Corriere dello Sport

Anche la Sharapova rende onore a “Vika”: «In questo momento le riesce tutto» La regina è diventata una tiranna

Come Djokovic nel 2011, ha iniziato l’anno con il potere dell’imbattibil­ità: finora ha vinto 23 partite in 4 tornei

- Di Mario Viggiani

C’era una volta Novak Djokovic, adesso c’è Victoria Azarenka. Tranquilli, tutto regolare: il serbo è sempre saldo sul trono di numero 1 del circuito maschile, anche se dopo gli Australian Open è arrivato “solo” in semifinale prima a Dubai (battuto da Andy Murray in due set) e adesso a Indian Wells (fermato al tie-break del terzo dal lanciatiss­imo John Isner). Con i suoi superpoter­i, tuttavia, “Nole” ha trasmesso l’imbattibil­ità appunto alla nuova regina del circuito femminile, come lui vincitrice del primo Slam annuale e successiva­mente capace di infilare altri due percorsi netti (Doha e Indian Wells) dopo essersi aggiudicat­a anche Sydney prima degli Australian Open.

L’anno scorso “Djokowin” (la serie dei suoi soprannomi è senza fine) arrivò fino a 41 partite vinte consecutiv­amente, fermato solo da Roger Federer nella semifinale (ahi ahi, ormai turno galeotto questo per Novak!) al Roland Garros. Dopo il torneo california­no “Vika” è arrivata a quota 23, superando Serena Williams che nel 2003 si fermò a 21, e adesso ha nel mirino il primato assoluto di inizio stagione: nella storia del tennis femminile, l’unica ad aver fatto meglio della 22enne bielorussa è stata Martina Hingis che nel 1997, quando era appena 17enne, si allungò fino a 37 successi colleziona­ndo Sydney (4 partite), Australian Open (7), Tokyo (3: in finale walk-over per la rinuncia di Steffi Graf), Parigi (4), turno di Fed Cup (2), Miami (6), Hilton Head (5) e Roland Garros (6, prima dello stop in finale contro Iva Majoli).

I numeri della Azarenka dicono tutto, ma ce ne sono altri che al momento rendono meglio la sua tirannia: a Indian Wells nei quarti ha lasciato appena 2 game ad Agnieszka Radwanska (che giusto ieri è diventata 4 del mondo) e in finale 5 a Maria Sharapova (n. 2, migliorata­si rispetto alla resa dei conti negli Australian Open quando rimediò un pesantissi­mo 6-3 6-0).

Piuttosto, dando una sbirciata alla nuova classifica Wta, va registrato come per la prima volta siano davanti a tutte quattro giocatrici dell’est Europa (nell’ordine Azarenka, Sharapova, Kvitova e Radwanska). Tutta colpa dell’ex numero 1, la danese Caroline Wozniacki, innamorati­ssima del suo golfista Rory Mcilroy ma ormai retrocessa al 6.

A Indian Wells quasi fuori al debutto, poi lascia solo due game alla Radwanska (n. 4) e cinque a Maria (n. 2) «Affronto ogni turno come se fosse una finale di Slam, però cerco di non pensare a classifica e record»

VISTA DALLA SHARAPOVA - Proprio la ritrovata Maria le ha reso omaggio dopo la fina- le california­na.

«Victoria ha sempre avuto un grande potenziale per vincere gli Slam e diventare la numero 1: erano in molti a pensare che ci sarebbe riuscita più rapidament­e di quanto poi non abbia fatto. In ogni caso, adesso sta giocando in totale fiducia, è estremamen­te solida e le riesce tutto. Ha raggiunto un livello altissimo e soprattutt­o lo sta mantenendo, cosa che non è mai facile. Contro di lei ho provato a fare qualcosa di diverso, in questi ultimi due confronti, ma non ci sono riuscita affatto» . VISTA DA SE STESSA - E lei, la tiranna? Cosa dice di se stessa, a parte il ritornello ( «Penso a una partita alla volta» ) comune a ogni giocatrice ma anche a ogni giocatore?

«Ogni volta è difficile, portare a casa la vittoria, e affronto allo stesso modo sia un primo turno che la finale di uno Slam. D’altronde, proprio a Indian Wells ho rischiato di finire subito fuori (nel turno di debutto, al terzo set si è trovata a due punti dalla sconfitta sul 5-3 30-0 per Mona Barthel - ndr), ma sono stata brava a rimontare pur non giocando al meglio. Vado avanti così, senza pensare all’attuale supremazia, alla posizione di numero uno in classifica, all’obbligo di allungare la striscia vincente, ma cercando piuttosto, giorno per giorno, di essere una giocatrice e una persona sempre migliore» . Victoria Azarenka, 22 anni, a Indian Wells ha esultato correndo per il campo e facendo la linguaccia

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