Buca delle lettere sotto al muso: finalmente Red Bull copia Ferrari
Ecco le soluzioni tecniche più interessanti proposte dalle varie squadre. Ferrari: un buco largo e piatto è posto sotto al musetto, a ridosso del telaio. Entra aria ma non si sa ancora dove sfoghi e a cosa serva: i tecnici parlano di raffrecddamento delle centraline, ma quella feritoia sembra troppo larga per assolvere solo a questa funzione. Forse serve a innescare un DRS passivo che mandi in stallo l’ala posteriore, aumentando la velocità di punta. Sicuramente ha uno scopo aerodinamico. Red Bull: buco largo e piatto sotto il muso come quello Ferrari, però ce n'è un secondo posto in alto, a contatto ta telaio e musetti, da dove l'aria esce. Difficile che siano collegati perché una soluzione del genere, presente sulla Ferrari già nel 2008, fu poi vietata dalla Fia. Williams: buco al centro del dado ruota anteriore, da cui viene espulsa aria calda che arriva dai freni; serve per scaldare le gomme e ha effetti aerodinamici. Sauber: doppio buco come la Red Bull, uno posto sotto il musetto e l'altro sopra; provato anche il DRS passivo, che pesca aria con due "orecchie" ai lati dell'air-scope. Lotus: è stata la prima vettura a provare il DRS passivo l'anno scorso, ora lo ha rispolverato e funziona come quello della Sauber. tecnici cercano di aggirarlo. La sfida aerodinamica lascia ampio spazio ai colpi di genio: ecco perché - a prescindere dalle solite ali sempre più somiglianti al millefoglie - esiste una scienza occulta legata ai flussi d’aria che s’infilano in posti impensati e sfociano altrove, sempre più intelligenti, e furbetti anche loro. Le macchine sono ricche di buchi come la pietra leccese, e di condotti invisibili come il miglior groviera.
La Ferrari potrebbe essere tornata protagonista nell’esercizio dell’inventiva. Non è ancora chiaro l’uso della “buca delle lettere” comparsa sotto al muso della F138 negli ultimissimi giri delle prove di Jerez. Non è ancora chiaro a cosa serva, ma il fatto che lo abbia montato poco dopo anche la Red Bull fa ben sperare. Che roba è? Serve davvero a raffreddare le centraline elettroniche come dicono i tecnici, o è utile anche a quello, ma primariamente ad alimentare un sistema che manda in stallo l’ala posteriore alle alte velocità, variando automaticamente l’assetto della macchina? Vietato un simile intervento ai piloti, ecco che il sistema rientra dalla finestra perché s’innesca da solo oltre i 270-280 km all’ora, dunque è passivo. SCORCIATOIE - Buchi ovunque, anche sulle ruote. La Williams sperimenta l’effetto della fuoriuscita di aria bollente dal mozzo delle ruote anteriori: un soffio che raffredda i freni, tiene al giusto grado di cottura le gomme, pulisce il flusso che accarezza la scocca. La soluzione l’aveva trovata l’anno scorso quel demonio di Adrian Newey, ma la Fia l’aveva vietata leggendola come un dispositivo aerodinamico mobile. Mike Coughlan che quanto a cercare scorciatoie non è secondo a nessuno (fu coinvolto nella spystory ai danni della Ferrari nel 2007), ha trovato il modo di raddoppiare il mozzo, ancorando il condotto a una parte del blocco-ruota che è fissa.
Mercedes, Lotus e Sauber - l’anno scorso le squadre più prolifiche quanto a invenzioni - stanno anche loro architettando meccanismi che facciano passare