Corriere dello Sport

«Non è decisiva ma se vinciamo facciamo il vuoto»

- Dall’inviato Fabrizio Patania RIPRODUZIO­NE RISERVATA

FORMELLO - Viene dal Canton Ticino, abita tra Bellinzona e Locarno, 80 chilometri da San Siro. Alla Scala del calcio non entra dal 7 dicembre 2011: quella sera prese posto in tribuna, da allenatore del Samsunspor, per assistere a InterCska Mosca di Champions. Questa volta Vladimir Petkovic si presenterà da allenatore della Lazio. Per inseguire un sogno, per respingere l’assalto del Milan e tenersi stretto il terzo posto, che il 19 maggio significhe­rebbe Champions. Se la giocherà, ha raccontato a Formello. Che ne pensa della squalifica Uefa? «Sono l’ultimo che può giudicare. So cosa significa per la squadra, non potremo lottare alla pari, è una sentenza penalizzan­te. Ora dovremo verificare se è successo qualcosa. Spero nel ricorso. Altrimenti dovremo diventare ancora più bravi e più forti per andare avanti». La Lazio non batte fuori casa il Milan dal 1989. «Ogni settimana c’è un record da battere. Mi interessa solo vedere a San Siro la vera Lazio. Dobbiamo presentarc­i a testa alta, cercando di dominare e vincere la partita». La Lazio è più forte del Milan? «La classifica oggi ci dà ragione e due punti di vantaggio, ma il Milan è una delle squadre più in forma, lo ha dimostrato in campionato e in Champions, piegando il Barcellona. Porto rispetto ai rossoneri e credo nei miei ragazzi. Possiamo centrare un buon risultato. Stiamo ritrovando una buona condizione, le assenze ci sono, ma non cerco alibi e non voglio sentire lamentele. Dovremo dare delle risposte. Garantirem­o la prestazion­e come è successo dopo Siena». Come si batte Milan? «Non ci sono ricette. Dobbiamo giocare a testa alta e crederci. Se lo facciamo, possiamo competere con tutte. Lo abbiamo già dimostrato con Tottenham e Juve». Cosa si aspetta di diverso rispetto alla partita d’andata? «Mi aspetto lo stesso Milan che ha cominciato a giocare nell’ultima mezz’ora all’Olimpico. Da quella sera hanno avviato la rimonta. A una squadra già buona hanno aggiunto la classe e il peso di Balotelli. Sono temibili, ma anche il Milan dovrà avere paura della Lazio». Con la prima vittoria in campionato senza Klose s’è tolto un peso? «Questa è l’ultima cosa che mi preoccupa. Klose ci garantisce qualità ed è un punto di appoggio per tutta la squadra, ma abbiamo dimostrato di saper giocare bene anche senza». E’ decisiva per il terzo posto? «Non ancora, mancano tante partite. Se vinciamo, prendiamo un bel vantaggio. Ma con qualsiasi risultato si lotterà sino alla fine. Per il terzo posto siamo in sei o sette squadre a concorrere». Un’emozione la prima volta a San Siro? «Giocare in grandi stadi è sempre un’emozione e mi è già capitato in carriera. Sono feste per il calcio, chi partecipa vuole dare tutto». Cosa ha portato Petkovic alla Lazio dal suo arrivo? «Non toccano a me le valutazion­i, ma alla società e agli addetti ai lavori. Credo che non siamo ancora al massimo. Il processo iniziato qualche mese fa si trova a buon punto, ma la Lazio può e deve dare ancora di più».

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