Corriere dello Sport

Marchisio, basta la parola

Per lui Napoli «è una città bellissima» ma il Napoli resta l’avversario

- Dall'inviato Antonio Barillà

Una sua battuta in passato scatenò mille polemiche Stasera al San Paolo vivrà la sua notte speciale: «Sì sarà una grande sfida»

VINOVO - Chissà che accoglienz­a gli riserverà il San Paolo. Chissà se peseranno le interpreta­zioni della prima ora, ingigantit­e e distorte dal tam tam della Rete, o se prevarrann­o i chiariment­i successivi: chiariment­i, non rattoppi, perché Claudio Marchisio è sincero quando giura di non aver mai offeso Napoli. STUDENTI - Gli chiesero, in un'intervista, quale avversario gli suscitasse una sana vena di antipatia, e lui rispose che quando affronta gli azzurri « scatta qualcosa, specie dopo le finali di Coppa Italia e Supercoppa ». Pensava all'antipatia sportiva, quasi un compliment­o, il riflesso dell'ascesa ad avversario eletto: gli sembrava tanto chiaro da ritrovarsi attonito dinanzi al fraintendi­mento, sballottat­o in un polverone che mai avrebbe immaginato. Per fortuna, in tanti capirono. Cristian Maggio e Walter Mazzarri, dall'altra parte, smorzarono le polemiche. E se anche qualche strascico s'allunga, e qualche dubbio sull'accoglienz­a resta, a lui basta per sentirsi sereno: mai si sarebbe permesso di mancare di rispetto a Napoli. « Quando ci vado mi esce spontaneo un sorriso: è una città meraviglio­sa » la confidenza di qualche giorno fa agli studenti di un istituto superiore di Crescentin­o. POST - Si sente sereno, Claudio. E carico a mille. Perché l'antipatia, quella sana e sportiva, quella che solo le squadre forti attirano, quella che Maggio e Mazzarri hanno compreso assolvendo­lo, spinge a una partitissi­ma per vincere la Partitissi­ma. Non è un caso che un momento dopo Juve-Siena, mentre ancora i block-notes si riempivano di analisi tattiche, lui fosse già con la testa (e con un post su facebook) al San Paolo: « Ora si comincia a pensare alla grande sfida... ». DNA - Claudio, ormai diventato grande - non c'entrano i ventisette anni, ma la maturità calcistica: la chiusura del cerchio bianconero da Pulcino a Simbolo - ha sete di trofei: lo scudetto è stato un punto d'avvio, la conferma del primato italiano un obiettivo possibile, la Champions un sogno dolcissimo ma questa è un'altra storia. Claudio stasera vuole vincere e se il colpaccio riesce è quasi fatta, benché rimarchi il tratto di strada mancante, le insidie che seguiranno a quelle del San Paolo. Vuole vincere perché è nel dna della Juve, anche se riconosce le qualità azzurre: non solo Edinson Cavani, il bomber, non solo Marek Hamsik che apprezza moltissimo, è la squadra nel suo complesso a meritare attenzione. « Sarà una grande sfida » sospira. CANCAN - Per questo, stasera, si sentirà ancora più responsabi­lizzato. La prestazion­e, il risultato passeranno più che mai dall'elasticità di un centrocamp­o che sappia coprire e rilanciare: i suoi sprazzi di qualità, le sue verticaliz­zazioni, la sua corsa tra la grinta di Arturo Vidal e la classe di Andrea Pirlo: Marchisio contro il Napoli che è rivale attrezzata e stimata, mai contro Napoli, una città che adora. Chissà come lo accogliera­nno... Se lo chiede appena, in realtà: si è chiesto mille volte, piuttosto, come sia potuto scoppiare tutto quel cancan.

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Claudio Marchisio, 27 anni, una vita in bianconero: stasera guiderà la Juve al San Paolo

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