Benitez sbotta: «Basta con il Chelsea»
«I tifosi stanno sprecando fiato nel criticarmi, perché comunque a fine stagione me ne andrò»
LONDRA - Uno sfogo a cui segue un silenzio ufficiale e un «si va avanti» ufficioso. Il Chelsea reagisce così alla sbrocata di Rafa Benitez dopo il 2-0 esterno in Coppa d'Inghilterra contro il Middlesbrough. Che Benitez fosse capace di sfoghi in diretta si sapeva - basta pensare all'Inter e al suo «j'accuse» pochi minuti dopo la conquista del Mondiale per Club - ma che avrebbe rivolto il suo livore ai tifosi e, indirettamente, nientemeno che ad Abramovich era inaspettato. «Sono nel calcio da 26 anni ed ho vinto tutto ciò che c'era da vincere, i tifosi stanno sprecando tempo e fiato nel criticarmi perché tanto alla fine della sta- gione me ne andrò a prescindere - ha dichiarato Benitez - Pensassero invece ad aiutare la squadra». CONTESTAZIONI - Benitez ha poi accusato i tifosi di avere pregiudizi contro di lui, di destabilizzare la squadra e di essere responsabili del brutto momento. «Se l'anno prossimo finiamo in Europa League dovranno assumersi le loro responsabilità» , ha spiegato il tecnico, riferendosi a quei tifosi che lo contestano, quelli che non gli hanno mai perdonato il passato sulla panchina del Liverpool, i dissapori con Mourinho (che da queste parti resta un semidio) e alcune frasi infelici di qualche anno fa ( «A Liverpool siete tifosi veri, in altri club sostenitori di plastica»). Va detto che Benitez è stato contestato fin dal primo giorno, a quasi ogni gara si sentono cori contro di lui e il minuto 16 di ogni partita è dedicato al suo predecessore: sessanta secondi di «C'è solo un Di Matteo!». Però è altrettanto vero che se l'ex laziale ha pagato l'eliminazione dalla Champions League, con Benitez al timone il Chelsea non è mai decollato. Sconfitto dal Corinthians nella finale del Mondiale per Club, fuori malamente in semifinale in Coppa di Lega, in FA Cup e in Europa League si va avanti a colpi di prestazioni stentate contro squadre di categoria inferiore. E in campionato? Quando Benitez arrivò a Stamford Bridge, il Chelsea era terzo a meno quattro dalla vetta, adesso è quarto a meno diciannove. REBUS SUCCESSORE - Ma Benitez ha anche riservato un frecciata al club e, indirettamente, al patron Abramovich. «E' stato un errore accettare il titolo di allenatore ad interim. Io sono un allenatore. Non un traghettatore». Titolo o no, Rafa ha il contratto fino a giugno. L'idea di Abramovich è sempre stata quella di un tecnico capace di tenere caldo il posto per un santone della panchina. Doveva essere Guardiola, che però ha firmato per il Bayern. E allora? Girano sia cavalli di ritorno tipo Mourinho e Ancelotti, così come soluzioni più creative: Spalletti, Laudrup e Moyes. Ma la realtà è che i Blues sono in altomare. Mourinho piacerebbe alla tifoseria, ma è anche uno che fa spendere e, soprattutto, non si è lasciato bene con i consulenti di Abramovich. Non è detto che Ancelotti voglia tornare: al PSG sta beneone comunque sulle sue orme c’è pure il Real Madrid. Moyes è bravo ma Abramovich lo considera uno da squadra provinciale. Laudrup sarebbe troppo inesperto, Spalletti un altro italiano, cosa che - sembra - non sia gradita. E’ un rebus dunque. Con un’unica certezza: Benitez durerà ancora poco. Salvo un'altra sfuriata che potrebbe costargli il posto anzitempo.
TRE ANTICIPI - Oggi in campo: alle 20.30 Montpellier-Rennes (Ligue 1) e Eintracht-Borussia Moenchengladbach (Bundesliga), alle 21 Getafe-Saragozza (Liga).