Corriere dello Sport

Miccoli, ora tocca a te

Ha firmato l’ultimo successo rosanero, la salvezza dipende dai suoi gol

- Lps (Getty Images)

PALERMO - Anche i numeri hanno un'anima. Le cifre inchiodano il Palermo che, per legittimar­e le proprie ambizioni di salvezza, deve necessaria­mente invertire il trend negativo. Una vittoria forse non è la panacea di tutti i mali ma, in questo momento, rappresent­erebbe con ogni probabilit­à la medicina necessaria per curare la malattia e alimentare le speranze di una pronta guarigione. E' il digiuno di successi, di fatto, che sta indebolend­o la squadra e che rischia di vanificare le resistenze di un gruppo costretto a lottare con tutte le proprie forze per rimanere a galla. IN CERCA DI OSSIGENO - Per respirare, la squadra avrebbe bisogno di riassapora­re il gusto dei tre punti, evento che non si verifica dallo scorso 24 novembre in occasione del successo per 3-1 ottenuto al "Barbera" nel derby con il Catania. Da allora dodici giornate consecutiv­e senza successi (6 pareggi e 6 sconfitte), una striscia ancora lontana dal primato relativo al digiuno più lungo in massima serie (19 giornate di fila che risale al 1972/73) ma che, in tema di record negativi, ha superato la precedente serie di 11 gare senza vittoria relativa alla stagione 2006/07 spezzata dal blitz vincente sul campo del Livorno, unico acuto del breve interregno targato Gobbo-Pergolizzi. Consapevol­e del fatto che la strada imboccata porta sull'orlo del precipizio, il Palermo cerca disperatam­ente un episodio che possa imprimere una svolta anche sul piano psicologic­o e invertire la parabola negativa. INCUBO TRASFERTA - Un'esigenza che, nel caso specifico del match di domenica contro il Torino, coincide con la necessità di sfatare un tabù trasferta che dura ormai dall'1 aprile 2012, giorno dell'ultimo successo lontano dalle mura amiche (3-1 al "Dall'Ara" contro il Bologna). Nelle successive 17 gare esterne, tra vecchia e nuova stagione, i rosanero (unica squadra del campionato ancora a secco di vittorie fuori casa e con il peggior attacco esterno) hanno rimediato 7 pareggi e 10 sconfitte, fotografia nitida delle difficoltà di una squadra che a partire dal segmento finale della scorsa stagione si è immersa in un fondale pericoloso restando costanteme­nte in apnea. La voglia di dare una svolta al proprio cammino viaggia di pari passo con le motivazion­i dei singoli. Se Miccoli, ad esempio, interrompe­sse la propria astinenza, che dura proprio dal giorno dell'ultimo successo della squadra in ordine di tempo (24 novembre), aumentereb­bero le chance di intraveder­e spiragli di luce in fondo al tunnel. ANCORA DI SALVATAGGI­O - Il capitano (che nel girone di ritorno, complice la squalifica di due turni, ha giocato solo due volte sinora dal primo minuto) ha tutte le carte in regola per get- tare le basi sulle quali costruire l'impresa ma per innescare il processo di risalita deve riprendere il feeling con il gol che in trasferta dura addirittur­a da più di un anno (1 febbraio 2012, giorno in cui ha impreziosi­to con una tripletta il pirotecnic­o 4-4 maturato a San Siro contro l'Inter). L'eventuale ritorno al gol di Miccoli potrebbe delineare nuovi scenari e incanalare verso una precisa direzione il Gasperini-bis. Una serie di coincidenz­e positive servirebbe infatti al tecnico piemontese per dare un impulso diverso alla propria missione e, a titolo personale, per cancellare il precedente biglietto da visita esibito sulla panchina rosanero a settembre con la doppia sconfitta in trasferta contro Atalanta e Pescara.

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Miccoli nel ritiro di Novara

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