Dionigi «Reggina pareggiare non basta»
REGGIO CALABRIA - La Reggina paga il mal d'attacco e continua a sprecare occasioni per vincere e risalire la china. E' capitato anche contro lo Spezia, pur avendo disputato una gara segnata dalla supremazia sotto tutti gli aspetti tecnici e tattici. Balza agli occhi il dato riferibile alle conclusioni degli amaranto di Dionigi nonostante diffuse e ripetute difficoltà nella costruzione del gioco. Eppure, ricordati certi limiti, contro lo Spezia gli amaranto hanno tirato verso la porta di Iacobucci ben 22 volte, di cui 11 dentro lo specchio di porta riuscendo a realizzare un solo gol. Poi, un palo con Gerardi ed una serie infinita di errori anche grossolani. AMAREZZA - «Pensare alle occasioni create e sprecate - il commento di Dionigi - provoca solo amarezza. Nessun rimprovero ai ragazzi ai quali, anche oggi, ho rivolto i complimenti. Partite come quella di martedì sera, però, bisogna chiuderle. Purtroppo non è la prima volta che capita in questa stagione». Con 26 rete messe a segno la Reggina ha il penultimo attacco del campionato davanti soltanto a quello della Pro Vercelli bloccato a quota 22. Gli amaranto hanno uma mediagol di 0,93 a gara. Troppo poco per competere con ambizione alla lotta salvezza ed allontanare la preoccupazione che continua a salire tra i tifosi. SOLUZIONI - Confermando il massimo impegno e la continua ricerca del gol, Rizzato e compagni peccano di fantasia e non riescono ad individuare soluzioni efficaci. Gli attaccanti ma anche i centrocampisti, restii a cercare la conclusione dalla distanza, non riescono a concretizzare quanto prodotto dalla squadra. «In questa direzione c'è la massima attenzione di tutti noi. Dedichiamo parte del lavoro settimanale - conferma Dionigi -a sveltire la manovra provando ad arricchirla di fantasia per mettere gli attaccanti nelle condizioni di trovare conclusioni facili. In questo momento, purtroppo, ci dice male. Sono certo che a partire da Novara sapremo essere più bravi a cercare il gol. A questo punto della stagione, quando mancano appena 13 gare e con le avversarie dirette in forte recupero, i pareggi non bastano più».