IL NO A RIZZOLI LA SCELTA GIUSTA
Per fortuna, stasera si gioca. Napoli-Juventus è una grande partita, la sfida tra le due squadre migliori, al momento, del nostro campionato. La sfida tra i due allenatori migliori del nostro campionato, Mazzarri e Conte. Tra due delle società migliori del nostro campionato. Stasera si gioca e, probabilmente, si decide lo scudetto. La Juventus si è portata avanti col lavoro: sei punti di vantaggio. Il Napoli ha sprecato qualche occasione pagando nel momento meno opportuno la flessione (inevitabile e prevedibile) di Cavani. Comunque vada, sarà una bella sfida, in un «teatro» il San Paolo, che per calore e colore non tradisce. Le condizioni per rendere questa partita un Evento (con la maiuscola, perché quelli con la minuscola sono un po’ troppo inflazionati) ci sono tutte.
L’ultima condizione l’ha garantita Stefano Braschi, il designatore, depennando Rizzoli e scegliendo Orsato come direttore di gara. Onore al merito. Conte si è detto «rammaricato» per l’ostracismo nei confronti di Rizzoli. Detto dal tecnico del dopo Juve- Genoa ( e pure Lazio-Juve di Coppa), cioè da uno che di ostracismi ne ha decretati diversi, un po’ sorprende. Ma solo un po’ perché in questi giorni alcuni « pappagalli di regime » hanno deciso di impancarsi a maestri di vita evidentemente dimentichi del paradigma illustrato da Alberto Arbasino (e che ha ispirato uno straordinario libro di Edmondo Berselli): «a vent’anni giovani promesse, a cinquanta soliti stronzi, a settanta venerati maestri».
Non era questione di ostracismo ma di opportunità dopo Pechino. Braschi che è un nocchiero consumato lo ha capito. D’altro canto, in questo momento l’Aia ha un ristretto gruppo di arbitri di primissimo livello all’interno del quale non spicca per talento e personalità un Concetto Lo Bello o un Pierluigi Collina o un Luigi Casarin. In fondo, per capirlo, basta poco.