Ora Tumi sfida Mennea
Parte favorito sui 60: «Ma il mio sogno è battere il record dei 100»
C’ è un ragazzo che vuole riscrivere la storia. E non una storia qualunque: quella della velocità. Si chiama Michael Tumi, è di Vicenza, ha compiuto da poco 23 anni ed oggi va ai blocchi dei 60 metri agli Europei indoor di Goteborg.
Sono trent’anni che un azzurro non vince l’oro europeo sulla distanza regina della velocità al coperto. L’ultimo fu Stefano Tilli, a Budapest 1983. Un monumento. Ma per Tumi i monumenti sono lì per essere abbattuti. Come Pierfrancesco Pavoni, cui di recente ha strappato il record italiano della distanza, correndo in 6”53 prima e in 6”51 poi. O come, udite udite, Pietro Mennea. «Il mio obiettivo è correre i 100 attorno ai 10”10 e arrivare in semifinale ai Mondiali di Mosca - confessa Michael alla vigilia delle batterie odierne - Più a lunga scadenza, invece, pos-
Ha vinto gli Assoluti con il miglior crono europeo dell’anno «Vedrete, non sono un fuoco di paglia»
so parlare di sogni. Io ne ho un paio: battere il record di Pietro Mennea (10”01; ndr) e vedere brillare un bel 9 sul display» .
GIOVANI - Con Alessia Trost, Tumi è il capofila della nouvelle vague dell’atletica italiana. L’uomo su cui poggiano le maggiori speranze. Perché ritrovare un velocista capace di vincere e accendere la fantasia sarebbe come centrare un 6 al Superenalotto. Lui sa di essersi messo nel centro del mirino con un inverno scoppiettante - due record nazionali, il secondo tempo mondiale dell’anno a un centesimo dall’americano Patton - ma assicura di non soffrirne.
«L’attesa? Non mi pesa. Certo, presentarmi agli Europei con il miglior tempo suona strano. So di di non essere un fuoco di paglia e devo dimostrarlo. Cerco di pensare che la mia stagione invernale è già stata molto positiva ». Al resto provvede la sua passione per Facebook, con cui tiene aggiornati amici e tifosi, e l’ambiente allegro e scanzonato della nuova Italia. «Siamo un mix di giovani e di vecchietti. Non è la Nazionale giovanile, ma non sembra nemmeno quella assoluta, alme- no per come l’ho conosciuta io in passato. C’è uno spirito diverso, che fa bene a tutti» .
I pretendenti al podio sono tanti: il francese Vicaut (che quest’anno ha corso in 6”53), il discusso britannico Chambers (6”58), lo spagnolo Rodriguez (6”55). In batteria Michael avrà un altro inglese da prendere con le molle: Dasaolu (6”58).
CAMBIAMENTI - Tumi viene da un 2012 sfortunato. Dopo aver vinto il tricolore dei 60 in 6”64, ha saltato i Mondiali indoor e l’intera stagione all’aperto per uno stiramento. Il che gli ha permesso di presentarsi con il pieno di energie e motivazioni alla ripresa autunnale. Il resto l’hanno fatto il trasferimento dall’Aeronautica alle Fiamme Oro e la possibilità di prepararsi a tempo pieno con Umberto Pegoraro. Questi, poliziotto ed ex sprinter, seguiva Tumi nei ritagli di tempo, da ma dicembre ha ottenuto i permessi per allenarlo più assiduamente. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. «Dopo gli Assoluti sono riaffiorati i problemi alla schiena, ma abbiamo ridotto il lavoro sulla forza ed ora è tutto a posto» . La storia trema.