Corriere dello Sport

Ecco il passaporto biologico

Lotta al doping, il nuovo progetto partirà dalla Nazionale

- di Antonio Maglie

Il passaporto biologico fa il suo ingresso nel calcio italiano. «Noi siamo pronti, il progetto in Federazion­e lo abbiamo presentato nel 2012, i costi non sono elevati, ma il calcio non è il ciclismo e i numeri, cioè gli atleti coinvolti, sono veramente robusti» . Pino Capua, capo della commission­e antidoping della Figc, ieri ha illustrato il progetto al presidente della Lega di serie A, Maurizio Beretta, e al capo dei calciatori, Damiano Tommasi. Il Consiglio Federale valuterà i dettagli del piano nella prossima riunione, il 7 marzo. Si parte con la Nazionale maggiore. Poi si passerà all’Under 21 e, probabilme­nte, alla rappresent­ativa di serie B. E il campionato? «In teoria potremmo cominciare anche con la prossima stagione. Ma, ripeto, parliamo di numeri veramente molto ampi, la macchina da mettere in moto è complessa» .

STRUMENTO - Il passaporto è considerat­o uno strumento decisivo nella lotta al doping. Periodicam­ente (un mese o due) gli atleti vengono sottoposti a controlli ematici e i valori vengono annotati. Una variazione anomala segnala che l’atleta ha assunto delle sostanze dopanti. Il passaporto è stato adottato da venticinqu­e discipline. Il calcio ha fatto un po’ “melina” tanto è vero che l’allenatore dell’Arsenal, Arsene Wenger, qualche settimana fa ha in- vitato la Premier a impegnarsi di più sul fronte della lotta antidoping. La sollecitaz­ione di Wenger è stata fatta propria dal presidente della Wada, John Fahey, che ha chiesto al presidente della Fifa, Sepp Blatter, di rompere gli indugi. E così in via sperimenta­le il passaporto sarà introdotto nella prossima Confederat­ions Cup e, in via definitiva, nel Mondiale del 2014.

DETTAGLI - Pino Capua, insieme ai suoi vice, Piero Volpi e Fausto Taverniti, ha spiegato i dettagli dell’operazione. Quattro, cinque controlli del sangue all’anno (il costo si aggira intorno ai cinque euro ma per farli bisogna mettere in moto una organizzaz­ione ampia e complessa); per ora soltan- to sui giocatori della Nazionale che si riuniscono in un luogo preciso a date pre-definite. «Man mano amplieremo il raggio di applicazio­ne» , dice Capua. La commission­e antidoping garantisce che nel calcio la situazione è sotto controllo. Ma le ammissioni dell’ex presidente della Real Sociedad, Inaki Badiola (ha rivelato che dal 2001 al 2008 il club ha acquistato farmaci vietati seguendo le indicazion­i di Eufemiano Fuentes, principale accusato nell’Operacion Puerto, l’indagine che ha smantellat­o un sistema capillare di doping) hanno gettato un’ombra sulla Liga e suscitato preoccupaz­ioni negli altri campionati europei.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy