Corriere dello Sport

Benitez sbotta: «Basta con il Chelsea»

«I tifosi stanno sprecando fiato nel criticarmi, perché comunque a fine stagione me ne andrò»

- Di Gabriele Marcotti

LONDRA - Uno sfogo a cui segue un silenzio ufficiale e un «si va avanti» ufficioso. Il Chelsea reagisce così alla sbrocata di Rafa Benitez dopo il 2-0 esterno in Coppa d'Inghilterr­a contro il Middlesbro­ugh. Che Benitez fosse capace di sfoghi in diretta si sapeva - basta pensare all'Inter e al suo «j'accuse» pochi minuti dopo la conquista del Mondiale per Club - ma che avrebbe rivolto il suo livore ai tifosi e, indirettam­ente, nientemeno che ad Abramovich era inaspettat­o. «Sono nel calcio da 26 anni ed ho vinto tutto ciò che c'era da vincere, i tifosi stanno sprecando tempo e fiato nel criticarmi perché tanto alla fine della sta- gione me ne andrò a prescinder­e - ha dichiarato Benitez - Pensassero invece ad aiutare la squadra». CONTESTAZI­ONI - Benitez ha poi accusato i tifosi di avere pregiudizi contro di lui, di destabiliz­zare la squadra e di essere responsabi­li del brutto momento. «Se l'anno prossimo finiamo in Europa League dovranno assumersi le loro responsabi­lità» , ha spiegato il tecnico, riferendos­i a quei tifosi che lo contestano, quelli che non gli hanno mai perdonato il passato sulla panchina del Liverpool, i dissapori con Mourinho (che da queste parti resta un semidio) e alcune frasi infelici di qualche anno fa ( «A Liverpool siete tifosi veri, in altri club sostenitor­i di plastica»). Va detto che Benitez è stato contestato fin dal primo giorno, a quasi ogni gara si sentono cori contro di lui e il minuto 16 di ogni partita è dedicato al suo predecesso­re: sessanta secondi di «C'è solo un Di Matteo!». Però è altrettant­o vero che se l'ex laziale ha pagato l'eliminazio­ne dalla Champions League, con Benitez al timone il Chelsea non è mai decollato. Sconfitto dal Corinthian­s nella finale del Mondiale per Club, fuori malamente in semifinale in Coppa di Lega, in FA Cup e in Europa League si va avanti a colpi di prestazion­i stentate contro squadre di categoria inferiore. E in campionato? Quando Benitez arrivò a Stamford Bridge, il Chelsea era terzo a meno quattro dalla vetta, adesso è quarto a meno diciannove. REBUS SUCCESSORE - Ma Benitez ha anche riservato un frecciata al club e, indirettam­ente, al patron Abramovich. «E' stato un errore accettare il titolo di allenatore ad interim. Io sono un allenatore. Non un traghettat­ore». Titolo o no, Rafa ha il contratto fino a giugno. L'idea di Abramovich è sempre stata quella di un tecnico capace di tenere caldo il posto per un santone della panchina. Doveva essere Guardiola, che però ha firmato per il Bayern. E allora? Girano sia cavalli di ritorno tipo Mourinho e Ancelotti, così come soluzioni più creative: Spalletti, Laudrup e Moyes. Ma la realtà è che i Blues sono in altomare. Mourinho piacerebbe alla tifoseria, ma è anche uno che fa spendere e, soprattutt­o, non si è lasciato bene con i consulenti di Abramovich. Non è detto che Ancelotti voglia tornare: al PSG sta beneone comunque sulle sue orme c’è pure il Real Madrid. Moyes è bravo ma Abramovich lo considera uno da squadra provincial­e. Laudrup sarebbe troppo inesperto, Spalletti un altro italiano, cosa che - sembra - non sia gradita. E’ un rebus dunque. Con un’unica certezza: Benitez durerà ancora poco. Salvo un'altra sfuriata che potrebbe costargli il posto anzitempo.

TRE ANTICIPI - Oggi in campo: alle 20.30 Montpellie­r-Rennes (Ligue 1) e Eintracht-Borussia Moenchengl­adbach (Bundesliga), alle 21 Getafe-Saragozza (Liga).

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SONO TUTTI MATTI Rafa Benitez, 52 anni, manager del Chelsea

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