Marchisio, basta la parola
Per lui Napoli «è una città bellissima» ma il Napoli resta l’avversario
Una sua battuta in passato scatenò mille polemiche Stasera al San Paolo vivrà la sua notte speciale: «Sì sarà una grande sfida»
VINOVO - Chissà che accoglienza gli riserverà il San Paolo. Chissà se peseranno le interpretazioni della prima ora, ingigantite e distorte dal tam tam della Rete, o se prevarranno i chiarimenti successivi: chiarimenti, non rattoppi, perché Claudio Marchisio è sincero quando giura di non aver mai offeso Napoli. STUDENTI - Gli chiesero, in un'intervista, quale avversario gli suscitasse una sana vena di antipatia, e lui rispose che quando affronta gli azzurri « scatta qualcosa, specie dopo le finali di Coppa Italia e Supercoppa ». Pensava all'antipatia sportiva, quasi un complimento, il riflesso dell'ascesa ad avversario eletto: gli sembrava tanto chiaro da ritrovarsi attonito dinanzi al fraintendimento, sballottato in un polverone che mai avrebbe immaginato. Per fortuna, in tanti capirono. Cristian Maggio e Walter Mazzarri, dall'altra parte, smorzarono le polemiche. E se anche qualche strascico s'allunga, e qualche dubbio sull'accoglienza resta, a lui basta per sentirsi sereno: mai si sarebbe permesso di mancare di rispetto a Napoli. « Quando ci vado mi esce spontaneo un sorriso: è una città meravigliosa » la confidenza di qualche giorno fa agli studenti di un istituto superiore di Crescentino. POST - Si sente sereno, Claudio. E carico a mille. Perché l'antipatia, quella sana e sportiva, quella che solo le squadre forti attirano, quella che Maggio e Mazzarri hanno compreso assolvendolo, spinge a una partitissima per vincere la Partitissima. Non è un caso che un momento dopo Juve-Siena, mentre ancora i block-notes si riempivano di analisi tattiche, lui fosse già con la testa (e con un post su facebook) al San Paolo: « Ora si comincia a pensare alla grande sfida... ». DNA - Claudio, ormai diventato grande - non c'entrano i ventisette anni, ma la maturità calcistica: la chiusura del cerchio bianconero da Pulcino a Simbolo - ha sete di trofei: lo scudetto è stato un punto d'avvio, la conferma del primato italiano un obiettivo possibile, la Champions un sogno dolcissimo ma questa è un'altra storia. Claudio stasera vuole vincere e se il colpaccio riesce è quasi fatta, benché rimarchi il tratto di strada mancante, le insidie che seguiranno a quelle del San Paolo. Vuole vincere perché è nel dna della Juve, anche se riconosce le qualità azzurre: non solo Edinson Cavani, il bomber, non solo Marek Hamsik che apprezza moltissimo, è la squadra nel suo complesso a meritare attenzione. « Sarà una grande sfida » sospira. CANCAN - Per questo, stasera, si sentirà ancora più responsabilizzato. La prestazione, il risultato passeranno più che mai dall'elasticità di un centrocampo che sappia coprire e rilanciare: i suoi sprazzi di qualità, le sue verticalizzazioni, la sua corsa tra la grinta di Arturo Vidal e la classe di Andrea Pirlo: Marchisio contro il Napoli che è rivale attrezzata e stimata, mai contro Napoli, una città che adora. Chissà come lo accoglieranno... Se lo chiede appena, in realtà: si è chiesto mille volte, piuttosto, come sia potuto scoppiare tutto quel cancan.