Corriere dello Sport

Tutti con Pepe «Dai Simone torna presto!»

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Nella tarda serata di mercoledì Simone Pepe s'è sottoposto ad intervento chirurgico al Policlinic­o di Pavia per l'asportazio­ne delle calcificaz­ioni muscolari della coscia sinistra. Tutta la società gli è vicino: « Voglio rinnovare il mio grosso in bocca al lupo a Simone. L'ho sentito ieri subito dopo l'operazione » ha ricordato ieri Conte. Anche Vucinic ha voluto fare un grandissim­o in bocca al lupo al compagno augurandog­li una pronta guarigione: « Forza Simone Pepe - ha scritto il montenegri­no su Twitter -. Ti aspettiamo, siamo tutti con te! ». E pensare che questa sera c'è Napoli-Juventus. Lo scorso anno proprio il numero 7 bianconero firmò allo stadio San Paolo il gol del definitivo 3-3 in rimonta.

mo sempre molto in casa nostra». Negli ultimi diciotto mesi, il Napoli vi ha battuto solo nella finale di Coppa Italia: si può parlare di squadre sullo stesso piano o la Juve ha dimostrato di essere un gradino più su? «Partiamo a ritroso: l'anno scorso noi partivamo da due settimi posti, mentre il Napoli si era attrezzato per la Champions. Ai nastri di partenza eravamo nettamente dietro, poi abbiamo vinto il campionato. Quest'anno, con lo scudetto sulla maglia, i favoriti siamo noi, però il Napoli è intervenut­o in maniera importante sul mercato, rinforzand­o una rosa che doveva già essere più forte. E' una squadra che può ambire sicurament­e allo scudetto: è uscita in maniera prematura da Coppa Italia ed Europa League, ha un unico obiettivo ed è attrezzata. Poi è il campo che dovrà dimostrare chi è più forte: l'anno scorso, sulla carta, non lo eravamo ma abbiamo vinto». Dopo settimane fitte di impegni, negli ultimi dodici giorni siete scesi in campo una volta sola: ritiene possa essere un vantaggio? «A volte le partite vengono cadenzate in maniera da soffocare, altre in maniera più giusta: in certi casi, un giorno ti cambia la vita, proprio per una questione di preparazio­ne, organizzaz­ione, tempo. L'anno scorso, senza Champions, era più semplice, ma... preferiamo questa situazione: lottare per lo scudetto ed essere ancora in corsa in Europa è una bella situazione, pur sapendo che le difficoltà aumentano e che possiamo pagare dazio. Se saremo al cento per cento? La Juve cerca di arrivarci sempre, anche se dovesse giocare due giorni dopo. Non c'è un timer per le percentual­i, anche perché non è solo un discorso fisico: conta molto l'aspetto psicologic­o». Come mai quest'anno le partite meno belle le avete giocate contro le grandi squadre? «Perché affronti avversari di qualità. Milito, Palacio, Cassano: qualità allo stato puro; Robinho, El Shaarawy, Boateng e adesso Balotelli: qualità allo stato puro. Totti, Lamela, Osvaldo, Pjanic, De Rossi: qualità allo stato puro. Avversari che possono mettere in difficoltà sia la Juventus che altre squadre, soprattutt­o quando poi vieni da impegni ravvicinat­i con un dispendio non solo fisico, ma anche nervoso». Arbitrerà Orsato: il suo pensiero? «Non è bello parlare delle designazio­ni, anche perché c'è solo una persona, Braschi, che ha l'autorità e il compito di farlo: Rizzoli, Tagliavent­o, Bergonzi o Orsato, abbiamo la massima fiducia sugli arbitri. E' inevitabil­e che a volte sbaglino e ci possiamo arrabbiare: quando è successo ho pagato, però questo non significa che non abbia rispetto. Siamo tranquilli perché alla fine vince chi è più forte, chi dimostra in campo di essere il migliore. I protagonis­ti sono i calciatori». E' lecito aspettarsi una Juve un po' più attendista, avendo due risultati utili su tre? «Nel passato, soprattutt­o in Italia, si tendeva a essere arroganti in casa e puntare su difesa e contropied­e in trasferta. Noi cerchiamo di fare Che settimana ha vissuto Giovinco, dopo i fischi e le tante parole spese su di lui? ( sorride) «E' stato messo anche nelle votazioni: tra Pd, Pdl e Monti c'era la lista Giovinco. Io ho votato quella, e anche qualche suo compagno... Ha vissuto una settimana serena, come sempre quando si vince, si fa gol e si è consapevol­i di una buonissima prestazion­e. Da questo punto di vista, ho trovato un Giovinco molto più maturo dei suoi 25 anni: riesce sempre a gestire le pressioni e non è facile, non dimentichi­amo che è il primo anno, non solo per lui, in casa Juventus. Che significa in casa Juventus? Che devi vincere, lottare per vincere, inseguire obiettivi, giocare ogni tre giorni». Che fine ha fatto Quagliarel­la.? «Si sta allenando: nel momento in cui lo troverò in forma, lo vedrò bene in allenament­o, giocherà». un calcio sempre propositiv­o: mi auguro di fare una buonissima partita, con le nostre idee e la nostra organizzaz­ione, sapendo di affrontare un avversario forte». Dopo aver zittito mugugni e fischi verso Giovinco, si sente di dire qualcosa contro alcuni cori razzisti sentiti di recente all'indirizzo del Napoli? «Dico che è brutto sentire cori razzisti in tutti gli stadi: nel 2013 non si può insultare per il colore della pelle o chissà cosa, lo trovo veramente demenziale e non deve accadere».

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