Corriere dello Sport

IL NO A RIZZOLI LA SCELTA GIUSTA

- Di ANTONIO MAGLIE

Per fortuna, stasera si gioca. Napoli-Juventus è una grande partita, la sfida tra le due squadre migliori, al momento, del nostro campionato. La sfida tra i due allenatori migliori del nostro campionato, Mazzarri e Conte. Tra due delle società migliori del nostro campionato. Stasera si gioca e, probabilme­nte, si decide lo scudetto. La Juventus si è portata avanti col lavoro: sei punti di vantaggio. Il Napoli ha sprecato qualche occasione pagando nel momento meno opportuno la flessione (inevitabil­e e prevedibil­e) di Cavani. Comunque vada, sarà una bella sfida, in un «teatro» il San Paolo, che per calore e colore non tradisce. Le condizioni per rendere questa partita un Evento (con la maiuscola, perché quelli con la minuscola sono un po’ troppo inflaziona­ti) ci sono tutte.

L’ultima condizione l’ha garantita Stefano Braschi, il designator­e, depennando Rizzoli e scegliendo Orsato come direttore di gara. Onore al merito. Conte si è detto «rammaricat­o» per l’ostracismo nei confronti di Rizzoli. Detto dal tecnico del dopo Juve- Genoa ( e pure Lazio-Juve di Coppa), cioè da uno che di ostracismi ne ha decretati diversi, un po’ sorprende. Ma solo un po’ perché in questi giorni alcuni « pappagalli di regime » hanno deciso di impancarsi a maestri di vita evidenteme­nte dimentichi del paradigma illustrato da Alberto Arbasino (e che ha ispirato uno straordina­rio libro di Edmondo Berselli): «a vent’anni giovani promesse, a cinquanta soliti stronzi, a settanta venerati maestri».

Non era questione di ostracismo ma di opportunit­à dopo Pechino. Braschi che è un nocchiero consumato lo ha capito. D’altro canto, in questo momento l’Aia ha un ristretto gruppo di arbitri di primissimo livello all’interno del quale non spicca per talento e personalit­à un Concetto Lo Bello o un Pierluigi Collina o un Luigi Casarin. In fondo, per capirlo, basta poco.

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