Corriere dello Sport

E Catania riempie lo stadio

- Di Concetto Mannisi Dall'inviato and.ram. RIPRODUZIO­NE RISERVATA

CATANIA - Stavolta l’attesa si sente, eccome. Più della partita con la Juventus, che da queste parti può contare su un feudo abbastanza vasto; più di quella col Milan, che rispetto alla Vecchia Signora, in quanto a numero di sostenitor­i siciliani, non è da meno; più della partita con la stessa Roma, che dai tempi di quel famoso 7-0, nella prima stagione di Serie A del Catania di Pulvirenti, è sempre particolar­mente attesa...

Ma stavolta il motivo c’è ed è ben tangibile. Ancora di più dopo domenica scorsa, ovvero dopo lo straordina­rio successo degli etnei in casa del Parma: il Catania è in piena corsa per l’Europa e in questa annata, a differenza di quel che accadde durante l’ultimo campionato, sembra davvero intenziona­to a giocarsi tutte le proprie chance.Anche i più diffidenti, insomma, quelli che garantivan­o che a salvezza raggiunta il Catania si sarebbe fermato, stanno cominciand­o ad abbassare la guardia. Insomma, un finale di stagione del tipo una vittoria nelle ultime dieci partite (accadde appena un campionato fa) sembra decisament­e scongiurat­o.

« Sappiamo che non sarà una pas- seggiata - garantisce l’amministat­ore delegato rossazzurr­o, Sergio Gasparin - ma intendiamo provarci. Il nostro presidente si è sbilanciat­o non a caso e noi non intendiamo fargli fare brutta figura: il gruppo, del resto, si è dimostrato competitiv­o, i 42 punti in classifica sono più che meritati. Continuiam­o a giocare una partita per volta, senza fare tabelle, e alla fine tireremo le somme e vedremo dove saremo stati in grado di arrivare ». Mantenete il profilo basso, però con l’Inter è pur sempre uno scontro diretto. « La classifica dice questo e noi, prendendon­e atto con grande entusiasmo, non intendiamo ignorare ciò che dice la classifica. Con l’Inter intendiamo giocarcela proprio da scontro diretto. E, possibilme­nte, con l’aiuto della nostra gente, che quando ci sta vicina - ed è accaduto, per fortuna, tante volte in questa stagione - davvero rappresent­a il dodicesimo uomo in campo ».

Una dichiarazi­one che sa tanto di appello. « Credo che non ci sia bisogno di fare appelli in circostanz­e del genere. Questa è una partita che si carica da sé. Anche per quel che riguarda la gente che verrà allo stadio. Ovvio, comunque, che mi attendo un gran colpo d’occhio domenica prossima. E, soprattutt­o, uno stadio interament­e colorato di rosso e di azzurro ».In tale ottica da registrare il balzo in avanti in termini di biglietti venduti. Fino alla giornata di martedì erano quattromil­a, che andavano ad aggiungers­i agli oltre novemila abbonati. Ieri c’è stato addirittur­a un balzo di oltre tremila unità. Con richieste che continuano ad arrivare nei punti di vendita, che di sicuro polverizze­ranno le scorte da qui a domenica prossima. Quanto meno per quel che riguarda le curve e la Tribuna B.

Intanto, in termini di buone notizie, ieri il Catania ha fatto sapere che tutti gli adempiment­i relativi alla pratica dell’albanese Edgar Cani sono stati assolti: l’aitante attaccante prelevato dal Polonia Varsavia sarà disponibil­e sin da domenica prossima e potrà andare in panchina con la sua maglietta numero 32. Infine, oggi, previsto un nuovo allenament­o a porte aperte: la gente potrà «spingere» la squadra verso l’Inter, facendo sentire ai calciatori e al tecnico il proprio calore. Proprio Maran, fra l’altro, alla fine dell’allenament­o incontrerà i colleghi catanesi della sezione locale dell’Aiac: previsto un dibattito in cui non si potrà non parlare del miracolo Catania. APPIANO GENTILE – Se il risultato di Catania-Inter fosse deciso dal rendimento avuto dalle due squadre nelle ultime dieci giornate, i nerazzurri potrebbero anche evitare di volare in Sicilia. Da metà dicembre in poi, infatti, gli uomini di Maran hanno fatto esattament­e il doppio dei punti di Zanetti e compagni e, mentre il club di Pulvirenti ha un ritmo da qualificaz­ione alla prossima Champions League, la formazione di Stramaccio­ni ha una media da zona salvezza. Solo tre squadre hanno fatto peggio dei nerazzurri: Atalanta, Palermo e Pescara. I numeri nel calcio non dicono tutto, ma in questo caso aiutano a capire che Catania e Inter arrivano allo “spareggio europeo” di domenica in un momento opposto di forma fisica e psicologic­a. CHE GAP – Nelle ultime dieci giornate solo il Milan (21 punti) ha fatto meglio degli etnei che sono riusciti a tenere la stessa media della Juventus capolista e che hanno fatto meglio del Napoli (18), della Lazio (17) e della Fiorentina (13). Questo passo da grande (media di 2 punti a incontro) ha permesso a Lodi e compagni di rientrare in piena corsa per l'Europa dopo che, fino alla metà di dicembre, i rossoblù avevano sicurament­e avuto meno continuità di risultati. Dalla diciassett­esima giornata in poi il Catania ha ottenuto 6 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte: hanno messo sotto la Roma e la Fiorentina e in tutto hanno segnato 12 gol subendone 7. In casa, dove sono imbattuti dal 30 novembre (1-3 con il Milan) hanno avuto un ritmo eccezional­e visto che hanno centrato 4 affermazio­ni e un pari. L'Inter viceversa dopo il 2-1 a San Siro con il Napoli si è fermata e ha totalizzat­o 2 affermazio­ni, 4 pari e 4 ko, segnando 12 reti, ma subendone addirittur­a 17. In campionato solo una volta Handanovic ha tenuto la sua porta imbattuta (2-0 interno al Pescara). E se il Catania ultimament­e è stato implacabil­e in casa, la squadra di Stramaccio­ni ha balbettato non poco in trasferta visto che ha perso 6 delle ultime 7 partite esterne in Serie A. Nel match di Europa League della scorsa settimana la tendenza negativa è stata interrotta grazie a un secco 30 ai rumeni, ma ripensando agli ultimi incontri esterni in Italia della sua formazione (sconfitte per 3-1 a Siena e per 4-1 a Firenze), il presidente Moratti non può essere sereno.

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