Corriere dello Sport

«Petkovic bravo ma voglio il terzo posto da solo»

- Dall’inviato Furio Fedele RIPRODUZIO­NE RISERVATA (Lapresse)

CARNAGO - Lazio bestia «nera» di Allegri. Da quando siede sulla panchina del Milan, il tecnico toscano ha ottenuto solamente 3 pareggi e 2 sconfitte. La Lazio è l'unica squadra che Allegri «rossonero» non è riuscito a battere in campionato. C’è, in realtà, un successo milanista di Allegri sulla Lazio: si riferisce alla Coppa Italia 2011-2012 quando eliminò i biancocele­sti nella partita «secca» a San Siro (3-1, in rimonta dopo il gol iniziale di Cissè). Allegri, c’è un altro tabù da sfatare... «Per farlo sarebbe il caso di non subire più gol in casa. La Lazio difende bene e concede poco». Un rimpianto... «Marchetti è stato con me a Cagliari per due anni. Già a quei tempi era uno dei tre migliori portieri italiani». Petkovic, l’arma in più... «E' molto furbo. E intelligen­te. Ha capito velocement­e come si gioca in Italia. E' stato molto bravo. Ha avuto l'umiltà di non cambiare la cultura di una squadra italiana». Che cosa si aspetta da questa sfida? «Di battere la Lazio, finalmente, per conquistar­e il terzo posto in solitario. Comunque, rispetto alla gara d’andata (da 0-3 a 2-3 all’Olimpico; ndi), ci potrebbero andare bene due risultati su tre». L’effetto-San Siro si farà sentire? «Quando ci battiamo in casa abbiamo bisogno della presenza del nostro pubblico. La Lazio fa giocar male l'avversario, serviranno attenzione e pazienza». Allegri già raggiunto il suo primo obiettivo personale. «Quando la situazione era piuttosto complicata a inizio stagione avevo rimandato qualsiasi giudizio a fine febbraio. Adesso siamo al limite della zona-Champions. Dobbiamo migliorare, ma ero convinto che questa squadra potesse fare grandi cose. La società è stata bravissima a confermarm­i, lo stesso vale per Berlusconi che ci è stato vicino». Ma bisogna fare meglio, soprattutt­o meno errori. «Per noi il gol subito su colpo di testa (13 finora, ndi) è il vero punto debole. Dobbiamo fare meglio in area, ma anche fuori. I nostri avversari crossano troppo facilmente». Questa volta mancherà Balotelli ma ci sarà El Shaarawy «blindato» altri 5 anni. «È cresciuto molto ed è equilibrat­o. Deve continuare a dimostrare la sua forza, non basta una stagione per rimanere nella storia. Deve fare sì che la sua carriera sia importante». Balotelli è infortunat­o, ma Allegri è contento di lui... «Nel derby non l'ho tolto apposta, nel secondo tempo, perchè volevo che affrontass­e una situazione ambientale così complicata. E' stata una prova di maturità per lui. Gli ho parlato spesso durante la partita, era sereno. Il suo nervosismo è dipeso dal fatto che non ha segnato». Ma Super mario deve ancora crescere, piuttosto in fretta... «Ha giocato poco nel City, è arrivato in una condizione non ottimale. In partita ha delle pause, dovrà toglierle. In allenament­o ci dà dentro. È normale che i grandi giocatori si limitano e si fidano delle qualità che Madre Natura ha dato loro, ma qui al Milan bisogna correre tutti».

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Massimilia­no Allegri, 45 anni

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