETATO - La sfida si accende dopo appena una manciata di secondi, quando Higuaín s'impossessa di uno sciagurato retropassaggio di Dani Alves, sparando clamorosamente fuori. La pressione merengue frutta un altro paio di tentativi del diligente Cristiano, che non si fa pregare neppure in fase di contenimento, mettendosi spesso e volentieri sulle tracce di Messi. Il primo blaugrana a farsi vedere dalle partiti di Casil- las, invece, è Alexis Sánchez, che lanciato dal fresco trentaduenne Xavi, manca il controllo sul più bello. Gli ospiti sono pure sfortunati, quando, dopo aver richiesto un rigore per un possibile mani di Busquets, centrano in pieno l'incrocio con Ozil, autore di una botta dalla grande distanza che centra in pieno l'incrocio, prima di ricadere sulla linea. Pochi istanti, ed è ancora Higuaín, da ottima posizione, a mangiarsi un gol fatto. Alla mezz'ora, Iniesta è costretto a lasciare il posto a Pedro, poi riflettori ancora su Pepe, che atterra in piena area il Niño Maravilla. Per il signor Teixeira Vitienes non è successo nulla. A consolare gl'infuriati tifosi di casa ci pensa, ancora una volta Messi, che parte da centrocampo, attrae su di sé quattro avversari e scarica sul liberissimo Pedrito, che insacca in scioltezza. Il già ammonito Lass rischia di farsi cacciare, ma a uccidere le ultime speranze madrilene ci pensa Dani Alves che, che spara un missile terra aria direttamente nel set- te lontano. Punizione durissima, per un Real che non aveva affatto demeritato. ILLUSIONE BLANCA - Ad inizio ripresa, Mou si gioca tutti i cambi, inserendo prima Granero, poi Benzema e Callejón. La scelta gli dà ragione e, dopo una rete annullata a Ramos, sugli sviluppi di un angolo, il Real riesce a dimezzare le distanze, grazie a CR7 che supera anche Pinto prima d'insaccare. Al 26', arriva addirittura il pari, firmato da Benzema, che sfrutta l'ennesima dormita della difesa culé, concedendosi pure un sombrero. Temendo il peggio, Pep si copre, inserendo Mascherano per Sánchez. Mossa, che insieme all'espulsione di Ramos, permette di mantenere il pari fino al termine.
QUARTI (ritorno) - Mirandés- Español 2-1 (and. 2-3), Maiorca- Athl. Bilbao 0-1 (0-2) (31’ st Ramis aut.), Barcellona- Real Madrid 2-2 (2-1). OGGI (ore 21.30): Levante-valencia (1-4, Sky Sport 1, Supercalcio, Sky Calcio 1). N.B.: in nero le qualificate alle semifinali.